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Domenica, 28 Aprile 2024
Economia

Fusione Aim Vicenza e Agsm Verona, il Sì del Consiglio comunale

Il sindaco Francesco Rucco: "Un momento storico per la città che consentirà di raggiungere importanti obiettivi come il miglioramento dei servizi, una maggiore competitività, un risparmio per gli utenti e la tutela dei posti di lavoro"

Con la delibera comunale, approvata giovedì sera in Consiglio con 19 voti favorevoli e 12 contrari, si conclude un lungo e approfondito percorso che, fin dal 2018, ha portato Aim Vicenza ad avviare un’attività di ricerca e valutazione delle opportunità aggregative finalizzate a una crescita dimensionale e a ottenere economie di scala e sinergie operative per un migliore posizionamento sul mercato del Gruppo, privilegiando la qualità e la stabilità di erogazione dei servizi agli utenti del territorio vicentino.

Dall’integrazione tra Aim Vicenza e Agms Verona nascerà un gruppo da circa 1,5 miliardi di euro di ricavi, 150 milioni di margine operativo lordo e circa 2.000 dipendenti. Un nuovo soggetto, a capitale interamente pubblico, che ambisce a giocare un ruolo di leadership nel settore delle multiutility, in qualità di polo aggregante, in particolar modo nel Nord-Est.

La fusione tra le due società consentirà di aumentare la massa critica del nuovo soggetto permettendo una significativa crescita degli investimenti con benefici diretti sia per il territorio sia per la qualità e l’economicità del servizio offerto agli utenti. Il conseguimento di una “taglia” adeguata consentirà di rafforzare la possibilità di crescita e di consolidamento del posizionamento di mercato, la messa in condivisione delle migliori competenze e, infine, sarà fondamentale per affrontare gli investimenti necessari a superare le sfide del futuro.

Il nuovo Gruppo sarà infatti chiamato a rispondere con efficacia alle sfide che attendono il settore dei servizi pubblici: l’incremento dei costi di smaltimento dei rifiuti che conduce alla centralità della capacità impiantistica; l’incremento della competizione nel settore della vendita dell’energia con l’uscita dal sistema di maggior tutela verso il pieno mercato libero; l’apertura della competizione nel settore del gas; la transizione energetica, lo storage, la generazione distribuita e le tecnologie digitali; la convergenza cross industry, che apre nuove opportunità di creazione di valore in ambito Smart Territory.

La nuova società sarà amministrata da un Consiglio di amministrazione che avrà una durata di 3 anni e sarà composto da 6 membri, ivi compreso il presidente, il vice presidente e il consigliere delegato. Il concambio tra AIM Vicenza e AGSM Verona è pari rispettivamente a 38,8% e 61,2% come indicato nel parere di congruità dell’advisor Equita SpA.

Un accordo che, come dichiarato dal primo cittadino Francesco Rucco: "Mette nelle condizioni Aim di poter reggere l’urto della competizione del libero mercato che oggi il mondo delle multiutilities sta vivendo".

"Perché ci integriamo con Verona?  - spiega - Perché è insita nella natura stessa delle società multiservizi mettere a sistema le risorse di personale, di know how, delle tecnologie al fine di migliorare la qualità del servizio, ridurre i costi a carico degli utenti e tutelare i posti di lavoro per i dipendenti. È fondamentale fronteggiare l’aggressività dei grandi players del settore che in regime di libera concorrenza schiaccerebbero con estrema facilità le piccole realtà dei territori".

"Questa non è un’operazione politica ma è un’operazione industriale  - sottolinea Rucco - che dà continuità ad un percorso iniziato dalla passata amministrazione che però non era riuscita a portarla a termine. C’è già molto interesse per questa nuova aggregazione e ci sarà ora la possibilità di valutare eventuali unioni con altre piccole società che hanno capito che restare da sole le mette a rischio di cannibalismo da parte di grandi realtà".

"Noi siamo una realtà più piccola rispetto a Verona - continua - per cui il concambio non poteva essere diverso, ma questo accordo è assolutamente migliorativo rispetto a quello ipotizzato nel 2017, con garanzie e tutele che prima non erano state previste. Il controllo della società sarà paritetico e saremo determinanti su tutte le scelte perché è garantito dallo statuto che prevede tre società a Vicenza su sei aree business nonostante il nostro peso industriale sia ben inferiore al 50%".

"Quando è stato il momento di analizzare la possibilità di un terzo partner abbiamo deciso di fermarci per capire bene quale possa essere la strada migliore - conclude - c’erano proposte alternative e ci è sembrato giusto e corretto fermarci per valutare più avanti dopo questa aggregazione a due. Ringrazio tutti coloro che hanno lavorato, amministrazione, Aim e advisor perché tutti hanno agito da squadra per portare a casa questo grande risultato. Per quanto riguarda la spesa per il lavoro degli advisor, ricordo che nel 2017 fu di 300 mila euro per un’operazione che non andò in porto, mentre ora è stata di 600 mila euro, una cifra ben inferiore a tante altre operazioni in giro per l’Italia. La fusione a livello regionale era un nostro preciso impegno preso in campagna elettorale”.

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