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Domenica, 28 Aprile 2024
Economia

"Nessuna facilitazione alla rioccupazione in artigianato: beffa!"

La dichiarazione di Marco Lucchini, responsabile del settore lavoratori dell'artigianato della Cgil vicentina: "4.147 su 5.751 i lavoratori vicentini iscritti nelle liste di mobilità del settore"

A fine novembre, secondo i dati della Provincia Vicenza, erano 4.147, su 5.751, le lavoratrici e i lavoratori vicentini iscritti nelle liste di mobilità, provenienti dalla piccola impresa. L’anno 2013 non si presenta meglio, per l’artigianato, per gli studi professionali, per la piccola distribuzione e così via. SITUAZIONE OCCUPAZIONALE A VICENZA

"Per questi lavoratori, oltre al licenziamento individuale e ad un ammortizzatore sociale debole (la disoccupazione ordinaria, oggi Aspi), si aggiunge oggi la beffa di non godere più di un requisito che può permettere la facilitazione della rioccupazione in altra azienda: l’iscrizione alle liste di mobilità con facilitazioni contributive per chi li assume - spiega Lucchini della Cgil di Vicenza - Purtroppo nella Legge di stabilità 2013 la proroga di tale norma e la relativa copertura economica non sono previste. Contestualmente si prevede soltanto lo stanziamento di 970 milioni di euro per gli ammortizzatori in deroga del 2013, e un taglio ben più consistente per gli anni futuri: si tratta di una somma incredibilmente al di sotto delle necessità, anche per il Veneto, evidenziate già dalle difficoltà con cui le Regioni sono state costrette a misurarsi negli ultimi mesi del 2012".

"Ancora una volta su un tema così delicato legato all’occupazione, il Governo Monti ha dimostrato la sua insensibilità. In questi giorni, intanto, ci siamo attivati nei confronti della Regione Veneto affinché i Servizi pubblici all’impiego accettino le domande di iscrizione nella lista 236/93, in attesa che il nuovo Governo possa ripristinare tale norma".

LE PROPOSTE

Queste sono state le proposte della CGIL inviate ai gruppi parlamentari:
uno stanziamento almeno pari a 2,5mld di euro per gli ammortizzatori in deroga (i 1,530 milioni mancanti sono da recuperare in parte dagli stanziamenti per la produttività, in parte dai tagli al bilancio del Ministero della Difesa);
il mantenimento dell'attuale meccanismo di collegamento tra politiche passive ed attive gestito dalle Regioni (l'accordo scade al 31/12/12)
una conferma delle misure in scadenza riguardo a:
- possibilità di iscrizione alle liste di mobilità dei licenziati da imprese con meno di 15 dipendenti (15 milioni);
- stipula di contratti di solidarietà per imprese escluse dal regime di Cig (30 milioni);
- integrazione all'80 per cento dei contratti di solidarietà difensivi (110 milioni)”.

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