Ance: 3 miliardi per il piano contro i rischi idrogeologici

Misure finanziarie di stampo federalista e un nuovo modello di gestione delle risorse idriche sono le proposte avanzate da Ance Veneto per far uscire la regione dall'emergenza idrogeologica. La discussione è avvenuta nell'ambito del convegno dal titolo 'Risorse idriche, territorio e difesa del suolo: come combattere il rischio idrogeologico', svoltosi nella sede di Confindustria a Palazzo Bonin Longare.

La proposta riguarda la creazione di un'Agenzia regionale delle acque e della difesa del suolo, un unico organismo al quale affidare tutte le funzioni operative e gestionali che concorrono alla difesa del suolo. Per quanto riguarda le proposte finanziarie, Ance Veneto, oltre a esprimere il proprio favore all' introduzione di una tassa di scopo, lanciata da settimane da alcuni rappresentanti della Regione, ha proposto l'introduzione di un'accisa regionale sull'energia elettrica prodotta, l'emissione sul mercato finanziario di buoni ordinari da parte della Regione Veneto, attraverso Veneto Sviluppo, lo studio di valutazione sulle possibilità di project financing nella gestione dell'acqua o nella produzione di energia dall' acqua e un fondo per la manutenzione ordinaria.

"Il problema - ha detto Luigi Schiavo, presidente di Ance Veneto - è come reperire i 2,7 miliardi necessari oggi al Veneto in un periodo di estreme delicatezza per le finanze pubbliche". "Noi siamo convinti - ha aggiunto Schiavo - che tra le pieghe della finanza pubblica regionale e da ipotesi innovative di federalismo fiscale si possano trovare i fondi per sostenere un progetto graduale, ma ben definito nelle scadenze, perché il piano di mitigazione del rischio-idrogeologico individuato dalla commissione regionale venga applicato interamente".

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