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Gli industriali vicentini contro il decreto sviluppo: "Troppa burocrazia"

Giuseppe Zigliotto, a capo di Confindustria Vicenza scrive a Giorgio Scienza, segnalando il problema dell'aumento degli adempimenti per le aziende che operano nella filerai degli appalti, nel decreto Sviluppo

Gli industriali vicentini si ribellano al decreto Sviluppo approvato in agosto e scrivono direttamente a Giorgio Scienza, presidente nazionale di Confindustria. Il motivo? C'è troppa burocrazia per le aziende che operano nella filiera degli appalti.

"Si sta verificando una situazione inaccettabile - scrive il numero uno berico Giuseppe Zigliotto - Mentre da un lato si diffonde a tutti i livelli la consapevolezza che il Paese ha bisogno di liberarsi di lacci e lacciuoli della burocrazia, nella pratica si va nella direzione opposta e si prevedono norme che aumentano la responsabilità di un'azienda nei confronti dei subappaltatori. L'esempio più recente arriva dal decreto Sviluppo, nel quale si stabilisce come le aziende debbano preoccuparsi che i propri subappaltatori siano in regola con i loro adempimenti fiscali: dal versamento sulle ritenute sui redditi di lavoro dipendente all'iva sulle fatture dei lavori effettuati"

"E' una follia - prosegue senza mezzi termini Zigliotto - che causa un sovraccarico di costi per le imprese costrette a spendere tempo, energie e denaro in nuove e inutili procedure burocratiche: legali e amministrative. E l'unico risultato è che si rallentano sia la stipula di nuovi contratti d'appalto, sia il pagamento delle prestazioni già eseguite e fatturate - scrive - Si rimane sconcertati  dallo stillicidio di norme che considerano evasori un gran numero di operatori economici contribuendo ad alimentare un clima di ostilità verso l'impresa già diffuso nel Paese"

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