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Economia

Bergamin, Cgil Vicenza: "Monti "scenda" tra la gente impoverita"

Le dichiarazioni del segretario: "E' sconcertante il disvelamento progressivo di Monti che, avendo motivazioni fortissime mette già in conto di dividere il movimento sindacale"

"Ancora, come un disco rotto. I 5.700.000 iscritti alla Cgl sono avvertiti: la loro organizzazione e' da silenziare, la loro Segretaria generale e' una conservatrice e quindi, se Monti tornerà a governare, la prima organizzazione sindacale italiana sarà di nuovo oggetto di preannunciati accordi separati, a meno che non ci si inchini al pensiero montiano".

Sono le dichiarazioni del segretario provinciale della Cgil di Vicenza, Marina Bergamin, che prosegue: "E' sconcertante il disvelamento progressivo (e anche qualche grevità culturale) di Monti che, avendo motivazioni fortissime - probabilmente corroborate dall'Europa conservatrice che sta mettendo in ginocchio le classi più deboli - mette già in conto di dividere il movimento sindacale in un momento che, viceversa, chiederebbe coesione e un sindacato unitario e forte, capace di fare e sostenere proposte diverse da quelle che continuano a produrre impoverimento e sofferenza per migliaia di uomini e donne, che Monti, evidentemente non incrocia, non conosce. Ma sembrano paradossali anche le preoccupazioni del Fondo Monetario Internazionale e del presidente uscente dell’Eurogruppo, il conservatore Juncker, che si stracciano le vesti per il dramma disoccupazione scomodando Marx".

"Benvenuti! Dove sono stati fino adesso? - incalza Bergamin - Proponiamo a Monti, Juncker e Lagarde di ‘scendere’ tra la gente, di capire cosa significano concretamente i freddi dati statistici: una disoccupazione tra l’11,1% e 11,8%, una inoccupazione giovanile al 37% e una perdita di reddito familiare ogni giorno più pesante. Forse, poi, si riuscirebbe a discutere seriamente sugli sbagli fatti finora e forse, a casa nostra, non imposteremmo la campagna elettorale solo sul propagandistico tema dell’Imu ma su come, concretamente, fa ripartire gli investimenti, la crescita e l’occupazione e recuperare – per questa via – uno scarto di produttività che è vero, ma che è stato affrontato con strumenti vecchi e con accordi sindacali separati dannosi e inefficaci. Lavoratori e pensionati sono avvertiti - che conclude - Ma anche noi certamente faremo quello che e' nella nostra possibilità perché le agende dei partiti politici siano lette, capite, valutate, per tutto quello che dicono e per tutto quello che dimenticano"

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