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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Bassano del Grappa

Bestemmie, cazzotti e improperi alla polizia, una pazza domenica alla Fiera d’Autunno

Un 43enne ha dato in escandescenza, picchiando un uomo e insultando gli agenti giunti sul posto

Bestemmie, sputi, scazzottate e insulti alla polizia. C’è tutto il necessario per la sceneggiatura di una buona puntata di Shameless, anche se non siamo nei sobborghi di Chicago. La storia arriva direttamente da Bassano del Grappa e ha portato nella giornata di ieri, domenica 9 ottobre, alla denuncia in stato di libertà per i reati di oltraggio a un pubblico ufficiale e di rifiuto di indicazioni sulla propria identità personale di G.N., 43enne residente a Ferrara e con a carico parecchi precedenti, sanzionato nell’occasione per ubriachezza e bestemmia.

La vicenda è partita in seguito di richiesta pervenuta alla sala operativa della polizia di Bassano, che segnalava una persona riversa a terra a seguito di un’aggressione alla Fiera d’Autunno, che si stava tenendo in città, in via Jacopo da Ponte, e dove fra l'altro un fatto simile ha richiesto l'intervento dei finanzieri. Giunti sul posto, gli agenti della volante hanno immediatamente riconosciuto l’uomo a terra, un cittadino algerino di 72 anni già noto alla polizia. Nel frangente, l’uomo era evidente stato di alterazione dovuta all’assunzione di sostanze alcooliche.

Mentre gli agenti stavano allertando personale del 118, ecco arrivare il vero protagonista di questa storia: un uomo, dell’altezza di circa un metro e 85, con capelli brizzolati e rasati ai lati e diversi tatuaggi sul volto, si stava avvicinando barcollando agli agenti. Con l’alito vinoso e il tono di voce altissimo, l’uomo ha urlato, testuali parole: «eccoli arrivati gli stronzi, adesso vi dico io com’è andata, a questo barbone ho offerto cibo e vino e lui mi ha sputato addosso, l’ho sdraiato».

La successiva richiesta degli agenti, che volevano indentificare l’uomo, lo ha portato su tutte le furie.  Con modi aggressivi e sprezzanti, ha riferito, sempre testuali parole: «(bestemmia, purtroppo non è noto quale abbia utilizzato nello specifico), uno fa un opera di bene e fa mangiare un barbone e voi rompete i coglioni? Vi dovete solo vergognare, e perché cazzo ti devo dire chi sono o dare i documenti (bestemmia, anche qui ignota)? Ma (bestemmia) io non vi do un cazzo, sapete fare il vostro lavoro? Brutti pezzi di merda, polizia del cazzo, ho fatto beneficenza e venite a rompere il cazzo a me (bestemmia)? Siete dei deficienti come tutta la polizia. L’Italia e il governo italiano fa schifo, io vi piscio addosso».

Dopo l’avvincente filippica, gli agenti sono riusciti, tramite atti di estenuante e continua persuasione, a portare momentaneamente alla calma l’uomo ed identificarlo. Durante tutte le fasi dell’intervento, l’uomo ha sempre alternato momenti di calma a momenti di ira nei confronti di ciò che a questo punto doveva dargli un grosso tormento: la repubblica italiana, la polizia italiana e il cittadino algerino aggredito. A proposito di quest’ultimo, sembrava essere in stato di confusione, probabilmente dalla caduta, rimanendo riverso sul manto stradale in attesa del 118 e senza riferire nulla sull’accaduto. Dopo pochi minuti è arrivato sul posto personale sanitario, che l’ha trasportato al pronto soccorso.

Tornando alla vicenda principale, gli agenti sono quindi riusciti a identificare la persona che aveva richiesto l’intervento, una donna che aveva riferito di avere visto l’uomo alterato spingere l’algerino a terra, per poi colpirlo con diversi calci sul corpo. La donna era quindi stata minacciata dal soggetto, che le aveva detto che avrebbe fatto del male a lei e a tutti i suoi amici presenti, intimandole inoltre di non contattare nessuno.

L’uomo è stato accompagnato negli uffici del commissariato della polizia di stato per gli adempimenti del caso. Il soggetto ha continuato con il suo comportamento aggressivo e sprezzante, rendendo lunghe e difficoltose le attività di identificazione e fotosegnalamento. A un certo punto, l’uomo ha esclamato: «che polizia di merda, in Germania sarebbero dalla mia parte, l’Italia è uno stato di merda, voi non sapete lavorare, stronzi, mia mamma di ottant'anni è più forte di voi cazzoni, ho partecipato a spaccio di droga, sono stato 14 anni in carcere, un mio amico ha ammazzato anche un carabiniere a Ferrara». Infine, una volta rilasciato, l’indagato ha accartocciato le copie dei verbali, buttandoli in un cestino e dicendo: «A me non me ne frega un cazzo della giustizia».

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