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Salute

Problemi sessuali: rischi per gli uomini anche dalle saune

I maschi una volta avevano 100 milioni di spermatozoi, ora 40 milioni, questo deficit causa molte conseguenze, insieme alla morfologia e motilità del seme

Oggi si parla molto d'inquinamento ambientale e danni correlati alla salute. Le sostanze chimiche disperse nell'acqua, nel suolo ma anche nell'aria o contenute in molti alimenti, ma anche attività apparentemente innocue, possono essere responsabili di patologie andrologiche e ginecologiche che impattano in modo fortemente negativo sulla riproduzione.

Parliamo di fertilità maschile. Nell'epoca attuale è peggiorata sia in termini di diminuzione del conteggio di spermatozoi che di motilità degli stessi.
Inoltre, l’infertilità maschile rappresenta la metà dei casi di infertilità ai quali si fa fronte al giorno d’oggi nelle cliniche di riproduzione assistita. Secondo uno studio la proporzione di uomini con rischio di richiedere un trattamento di fertilità è aumentata in maniera considerevole negli ultimi anni, passando da un 12,4% a un 21,3%. Numerosi studi cercano di indagare quanto lo stile di vita attuale, la tossicità ambientale e altri fattori stiano contribuendo a questo peggioramento.

Basti pensare che i soggetti infertili per causa testicolare hanno oltre il 20% di probabilità di avere osteopenia ed osteoporosi e che oltre il 30% dei soggetti con disfunzione erettile dopo i 50 anni ha importanti fattori di rischio per patologie come l’infarto e l’ictus, per capire quanto sia riduttivo fermarsi al sintomo.

Ma in che modo questo accade e quali di conseguenza le contromisure?

A fare il punto sulla questione è Andrea Garolla, professore di Endocrinologia dell'Unità di Andrologia e Medicina della Riproduzione dell'Università degli studi di Padova. "Negli ultimi anni si è osservato un cambiamento sostanziale della fertilità. Infatti non sono in calo le nascite ma sono peggiorati notevolmente i parametri seminali dell'uomo. Se pensiamo appunto che un cinquantennio fa si considerava normale la media di 100milioni di spermatozoi, oggi in Europa la media considerata normale consiste in un numero circa di 40milioni. A complicare il quadro c'è il fatto che sono drammaticamente diminuite la motilità e la morfologia oltre le alterazioni del nucleo degli spermatozoi".

Perchè pensiamo all'ambiente come causa scatenante?

"Perchè ci sono fenomeni- aggiunge l'esperto- che stanno cambiando in modo repentino su tutte la quantità di sostanze chimiche che
sono nell'ambiente, negli animali e nelle verdure
di cui ci nutriamo tanto per nominarne alcune. Non solo ma dobbiamo pensare
anche alla temperatura atmosferica che via via va incrementandosi e anche questo gioca un ruolo importante nell'infertilità."
"Abbiamo dimostrato- prosegue Garolla- che queste sostanze interferiscono con gli ormoni e in particolare con quelli maschili facendo in modo che il recettore non 'senta' il testosterone e ciò comporta una diminuzione delle caratteristiche di androgenizzazione dei maschi e dunque della fertilità. La crescita delle temperature ambientali dall'altro è fondamentale perchè il testicolo, per funzionare
adeguatamente, deve stare ad una temperatura più bassa rispetto a quella del corpo. Uno studio recente eseguito su giovani uomini
che si sottoponevano per un mese a saune una volta alla settimana ha dimostrato un calo notevole del numero e della qualità del Dna degli spermatozoi con conseguente impatto negativo dunque sulla fertilità".

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