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Stazione soppressa, cittadini infuriati: il "caso Lonigo" finisce in Consiglio regionale

La consigliera vicentina Cristina Guarda (EV) grida al paradosso

Dal 1° luglio 2023, 4 treni regionali della tratta Venezia S. L.-Verona P.N. non fermano più alla stazione di Lonigo. "Una decisione che sta facendo infuriare i pendolari - ha dichiarato la consigliera regionale Cristina Guarda (EV )- con ripercussioni anche sul settore turistico. Questi treni, che non fermeranno più a Lonigo, sosteranno però alla successiva stazione di San Bonifacio per quasi 30 minuti. Un paradosso!"

"Da ora in poi - sottolinea Guarda - i pendolari leoniceni e non che, ricorrendo per scelta o obbligo al trasporto su rotaia contribuivano anche alla riduzione dell’inquinamento, saranno costretti a utilizzare l’auto anche solo per recarsi alle fermate di San Bonifacio o di Montebello, nonostante le stazioni adiacenti dispongano di un numero considerevolmente esiguo di posti auto, insufficiente già per gli utenti del luogo. Tutto questo avrà ripercussioni non solo sulla routine di chi lavora e studia, ma anche sul turismo di questa area".

"Ho presentato una interrogazione in Consiglio regionale - conclude - per chiedere alla Giunta le regioni di questa soppressione e se intenda intervenire al fine di ripristinare questo servizio. Difendere queste stazioni è un obbligo politico della Regione: dopo aver scelto di non investire nel sistema di metropolitana di superficie, la Regione deve almeno difendere la sistematica riduzione del trasporto locale esistente, senza lasciare a Trenitalia la totale libertà di scegliere quale stazione supportare e far sopravvivere. Indipendentemente dal fatto che questo dipenda dalle politiche regionali o dalle strategie di mercato della azienda erogatrice del servizio”.

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