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Domenica, 28 Aprile 2024
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Il crimine? È «in funzione della produzione industriale»

Durante il festival del giallo in corso a Treviso, lo scrittore Massimo Carlotto commenta il caso della maxi inchiesta contro la malavita finanziaria condotta dalla Guardia di finanza berica: indagine già ribattezzata «Ferro e fuoco bis»

Anche quando si parla di narrativa è giunto il momento di ridefinire «il rapporto tra crimine e società». Di più gli scrittori devono prendere il coraggio a due mani cercando il più possibile «di non adagiarsi sui cliché televisivi» e più in generale sui desiderata dell'industria culturale perché spesso pure i gialli possono diventare strumento «per la costruzione del consenso» in un'ottica «di regime». Tagliato con l'accetta, è questo il quadro emerso ieri 21 marzo a Treviso durante la tavola rotonda «Angolature noir» coordinata da Elvio Guagnini dell'Università di Trieste e che vedeva quali relatori gli autori Valerio Calzolaio, Bruno Morchio e Massimo Carlotto (in foto). La cornice è quella del festival del giallo 2024 della Marca: che in queste ore è già entrato nel vivo.

Ed è stato quest'ultimo, molto sensibile al tema del crimine organizzato a Nordest, a commentare la maxi inchiesta sul riciclaggio internazionale (già ribattezzata «Ferro e fuoco bis») condotta dalla Guardia di finanza di Vicenza. Ai microfoni di Vicenzatoday.it Carlotto ha definito «estremamente interessante» il caso portato alla luce dagli investigatori berici. Un caso di scuola perché mostra come il sodalizio criminale nasca in funzione della «produzione industriale».

Il caso «è straordinariamente importante» spiega ancora il padovano Carlotto perché lo racconta fino in fondo. L'autore in questo modo mette al centro della sua analisi quelle che sono le condotte delinquenziali dei colletti bianchi. Che sia mafia o criminalità organizzata a fare la differenza è una ramificatissima classe borghese di consulenti, professionisti, imprenditori, fiancheggiatori e manovalanza varia senza la quale i reati finanziari, quelli che una dimensione «globalizzata del crimine» rende sempre più difficilmente contrastabili, sono ormai la quotidianità.

Basti pensare alle due imprese del distretto berico della concia e a quella del distretto dell'Alto vicentino finite pure nel mirino degli investigatori. In quest'ultimo caso sono tre i consulenti fiscali denunciati: due con studio a Roma e uno con studio in provincia di Cuneo.

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