rotate-mobile
Attualità

Dal conflitto palestinese al caso Assange Vicenza si mobilita

Sia in provincia sia nel capoluogo berico sono in programma alcune iniziative pubbliche dedicate a due dossier di caratura internazionale. Frattanto i comitati, con Vicenzaoro che bussa alle porte chiedono a Possamai di prendere posizione contro Tel Aviv «per i crimini di guerra nella striscia di Gaza»

Il sindaco democratico di Vicenza Giacomo Possamai deve prendere le distanze dal governo di Tel Aviv «che sta compiendo crimini di guerra contro la popolazione esausta della Striscia di Gaza e della Cisgiordania». E dovrebbe farlo soprattutto dal momento che la Fiera dell'oro di Vicenza si appresta ad ospitare, nell'ambito dell'expo del 2024, nutrita rappresentazione delle imprese israeliane del settore dei diamanti. Un settore vitale per mantenere non solo l'esercito della stella di Davide ma pure i suoi apparati di intelligence a partire dal Mossad e dallo Shin Bet. È questo il succo di una lunga lettera inviata ieri 12 gennaio da un gruppo eterogeneo tra comitati ed associazioni della provincia berica ossia dalla Comunità palestinese del Veneto, dal sindacato Adl-Cobas, dall'Anpi della sezione di Malo, dalla Associazione Caracol Olol Jackson, dalla Associazione Salaam ragazzi dell'Olivo, dal «Centro sociale bocciodromo», dal Gruppo donne per la Palestina, dal «Partito comunista italiano», dalla rete Pax Christi, da Rifondazione comunista e dal sindacato di base Usb. Prima e unica firmataria della lettera è Angela Rotella, volto noto della rete ecologista vicentina.

LA FIERA BERICA, I DIAMANTI E IL MOSSAD
«La fiera dell'oro di Vicenza - si legge - è una vetrina internazionale» che fa riferimento «ad un giro d'affari multimiliardario. Ebbene in questo tragico momento storico la fiera e la città di Vicenza» nell'ambito della kermesse di Vicenzaoro, «si accingono ad ospitare aziende israeliane che grazie al loro fatturato sostengono, secondo quanto dichiarato dallo stesso primo ministro di Tel Aviv Benjamin Netanyahu, l'88% del budget per la sicurezza che finanzia le forze di difesa israeliane e le agenzie di sicurezza come Mossad e Shin Bet». Israele senza questo introito annuale dell'industria diamantifera, pari a 28 miliardi di dollari, «non potrebbe continuare il massacro di civili che sta compiendo a Gaza» scrive Rotella.

«PRENDERE LE DISTANZE» DAL GOVERNO ISRAELIANO
Appresso c'è un altro passaggio chiave. «Per questo - puntualizza Rotella interpellando il primo cittadino - ci rivolgiamo a Lei, in quanto sindaco della città di Vicenza socia dell'ente Fiera, chiedendoLe di prendere le distanze, con urgenza e coraggio, dal governo israeliano che sta compiendo crimini di guerra contro la popolazione esausta della Striscia di Gaza e della Cisgiordania. Crediamo non si possa aspettare un solo giorno in più per chiedere a gran voce il cessate il fuoco immediato ed esigere da Israele la fine di questa immane tragica punizione collettiva che è, per il diritto internazionale, un crimine di guerra».

SIT-IN A MONTECCHIO MAGGIORE E LA MANIFESTAZIONE NELLA CITTÀ PALLADIANA
La lettera di Rotella costituisce di fatto il preambolo rispetto a due iniziative in sostegno dei civili palestinesi. La prima è una manifestazione in programma domani 14 gennaio a Montecchio Maggiore in provincia di Vicenza. Il rendez-vous è previsto in piazza  San Paolo nella frazione di Alte Ceccato alle 10,30 di domattina. E ancora il 20 gennaio, stavolta a Vicenza, è in programma una manifestazione di rango nazionale  organizzata dal forum dei palestinesi in Italia. È lo stesso forum a dare notizia con un comunicato pubblicato alcuni giorni fa sulla propria pagina Facebook. Il presidio è in programma sabato 20 gennaio alle 14.00 nel piazzale della Stazione Fs di Vicenza. Con ogni probabilità seguirà un corteo, anche se gli ultimi dettagli sono in fase di studio.

«CITTADINANZA ONORARIA» PER IL FONDATORE DI WIKILEAKS
Tuttavia non si esauriscono qui le iniziative vicentine che hanno un respiro internazionale. In questi giorni si è rimesso in moto il comitato che si batte perché l'amministrazione comunale di Vicenza conferisca la cittadinanza onoraria a Julian Assange, il giornalista australiano «arbitrariamente detenuto in Gran Bretagna con lo spettro dell'estradizione negli Usa» dove è accusato di rivelazione di documenti militari coperti dal segreto di stato. Assange, noto in tutto il mondo come attivista per i diritti civili nonché come hacker, è il fondatore assieme ad altri di Wikileaks, la piattaforma web che grazie all'azione di alcune gole profonde ha rivelato alcune operazioni controverse per non parlare di crimini vari in capo a governi e uomini in vista in mezzo mondo.

DONNE E ATTIVISMO
Marica Cosma è uno dei volti di spicco del comitato berico pro Assange, in gran parte composto da donne, che da mesi si sta battendo «perché Possamai si impegni concretamente non solo per riconoscere i meriti di Assange ma anche perché allo stesso attivista, che vive in condizioni al limite del disumano, sia riconosciuta la cittadinanza onoraria». Cosma spiega come altre città italiane abbiano avviato l'iter mentre da questo punto di vista «gli input formali che sono stati indirizzati alla giunta comunale di Vicenza non hanno avuto alcun esito».

Per questo motivo il comitato «Assange libero» è pronto a bussare nuovamente alla porta di palazzo Trissino. «Conferire la cittadinanza onoraria ad Assange può essere un piccolo grande aiuto d'aiuto affinché - spiega Cosma ai taccuini di Vicenzatoday.it - prima o poi cadano le accuse speciose e senza fondamento giuridico che da anni hanno privato della libertà un individuo che per di più non ha subito alcun processo». Il comitato «Assange libero» aggiunge ancora Cosma nei giorni a venire darà vita ad un briefing pubblico in cui darà conto delle sue ragioni.
 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Dal conflitto palestinese al caso Assange Vicenza si mobilita

VicenzaToday è in caricamento