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VIDEO | «La mafia è divenuta un partner economico accettabile»

È l'accusa che lo scrittore Massimo Carlotto ha rivolto al Settenrione d'Italia e specie al Nordest durante la presentazione del suo ultimo libro in provincia di Vicenza

Alcuni giorni fa a Sossano nel Vicentino, più precisamente il 21 giugno, lo scrittore padovano Massimo Carlotto ha partecipato a Villeggendo, la rassegna culturale dell'area euganeo-berica che da anni è divenuta un punto di riferimento per l'intero Veneto. In quella occasione Carlotto, intervistato dalla giornalista di Tviweb Sharon Di Carlo, si è lungamente soffermato sulla sua ultima fatica, intitolata «E verrà un altro inverno», libro edito da Rizzoli.

Tuttavia lo scrittore incalzato a più riprese dal pubblico ha ampliato lo spettro della sua riflessione. E parlando della stagione che stanno vivendo l'Italia e il suo Settentrione a partire dal Nordest, anche dall'alto della sua esperienza maturata sulle carte giudiziarie di parecchi casi eccellenti, l'autore non le manda a dire: «La cultura mafiosa è divenuta sistema». Poi una seconda staffilata: «La corruzione è stata la cinghia di trasmissione che sul piano della percezione antropologica ha portato all'interno della nostra società l'idea della possibilità del crimine» nel senso della sua accettazione, anche perché «il potere è colluso con le mafie».

A questa lettura del contesto sociale, politico ma soprattutto antropologico, Carlotto aggiunge un altro spunto quando parla di «continui esempi negativi da parte del mondo imprenditoriale e di quello finanziario, basti vedere che cosa hanno fatto le banche» nel Veneto. Questo stillicidio negli anni, secondo l'autore «ha determinato lo sfaldamento di quei princìpi anche morali che fino ad una trentina di anni fa» bene o male «tenevano in piedi il Paese». Si tratta di uno scenario così compromesso che secondo lo scrittore se non si combatte «seriamente la corruzione diventiamo come un Paese del terzo mondo».

In questo contesto Carlotto ha citato alcuni organismi internazionali come l'Ocse ma soprattutto il Fondo monetario internazionale meglio noto come Fmi. Soprattutto quest'ultimo, rimarca lo scrittore, ha più volte puntualizzato un aspetto. Quello per cui l'Italia del Nord avrebbe affrontato con meno scossoni le recenti crisi in forza di un massiccio immissione «di danaro sporco riciclato attraverso aziende e banche». Tanto che, aggiunge Carlotto, se nel Nord e nel Nordest in particolare «andiamo a vedere» come venga percepito «il reato mafioso», ci si rende conto di come tale percezione sia cambiata giacché «la mafia è divenuta un partner economico accettabile» allorquando settori sempre più ampi della società pensano che sia altrettanto accettabile il riciclaggio di denaro di origine mafiosa se questo avviene attraverso la laboriosità della gente del luogo. Una sorta di infingimento che ha permesso ai criminali di «fondere l'economia legale con quella illegale» rendendo sempre più arduo anche perseguire le condotte criminali legate a questa ultima fattispecie.

E non è un caso che lo scrittore metta in un unico filotto corruzione, mafie, degenerazione dei pubblici poteri, degenerazione della classe imprenditoriale e più in generale degli stakeholder. Un filotto che dovrebbe essere combattuto in toto in primis attraverso «una rinascita culturale» di una Italia al momento poco incline al conflitto (inteso come passaggio determinante per il miglioramento del tessuto collettivo) e molto incline invece ad una sorta di auto-assoluzione erga omnes. Un filotto che così com'è porta inevitabilmente verso il degrado: un degrado «sociale» ed «ambientale».

Ad ogni modo a margine della serata sono intervenuti anche il sindaco di Sossano Enrico Grandi nonché l'assessore alla cultura Paola Maria Vignaga. I due si sono detti molto felici della riuscita dell'evento che nel parco di villa Loschi Gazzetta «ha fatto registrare il tutto esaurito» rispetto ai trecento posti disponibili. «Dopo le restrizioni  dovute alla emergenza coronavirus - fanno sapere i due componenti dell'esecutivo municipale - la gente ha voglia di uscire e che lo faccia scegliendo iniziative culturali di questo spessore è per noi motivo di orgoglio». Appresso Vignaga si è soffermata sulla «notevole qualità del cartellone» predisposto da Villegendo. Un cartellone che questa sera vedrà protagonista, sempre nel Vicentino ma ad Orgiano, lo scrittore pordenonese Enrico Galiano. Domani invece sarà il turno del romano Fabrizio Gatti: giornalista d'inchiesta de L'Espresso nonché scrittore molto conosciuto, Gatti invece salirà sul palco di Montagnana nel Padovano.

LEGGI L'APPROFONDIMENTO SUI RISCHI LEGATI ALLA NUOVA LEGGE URBANISTICA VENETA
ASCOLTA LA SINTESI DELLA SERATA DI SOSSANO

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