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VIDEO | Il j'accuse del professore

Renato Ellero, già docente di diritto penale all'Università di Padova nonché avvocato del foro berico, da tempo denuncia «un caso di malasanità coperto da uno di malagiustizia» che ha colpito proprio la sua persona

Renato Ellero, natali veneziani ma vicentino di adozione, è stato per molti anni docente di diritto penale all'università di Padova, nonché avvocato del foro berico. Nel 2015 incappa in un «episodio di malasanità poi coperto da uno di malagiustizia» che pone fine de facto alla sua carriera di legale. Da oltre due anni il professore ha cominciato una guerra di carte bollate, di cui i media veneti hanno spesso parlato, contro quelli che ritiene i responsabili della sua disgrazia e contro coloro i quali «avrebbero dovuto indagare su quanto capitatomi all'ospedale della città del Palaldio e non l'hanno fatto». Alle telecamere di Vicenzatoday.it Ellero (assumendosene responsabilità e paternità anche perché si dice «pronto ad un confronto con chiunque, nelle aule e fuori») racconta l'utima parte di «questa tormentata storia» per la quale ha interpellato anche la magistratura triestina chiamata a fare luce «sulle inerzie» di quella trentina che a sua volta «avrebbe dovuto indagare su quella berica» messa essa stessa sulla graticola «per non avere indagato a dovere sulle condotte maturate all'ospedale San Bortolo». Chi scrive ha peraltro chiesto una replica ai diretti interessati dai quali però non è giunto, almeno finora, alcun commento: con la sola eccezione di Franco Tagliaro (professore dell'università di Verona co-autore di una delle perizie prese di mira da Ellero). Tagliaro ai taccuini di Vicenzatoday.it spiega di «essere sereno, di avere agito secondo scienza e coscienza» rispedendo al mittente ogni tipo di addebito.

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