"Siamo davanti al Quadri e alla Regione a Venezia, nel pieno rispetto dei decreti, perché non possiamo permetterci di rimanere con le mani in mano dopo la proroga della chiusura delle scuole per la mancanza di un piano. - dichiara Riccardo, della Rete degli Studenti Medi di Vicenza- Guardando ai contagi sappiamo perfettamente come il Veneto non abbia avuto una buona organizzazione, ma il fatto che non ci sia stato un piano pronto a riaccogliere gli studenti in aula è vergognoso: ancora una volta sono gli studente a pagare! Non ci stiamo, non siamo marionette da spostare a piacimento."
Gli Studenti della Rete di Vicenza, hanno lanciato un video appello regionale e si sono trovati davanti al Quadri la mattina del 7 gennaio, giorno in cui ,secondo le linee del ministero, si sarebbero dovuti riaprire finalmente i cancelli delle scuole superiori del paese.
"Non possiamo accettare che si dia una comunicazione così importante a soli tre giorni dalla presunta riapertura delle scuole, facendosi trovare senza alcun piano per trasporti, spazi e tamponi. Bisogna tornare a fare scuola in presenza: la dad é, dati alla mano, uno strumento di emergenza che però, nel lungo periodo rischia di fare abbandonare gli studi a 34 mila adolescenti. - conclude Pietro Fracca della Rete di Vicenza- Qui l'unico piano per l'istruzione pubblica sembra essere un piano di distruzione!"
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