Il progetto dell'impianto che nel Veneziano dovrebbe trattare anche «i temibili derivati del fluoro», prodotti in valle dell'Agno dalla Miteni, rimedia una legnata dall'Istituto superiore di sanità. Si scatena così la rete ambientalista: che torna a ribadire il suo no alla costruzione
Durante un affollatissimo incontro nell'aula magna del Faber box i residenti della città laniera hanno messo le mani avanti rispetto ad una ipotesi progettuale malvista non solo dagli esperti dell'Isde ma pure dall'assessore Maculan. Che nel frattempo lancia un monito anche ai sindaci del territorio. Tra cui quello del capoluogo berico, che dovrà occuparsi della «rogna» dell'impianto di essiccamento previsto in zona Casale
La nota associazione ecologista ha in cartellone un evento dedicato alle conseguenze di un eventuale trattamento termico dei «temutissimi» derivati del fluoro nell'impianto della città laniera
È il grido d'allarme lanciato dal gruppo ecologista Cillsa durante una manifestazione nella città del Grifo. E mentre sull'inquinamento del Fratta Gorzone il distretto della pelle finisce ancora una volta sulla graticola dei comitati, questi ultimi ribadiscono il loro no all'inceneritore dei fanghi conciari
Il consigliere azzurro Sterle commenta in modo non entusiasta l'uscita dell'esecutivo della città del Grifo dopo che sindaco e vicesindaco della Lega avevano detto la loro sugli eventuali riflessi vicentini della maxi inchiesta che sta scuotendo il distretto dell'Arno. L'associazione Cillsa invece condivide le parole dell'assessore alla sicurezza e tuona: spazzati via «i tentativi della lobby della concia di costruire un inceneritore»
L'ipotesi, anche solo sperimentale, per l'incenerimento «forestiero» dei reflui dell'industria della pelle dell'Agno-Chiampo trova l'opposizione degli ecologisti vicentini e di quelli della Laguna con questi ultimi che attaccano: «Siamo pronti ad andare in procura»
Giovanni Fazio, uno dei volti storici del mondo ambientalista berico, parla dell'impianto per il trattamento dei fanghi che le imprese vorrebbero realizzare nell'Ovest vicentino: e denuncia «il partito trasversale dell'inceneritore» che potrebbe trovare casa anche nel Veneziano
Primo pomeriggio di fuoco al termovalorizzatore Cà Capretta di Schio: un gruppo di attivisti ha manifestato per chiedere la chiusura dell'inceneritore scledense a colpi di fumogeni e di striscioni