Lo stato di salute delle gallerie della Superstrada pedemontana veneta tra Ovest Vicentino e comprensorio del Leogra è al centro di una segnalazione del coordinamento ecologista Covepa: il quale chiede pure lumi anche sulla situazione degli habitat dell'area naturalistica delle Poscole dove si temono le ripercussioni di un pesante impatto ambientale addebitato ai cantieri della Spresiano-Montecchio
Dopo le recenti notizie di stampa in merito allo stato di salute dei tunnel della Superstrada pedemontana veneto che attraversano Ovest e Alto vicentino, il Covepa punta l'indice sui «silenzi» di magistratura e Regione Veneto
L'evento organizzato davanti al tribunale di Vicenza dai Beati costruttori di pace ha dato il là ad una serie di contestazioni molto puntute: «basta inerzie coi fascicoli che scottano». Frattanto la rete ambientalista dà il via alla campagna di boicottaggio della Superstrada pedemontana veneta: «sarà un bagno di sangue sia per le casse regionali sia per gli habitat naturali»
Mentre la Spv è pressoché ultimata gli attivisti alzano il livello dello scontro mettendo in relazione il dossier dell'inquinamento da derivati del fluoro col carico ambientale sull'habitat veneto addebitato alla Spresiano-Montecchio. Nel frattempo si accendono i fanali anche sulla magistratura: che sui dossier più scottanti viene accusata di essere tutt'altro che incisiva
Per quanto riguarda le criticità legate alla grande opera sia i procedimenti civili che quelli penali non sono gestiti come dovrebbero: questo è l'addebito che giunge non solo dal fronte ecologista ma anche dai legali che patrocinano i residenti interessati dal cantiere della Superstrada pedemontana veneta in zona Vallugana
Nel piccolo centro dell'Alto vicentino un convegno organizzato dal Partito democratico in tema di ambiente ed infrastrutture si incendia sulla scorta di alcuni recenti casi di cronaca che stanno agitando il Veneto
Al concessionario privato dovrà essere garantita dal contribuente «una media di 300 milioni per quarant'anni» tanto che «sulla sostenibilità economica della Superstrada pedemontana veneta che balla sulla cifra di 12 miliardi «i nodi stanno arrivando al pettine». Questo è il j'accuse distillato del Covepa e da Andrea Zanoni che sparano a palle incatenate su palazzo Balbi: mentre le rogne legate al futuro della infrastruttura si riverberano pure sul budget della sanità
Il dibattito organizzato dal Covepa col patrocinio del comune di Asolo arriva in un momento delicato per il budget di palazzo Balbi che da tempo deve fronteggiare i rilievi della Corte dei conti e le critiche ad alzo zero della rete ambientalista. Il coordinamento ecologista infatti punterà i suoi riflettori sul «canone annuale medio di oltre 300 milioni di euro» che dovrà essere corrisposto al concessionario incaricato di realizzare la Spresiano Montecchio Maggiore
Dalla Superstrada pedemontana veneta alla Valdastico nord sino alla Mestre Cesena il risiko infrastrutturale presente e futuro affrescato di recente dall'assessore regionale ai trasporti scatena la reazione della galassia ecologista che a fronte degli investimenti in opere viaria parla di scarsità di risorse «per sanità e sociale»
Mentre il consigliere regionale Lorenzoni attacca il progetto caro a palazzo Balbi che secondo il Consorzio Brenta dovrebbe contrastare la penuria d'acqua tra Vicentino e Padovano, i sindaci del comprensorio di Lamon minacciano azioni eclatanti perché temono l'impatto idrogeologico di un'opera a rischio frana che in Trentino viene duramente osteggiata
Mentre deflagra la polemica per il caso del bacino nel comprensorio di Canal San Bovo con tanto di boatos fra i corridoi della politica della città del concilio, pure Fugatti e palazzo Balbi finiscono sulla graticola: frattanto su quest'ultimo si abbattono nuove polemiche sulla scorta della stroncatura inferta dalla Corte di conti in tema di Superstrada pedemontana veneta
Mentre i partiti nazionali, fra molti distinguo, sembrano aprire alcuni spiragli sul fronte degli indennizzi dovuti per il collasso delle ex popolari, la politica veneta deve fronteggiare l'ennesima batosta inflittale dal fronte ecologista e da quello trentino per il prolungamento della Valdastico nord
I comitati del Nordest leggono tra le righe la recente decisione della giunta trentina di proporre «lo sbocco» della Pirubi a Rovereto bollandola come una cortina fumogena pensata per mascherare la decisione di abortire quest'ultima opera in modo da convogliare le risorse sulla Spv: sulla quale incombe «lo spettro della insostenibilità dei conti dei quali dovrebbe farsi carico palazzo Balbi»
La Provincia autonoma trentina vorrebbe fare giungere l'opera, che oggi è ancora ferma nel nord del Vicentino, sino a Rovereto. Il mondo ecologista però è in subbuglio e ricorda come il prolungamento della Pirubi sia «ormai superato dalla storia», mentre non manca chi definisce l'ok all'opera come un escamotage per occultare la partita in corso sulle concessioni: e tra i più critici c'è Angelo Bonelli, uno dei leader nazionali di Europa verde
Il segretario Zanni bacchetta palazzo Trissino accusando l'amministrazione di non aprirsi ad un dibattito ad ampio spettro in vista dei disagi previsti dai cantieri dell'alta capacità ferroviaria
L'opposizione del piccolo comune della cintura del capoluogo berico e il centro sociale Bocciodromo puntano l'indice sui protocolli di sorveglianza che non hanno impedito lo scoppio accidentale di un ordigno della Seconda guerra mondiale
Gli ambientalisti del Covepa chiedono a palazzo Balbi lumi su un nuovo pacchetto di garanzie che sarebbe stato elargito a beneficio della Pedemontana: mentre sul sito web della compagnia londinese che controlla il concessionario Sis è sparito ogni riferimento al consiglio consultivo in cui spiccava l'ex premier canadese Harper
I gruppi legati alla sigla del «Meeting europeo per la giustizia climatica e sociale» hanno reso nota l'iniziativa con una breve nota: contestato duramente il passaggio del progetto Tav attraverso il capoluogo berico
Il partito ecologista chiede chiarezza dopo una denuncia presentata ai carabinieri: frattanto si registra l'ispezione in loco da parte di Arpav e militari
Tav, Pfas, autostrada Brescia Padova e Spv finiscono nel mirino degli ecologisti che denunciano la situazione critica del comprensorio. E la consulente ambientale Lecis attacca: «Cemento o calcestruzzo finito sui campi in zona Poscole vicino ai cantieri della Pedemontana»
Il grido d'allarme è stato lanciato durante la celebrazione dell'Epifania della terra nella città del Santo: dopo «la messa per il creato» gli attivisti hanno acceso i riflettori anche sui Pfas nonché sulle grandi opere che interessano la provincia berica
In prossimità del cantiere della Superstrada pedemontana a ridosso della Priabonese sono stati riscontrate concentrazioni nelle acque di drenaggio per oltre 13mila nanogrammi per litro. Anche la falda è stata contaminata tanto che il comune di Castelgomberto ha dovuto chiudere due scarichi «non autorizzati» in un immissario: tensione in Regione dove sono finite nel mirino le lavorazioni interne al tunnel in costruzione tra Malo e la valle dell'Agno
Il rischio che a causa delle incertezze sulla Tav non si completi lo svincolo tra Pedemontana e Brescia Padova a Montecchio Maggiore manda in fibrillazione la politica. E i comitati attaccano sui «buchi di un progetto che non si sarebbe mai dovuto approvare»