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Vicenza-Cittadella 1-0: Il Lane passa a destra

Con la vittoria al Menti contro il Citta, il Vicenza si allontana dalla parte pericolosa della classifica e con 41 punti autorizza i tifosi a qualche sogno proibito.

LE PAGELLE

GRANDI 7: al 31’ si disimpegna due volte, disinnescando un pericoloso attacco del duo Vita/Iori. A fine gara riesce a deviare un bolide di Tsadjout angolatissimo. A tempo scaduto rischia di rovinare la sua buona prestazione lasciandosi scappare la sfera sul gran tiro ancora di Tsadjout: per fortuna la recupera in tempo. Convincente anche nelle uscite sui palloni alti.

BERUATTO 7+: suo il cross che al 21’ innesca l’azione del gol berico. Al 69’ altro buon assist dalla fascia ma Vandeputte non trova la deviazione giusta. Un minuto più tardi si inventa una conclusione di destro dalla media distanza: palo sfiorato. Sulla corsia di sinistra è un’Iradiddio e non soffre nemmeno tanto in copertura. Chissà che la Vecchia Signora si metta una mano sul cuore e ce lo lasci anche per l’anno venturo…

PADELLA 7+: un vero gigante in difesa. Gli uomini di Venturato, bloccati sulle fasce, provano ripetutamente a mettere traversoni in mezzo, ma non fanno i conti col Guerriero. Le traiettorie aeree sono tutte sue e anche con il gioco a terra il Cittadella trova grande difficoltà. Finisce stremato dopo una delle migliori partite dell’anno.

VALENTINI 7: il suo assist dalla destra vale l’1-0. Arrivato tra molte perplessità (tra cui le mie) si va progressivamente ritagliando un posto in difesa, nonostante la concorrenza di Cappelletti che non è certo un Signor Nessuno. E’ talvolta troppo esuberante in area ma la sua fisicità fa comodo assai a Mimmo.

BRUSCAGIN 6,5: su Ogunseye fa un po’ di fatica ma alla lunga prende le misure giuste. Le prende e le dà, come si conviene ad un difensore arcigno. La sua è una prestazione convincente rispetto alle perplessità del recente passato. Ottimo segnale in vista del rush finale.

ZONTA 7: è il nostro soldatino, ma rispetto al mito Di Livio è persino più resistente ed ha dei piedi che sono tutt0altro che malvagi. Il suo contributo al centrocampo è fondamentale: dove serve, lui c’è sempre. Diventa difficile lasciarlo in panca e infatti persino Cinelli deve dargli spazio.

(CINELLI n.g.): ottimo il passaggio per il Lanciafiamme all’83’. Poteva essere meglio sfruttato. Gioca un quarto d’ora intelligente, candidandosi per il turn over dei tra turni consecutivi.

RIGONI 7: tecnica, senso della posizione, tempismo. Tre qualità affinate dall’esperienza ad altissimo livello che ne fanno il capitano coraggioso del Lane. Aggiungiamoci che anche la condizione fisica sta crescendo. Oggi più di un’ora in campo e ad alti livelli. Mica poco per un vecchietto!

(PONTISSO n.g.): quando entra, cala un biglietto da visita da togliere il fiato. Vede un corridoio aperto, vi si avventa con velocità, chiede l’uno/due a Cinelli e poi angola bene verso il palo alla sinistra del portiere: è bravo e fortunato il n.1 ospite che con il braccio sinistro intercetta la traiettoria. Sarebbe stato un gol da incorniciare.

AGAZZI 7: al 4’ buon traversone per Meggio. Al 60’ prova di nuovo a mettere un pallone al centro ma non trova compagni piazzati. Finalmente si vede il giocatore tanto apprezzato a Livorno e richiesto espressamente da Mimmo. Qualità, quantità e dedizione, come da manuale del calcio.

NALINI 7+: imbeccato di testa a centro area si coordina bene al tiro e porta avanti il Lane. Gol a parte, per tutto il primo tempo maramaldeggia a sinistra, facendo vedere i sorsi verdi ai granata (oggi al Menti in maglia gialla). Cala un po’ nella ripresa e dopo un’ora esce. Un giocatore che sa fare la differenza e che abbiamo atteso tanto.

(GIACOMELLI n.g.): un buon assist all’83’ ma nessuno ne approfitta. Becca un sacco di botte e si innervosisce, ma si mette ugualmente al servizio della causa.

VANDEPUTTE 5,5: ci prova su palla da fermo al 42’ andando vicino al gol. E’ l’unico sprazzo dell’ennesima partita in cui il fiammingo fa rimpiangere il gran bel giocatore dello scorso anno. Di qui la domanda: è la condizione giusta che ancora non arriva o è la serie superiore a stargli stretta. Io propendo per la prima ipotesi e siccome si tratta di un capitale del Vicenza, diamogli ancora fiducia…

(LANZAFAME n.g.): va alla conclusione all’83 ma la botta è respinta da Kastrati. Poi si strappa. Speriamo si tratti di poca cosa, perché il Lanciafiamme sarà fondamentale in primavera.

MEGGIORINI 6,5: in apertura ci prova di testa ma senza impensierire il portiere e all’11’ va al tiro che gli viene deviato. Al 49’ ci riprova ma l’estremo difensore ospite sventa. Oggi non è devastante come altre volte, ma si rende utile anche nel tener palla, subire falli e mettersi in luce nelle spizzate.

(LONGO: non pervenuto): a tempo scaduto, su un clamoroso errore della difesa castellana, si invola verso il portiere ma al momento di giustiziarlo sciorina una ciofeca centrale che si spegne molle tra le braccia di Kastrati. Chi sperava nel morso della Tarantola di Valdobbiadene piomba nella disperazione più cupa. E perché allora manca il suo voto in pagella? Per spiegarvelo devo parlarvi della guerra del 1530 tra l’esercito dei Medici guidato da Fabrizio Maramaldo e quello della Repubblica Fiorentina capitanato da Francesco Ferrucci. Dopo la vittoria degli imperiali, Maramaldo passò a fil di spada il Ferrucci ferito, il quale pronunciò la famosa frase: “Vile, tu uccidi un uomo morto!”. Dopo aver visto l’ennesimo gol sbagliato dall’attaccante, mi sentirei davvero Maramaldo se infierissi sul povero Longo/Ferrucci. E dunque mi astengo e accantono il 4 che avevo in saccoccia. Per le prossime occasioni.

Mister DI CARLO 7,5: stavolta è lui a dare lezioni di calcio a Venturato, che gli aveva rifilato tre sberle all’andata. Il temuto Cittadella, grazie alla sagace disposizione tattica di Mimmo, è come la montagna che partorisce il topolino. In fondo, Grandi fa una sola vera paratona in 96’. E non è per colpa degli avversari, quanto per merito dei biancorossi, oggi quasi perfetti nella gestione del gioco. Adesso si può respirare e godersi l’aria pura delle alte quote. Ma, come raccomanda prudentemente il presidente, senza perdere di vista le inseguitrici. Avanti così, vecchio cuore biancorosso.

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