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Vicenza in Lega Pro, il racconto dei 9 anni del declino: la stagione 2008-2009

Quinta punatata della storia dell'era Cassingena, fino all'ultima retrocessione in Lega Pro. Una delle stagioni migliori del Vicenza, che purtroppo si chiude con la morte di Eugenio Bortolon al Tardini di Parma

Chiusa l’ennesima stagione con una salvezza raggiunta, ancora una volta, sul filo di lana, prima dell’avvio del nuovo campionato in società avviene l’ennesimo rimpasto: il 25 luglio 2008 Sergio Cassingena torna di nuovo alla presidenza del club, mentre l'avv. Gian Luigi Polato rimane come Vicepresidente a fianco dell'altro Vicepresidente, Tiziano Cunico e all'Amministratore Delegato Danilo Preto. Quest’ultimo dichiara pubblicamente che Zampagna non si muoverà da Vicenza, lo stesso attaccante ribadisce: “resto a Vicenza, segno 20 gol e puntiamo alla A”, Cristallini dal canto suo rassicura, “stiamo cedendo qualche giocatore ma non svendendo alla cieca”. LA STORIA DEL DECLINO DELLA NOBILE PROVINCIALE

Il risultato di tutta la pantomima è la solita girandola di entrate e uscite, con gli arrivi in biancorosso dei vari Bjelanovic, Botta, Bottone, Calori, Di Cesare, Essabr, Fatic, Giani, Volta, Zanchi, il ritorno degli ex Sgrigna e Margiotta e le partenze di Fissore, Marchesetti, Andreolli, Masiello, Terranova, Cudini, Scardina, Zancopè e, manco a dirlo, Zampagna. I tifosi cominciano a spazientirsi, in particolare il gruppo 1902 da poco nato in curva avvisa: «Dopo quattro anni di risultati semi-fallimentari e di assoluta sofferenza apprendiamo dai media, ma ci appare evidente dai fatti, di un forte ridimensionamento dei piani societari. Il tutto ci sembra come l’ultima e più eclatante presa in giro ai danni dell’intera tifoseria e della gloriosa storia del nostro Lane». Lo stesso gruppo ultras inizia le prime contestazioni precampionato tanto che l’amichevole estiva con il Gallio rischia di non essere giocata per l’assembramento di protesta davanti agli spogliatoi. In Coppa Itaila il Vicenza supera il Monza 3-0, ma poi cade inesorabilmente a Bologna, battuto 2-0.

Il campionato, dopo un avvio stentato, una striscia di nove risultati utili consecutivi, porta la squadra al limite della zona play-off, grazie al contributo fondamentale in fatto di gol da parte di Sgrigna e Bjelanovic a una difesa che per molti mesi rimane la meno perforata del torneo e a un centrocampo di qualità, il Vicenza può sognare fino a dicembre quando penalizzato tra l'altro dai gravi infortuni del difensore centrale Di Cesare ma soprattutto del capitano Bernardini, non adeguatamente sostituito nel mercato di gennaio, perde progressivamente contatto con la parte alta della classifica. A dicembre il direttore sportivo Vignoni, relegato a figura comprimaria, decide di risolvere consensualmente il suo contratto. Alla fine nonostante gli acquisti invernali del difensore Innocenti, del centrocampista Magallanes e dell’attaccante Forestieri, sarà solo salvezza che se non altro arriva a 3 gare dalla fine, con la vittoria nel derby con il Treviso per 1 a 0.

I biancorossi chiudono al dodicesimo posto a quota 52, con 13 vittorie, 13 pareggi e 16 sconfitte e, per la prima volta nell’era Cassingena, in attivo nel rapporto gol fatti, gol subiti (44 contro 41), retrocedono Pisa, Avellino, Treviso e Rimini dopo i playout con l’Ancona. Il campionato però si chiude con una nuova tragedia in casa Vicenza: la penultima partita della stagione infatti viene segnata dalla morte del giovane tifoso Eugenio Bortolon di soli 19 anni. Eugenio, che aveva seguito i biancorossi nella trasferta di Parma, a causa di una terribile caduta dagli spalti verrà trasportato d'urgenza all'ospedale ma morirà la sera stessa per arresto cardiaco. Nonostante sia i giocatori del Vicenza che del Parma avessero chiesto di interrompere la partita, dopo una sospensione di 20 minuti si deciderà di riprendere a giocare. Il giorno successivo su tutti i campi verrà osservato un minuto di silenzio...

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