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Un due tre Vicenza dov'è? Le pagelline

Il Brescia bastona il Lane al Menti, vendicando la debacle dell’andata. I biancorossi, già con la testa ad Ibiza o Porto Cervo, fanno solo da sparring partner. E la salvezza (nonostante dietro non si corra affatto) deve aspettare almeno un’altra settimana

PERINA 6: la difesa lo lascia in balia degli avanti ospiti. Sui gol non c’è nessuna sua responsabilità. Si fa notare per qualche uscita sicura. Nel complesso la sua è una prova accettabile, nonostante il risultato.

BARLOCCO 5,5: sembra partire bene, spingendo molto sulla fascia di competenza a supporto del compagno più avanzato. Poi il Brescia dilaga e anche lui naufraga nella mollezza generale, fino a scomparire del tutto.

PADELLA 5: Dopo che al 38’ a Bjarnason viene lasciato il tempo di battere due volte a rete, al 41’ Donnarumma mette nel sacco con la difesa tra le braccia di Morfeo. Al 55’ in uno scontro con Ayè, batte la testa e per qualche secondo fa stare col fiato sospeso compagni e sanitari. Esce in barella ma nulla di serio. Auguri di pronto ristabilimento, ma valutazione insufficiente.

(PASINI) n.g.: i biancazzurri via via si accontentano del risultato e in difesa finalmente si respira

CAPPELLETTI 4: al 40’ il suo intervento in area sulle gambe di Ayè non solo è da rigore ma anche da cartellino arancione. Al 50’ ancora il bomber delle rondinelle anticipa la difesa berica e suggella il terzo centro. Probabilmente la sua peggiore partita in maglia biancorossa

BRUSCAGIN 4,5: desaparecido. Sulla sua corsia il Lane traccheggia per oltre 90’ e anche in copertura partecipa alla figuraccia complessiva. Doveva mettersi in mostra in chiave riconferma, ma cicca clamorosamente l’obiettivo.

PONTISSO 4,5: idem come sopra. Gli si chiedeva una prova che valesse da candidatura come prima scelta nel Vicenza che verrà, ma l’ex Udinese fallisce l’esame (e non è la prima volta, quest’anno). Impalpabile come filtro, non costruisce gioco e non va mai al tiro.

(VANDEPUTTE) n.g.: diciamo che è il passaggio rapido di un meteorite in un cielo nero

CINELLI 5: si fa ammonire al 35’. Nient’altro resta sul taccuino del cronista. I costruttori di gioco delle rondinelle gli sfrecciano accanto facendolo sembrare un paracarro. Sa fare molto meglio, ma è da un po’ che si nasconde…

DA RIVA 4: ahi ahi… Il golden boy, già protagonista dell’impresa dell’andata al Rigamonti, qui stona clamorosamente e fa la figura dell’ectoplasma. Nemmeno una mezza iniziativa degna del suo nome e della sua classe. Alla corte della Dea servirà molto di più…

NALINI 5: eccellente progressione al 30’ conclusa con un tiro non irresistibile. Poi, poco altro. Anche per lui un esame di fine anno concluso da rimandato. Ha altre due partite per dimostrare di poter servire nella prossima stagione. Fisicamente e mentalmente…

(YALLOW) n.g.: adesso che non ha più i capelli gialli è difficile seguirlo in campo, anche perché non è mai protagonista di azioni che attirino l’attenzione. C’è appena un po’ più di buona volontà rispetto al compagno di subentro. Ma è poca cosa..

GIACOMELLI 5: una buona punizione al minuto 4. Ci riprova, senza troppa convinzione al 24’. Poi è uno dei pochi a cercare di buttare un po’ di verve nella mischia, anche se il risultato è anche per lui piuttosto deprimente

(ZONTA) n.g.: lui è uno che corre molto ma pensa un po’ meno. E nel marasma generale in cui è costretto ad entrare non ci mette molto ad adeguarsi. Impalpabile.

MEGGIORINI 5,5: va al tiro prima al all’11’ e poi (ben più pericolosamente) al 33’, dopo un bell’avvitamento in area. E’ l’unico sussulto in attacco, anche se di Carlo parla di un Joronen paratutto. Misteri della Jungla Nera…

(LONGO) non pervenuto: non vale due righe di commento. Scende in campo con la flemma di un Messi costretto a giocare tra le fila del Roccacannuccia. A questo punto sarà meglio prendere in considerazione le offerte che arrivano dalla sua amata Spagna: sarà Barca o Real?

Mister DI CARLO 4,5: meriterebbe un 4 per come non ha saputo infondere un briciolo di “vis pugnandi” e di amor proprio alla squadra. Gli do volentieri un mezzo voto in più, però, sia perché il modulo iniziale mi è parso interessante (ancorchè non fruttuoso) sia soprattutto per le dichiarazioni del dopopartita nelle quale (per la prima volta quest’anno) recita il mea culpa. Rinviato a bocce ferme il resto del bilancio in panchina…

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