Nuovo Lane, 11 gatti e un danese
Le pagelle e le voci del dopo partita
Nella gara di esordio del nuovo allenatore Thomassen, i biancorossi dividono la posta a Trieste contro gli alabardati che venivano da sei punti nelle ultime due partite. Il tecnico berico introduce qualche novità in campo, prima tra tutti la difesa a quattro. Ne esce un Lane con qualche luce ma anche diverse ombre. Non si poteva pretendere che la squadra cambiasse volto dopo due soli allenamenti, ma il malcontento diffuso tra i tifosi non è certo evaporato dopo il brodino caldo del Nereo Rocco. Tanto che i supporters berici, presenti all’ombra di San Giusto in più di mille, a fine incontro hanno rifiutato l’abbraccio dei giocatori sotto alla curva ospiti, invitando Pasini & C. a mostrare maggiormente gli organi riproduttivi.
LE PAGELLE DEL “BAFFO”
IACOBUCCI 6: ottimo intervento al 18’ su Tavernelli. Poteva essere gol. Al 59’ è battuto sulla gran zuccata di Mbakogu, ma è la retroguardia che dorme.
SANDON 6-: una partita tra alti e bassi. Tra i primi una bellissima progressione verso la porta al 34’ interrotta dai padroni di casa solo con una trattenuta che costa il giallo. Tra le sottolineature con la matita blu un liscio all’8’ e quell’impressione costante di dimenticarsi il freno a mano tirato.
CAPPELLETTI 5,5: anche lui dorme sul gol. Il gigante di origine nigeriana è un bruttissimo cliente: di quelli forti come un toro e con il vizio di continuare a chiedere il fallo. Là dietro, però, si soffre ancora troppo, nonostante la blindatura del mister.
PASINI 5,5: ammonito per scorrettezza su Mbakogu, Il pareggio degli alabardati viene su una palla da fermo sulla quale tutta la difesa sta a guardare. Un'altra grave incertezza al 54’, indice di meccanismi di marcatura non ancora registrati.
VALIETTI 5-: brutta partita. Forse la peggiore da quando è in biancorosso. Evidenza ancora una volta una buona gamba quando si tratta di ripartire, ma una perenne angoscia quando è invece il momento di chiudere i varchi. Esempio evidente l’incertezza al 47’. Rocchetti e Paganini lo infilano più volte sanguinosamente.
GRECO 6-: corre moltissimo e senza risparmio, provando anche a far male, come al 23’. Ma la lucidità è altra cosa ed in più di un’occasione avrebbe la chance di colpire di rimessa gli avversari, perdendo però l’attimo giusto.
RONALDO 5+: punizione innocua al 3’. Ci riprova al 32’ con il medesimo risultato. Al 50’ sciocchezza macroscopica: cerca il numero, non lo trova e perde un pallone che poteva costare carissimo ai suoi. Anche oggi si ferma a metà del guado.
(JIMENEZ) 6-: all’89’ alza troppo il piede sulla zucca dell’avversario: rosso il sangue della ferita e idem il cartellino. Forse troppo severo perché il fallo non era cattivo. Ha lavorato molto in interdizione.
CAVION 5: un’infinità di palloni persi o mal giocati (al 13’, al 41’, al 48’, al 76’ e via così). Dovrebbe fare il metronomo della manovra e invece si trova sempre fuori dal contesto giusto. E il suo piede, che ha le stimmate della classe vera, ancora una volta pasticcia troppo.
(ZONTA) 6-: entra e si presenta ai supporters con un cross indecoroso che non è imparentato col gioco del calcio. Per il resto si dà da fare per aiutare nel Fort Apache finale e non demerita completamente.
DALMONTE 6+: allo scadere del primo tempo un tiro parato da portiere. Non fa mai veramente del male alla difesa di Gentilini ma la tiene costantemente in allarme con i suoi inserimenti sulla fascia. Combatte anche molto in ripiegamento.
(BEGIC) 6: si mette in evidenza per le sue rincorse a tappare i buchi dell’inferiorità numerica. Sufficienza per l’abnegazione.
DELLA MORTE 5-: non ci siamo proprio. Non solo non mette in fila due incursioni convincenti ma spesso, specie nel primo tempo non riesce a dare il supporto adeguato sulle incursioni laterali che mettono in crisi la fascia di competenza. Lo conosciamo: può dare molto di più.
(STOPPA) 6: il suo ingresso, in un frangente complicato per la squadra, si fa sentire in modo evidente e contribuisce a smorzare gli ardori dei giuliani.
FERRARI 5+: al 26’ su corner battuto da Ronaldo, il Loco stacca alla perfezione e castiga Matosevic alla sua maniera. Riprova il colpaccio al 73’ ma arriva defilato e mette fuori di testa. Per lui sedicesimo gol (e questo è tantissima cosa). Per il resto però non ne becca neanche mezza. Né di piede, difendendo il pallone, né di testa, dove dovrebbe essere insuperabile. Male, quindi. Ma un voto in più per il gol.
All. THOMASSEN 6: la nota positiva è che dietro si è cambiato finalmente modulo e che anche il centrocampo è sembrato più concreto. Niente di trascendentale, intendiamoci. La squadra si fa rimontare dopo il vantaggio. Soffre in diverse occasioni. Rimedia un’espulsione. Ma prende un punto esterno in condizioni non facili. Il nuovo timoniere merita di essere sostenuto e incoraggiato. Anche se questo Lane, almeno quello visto ultimamente, non sembra avere il DNA di continuità e di tigna necessario per l’avventura degli spareggi. Mai come adesso vorrei sbagliarmi…
LE VOCI DEL DOPOPARTITA
Mister Gentilini: “Abbiamo affrontato una grande squadra ma credo che abbiamo avuto la possibilità di chiudere la gara a nostro favore nel primo tempo. Loro sono forti sia a livello tecnico che a livello fisico ma come avete visto li abbiamo messi spesso in difficoltà”
DG Sagramola: “Prendo la parola per la presentazione ufficiale del nuovo allenatore che non abbiamo fatto in tempo a fare. Il criterio della nostra scelta è stato quello di privilegiare Un tecnico che conoscesse già i ragazzi, evitando di affidarci ad uno che dovesse partire da zero. Direi che l’inizio mi è sembrato promettente…”
Mister Thomassen: “Sapete tutti che abbiamo avuto pochissimo tempo per preparare la partita. Tutto sommato mi ritengo soddisfatto per aver potuto introdurre alcune novità sia a livello di schema, con la difesa a 4, sia a livello di modo di stare in campo. Il mio criterio è di utilizzare più possibile i giocatori nella zona nella quale si trovano più a loro agio, senza stravolgimenti. La mia impressione è che la squadra abbia grandi possibilità ma sin qui per qualche motivo non sempre abbia saputo esprimerle. Ora per me si tratterà di imparare a conoscere sempre meglio i singoli, cercando di lavorare sulle cose che ho visto oggi non andare bene. Mi riferisco all’impatto con la partita, alla perdita di campo nel secondo tempo e alla mancanza di tranquillità in certe situazioni di possesso palla. E’ chiaro che io non ho la bacchetta magica ma quel che conto di poter ottenere in fretta è fare acquisire più sicurezza ai miei. Sono stati per me giorni spasmodici, ricchi di emozioni ma sono felice e grato per l’opportunità che mi è stata data. Io vengo da un altro Paese e anche se sono in Italia da tanti anni credo di poter contribuire con la mia particolare visione del calcio. Ora abbiamo una settimana piena per lavorare, per aggiustare le cose. Ma con mano leggera. Che vuol dire massima responsabilità senza caricare troppo i ragazzi.”