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Il «Lane» esce con dignità dal «confronto con la A»

Nell'amichevole fuori casa i biancorossi vengono sconfitti di misura dall'undici udinese per 3 a 2. Di Carlo: «L'impressione è comunque positiva perché siamo sempre stati in partita». Ottima «impressione» per il 17enne Tronchin

La sconfitta di misura contro l'Udinese per 3 a 2 ci sta. E comunque il Vicenza è piaciuto lo stesso. Le parole di mister Di Carlo appaiono eloquenti in questo senso. «Sono molto contento nonostante la sconfitta perché la squadra ha mostrato personalità, voglia di far bene e determinazione. Come avete visto, non ci siamo solo difesi ma abbiamo anche cercato di proporre il nostro gioco. Siamo stati in partita fino alla fine e con Giacomelli negli ultimi minuti siamo anche andati vicini al pareggio. Mi fa piacere che abbiano trovato il gol i nostri attaccanti: si sono mossi bene, anche se devono ancora migliorare sulle palle in profondità. Così come sono soddisfatto delle prove di Nalini e di Zarpellon per come hanno animato la gara. Da lunedì si torna a lavorare in vista del nuovo impegno: la Lazio è la Lazio ma noi dobbiamo essere noi, come abbiamo fatto in queste ultime ore durante le ultime due amichevoli».

In effetti l'identità di squadra è la nota più rilevante uscita da questi primi 180 minuti. Anche dopo la sconfitta di misura rimediata ieri con i bianconeri (disputata al Morigi di Manzano in provincia di Udine). Andando su qualche singolo, note positive per Pizzignacco, autore nella ripresa di due interventi prestigiosi. Bene i centrali, sia Pasini che un Bizzotto sono apparsi davvero in gran spolvero. Considerando che Bruscagin può all'occorrenza adattarsi al ruolo e che Ierardi contro il Salò è stato molto convincente come difensore puro, forse la situazione alle spalle dei titolari Cappellini-Padella potrebbe essere già a posto così, almeno fino a gennaio.

Convincente è parso anche il centrocampo, specie nella prima parte di gara, dove è riuscito a fare bene la fisarmonica tra ripartenze e chiusure. Come i miei fedeli lettori sanno, io ho espresso alcune preoccupazioni circa la copertura della fascia alta di destra in caso di forfait di Vandeputte. Ebbene, oggi Nalini, schierato in zona da Mimmo e lo stesso Zarpellon, alternato prima sulla corsia mancina, poi in quella opposta, oltre ad aver dato vita a un'ottima prestazione (magistrale, nei primi 20 minuti di gioco, quella dell’ex Crotone) potrebbero rappresentare un altro segnale per cui potrebbe essere non necessario un forte impegno in sede di calciomercato.

Specie considerando che lo stesso Giacomelli, oltre che a sinistra, può disimpegnarsi con successo «anche sull'altra costa». Non male poi è stata di Guerra (due gol in due partite) mentre più imballato è sembrato Meggiorini, ancora alla ricerca della condizione ottimale. Tra «i baby», segnalo l'ottima impressione destata ancora una volta da Simone Tronchin, diciassette anni, centrocampista abile in fase di copertura, con buona visione di gioco e velocità di esecuzione.

In attesa che arrivino i prodotti del vivaio dopo i vari Tommaso Mancini ed Enrico Rossi, godiamoci i primi effetti del ritrovato rapporto con le società minori. Nei tempi d'oro era un onore per i piccoli club veneti offrire un giocatore in erba a via Schio. La nuova proprietà (è un augurio ma anche una convinzione) ha le carte in regola per rinverdire questi vecchi allori. Giocatori affermati ma con forte senso della maglia e talentuosi ragazzini del vivaio allargato. Tra le provinciali, l’abbiamo noi fatto prima dell'Atalanta, se qualcuno se lo fosse scordato... Campana, Cappellaro, David, Pavinato, Gigi Menti e gli altri, vi dicono niente? O la memoria storica se n'è andata nell'Alzheimer del calcio moderno?

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