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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Serie B, l'antimafia: "Sequestrate il Crotone, è dell''Ndrangheta"

Bomba sulla seconda in classifica del campionato cadetto, lanciata da inizio campionato in una inarrestabile cavalcata verso la serie A. La procura ha aperto un'inchiesta sul presidente, Raffaele Vrenna, e sul fratello, definiti "imprenditori attigui al fenomeno mafioso"

La cavalcata del Crotone verso la Serie A potrebbe finire per motivi giudiziari: il club sarebbe nel lungo elenco della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro di beni da sequestrare alla 'Ndrangheta. Secondo la procura il presidente Raffaele Vrenna e il fratello sarebbero "imprenditori attigui al fenomeno mafioso". 

La Stampa riferisce che  il Tribunale di Crotone ha però rigettato la richiesta di confisca di tutti i beni del gruppo imprenditoriale che fa capo ai fratelli Vrenna e della misura di prevenzione richiesta nei loro confronti che consiste nella sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel Comune di residenza per 5 anni. I due imprenditori sono stati infatti ritenuti "del tutto estranei alla criminalità organizzata crotonese, da cui hanno subito viceversa angherie e danni". Sulla base delle dichiarazioni di alcuni pentiti, che avrebbero rivelato che i Vrenna avrebbero pagato il pizzo per tutelarsi da attentati e danni, la procura ha presentato ricorso. 

Nel 2006 Raffaele Vrenna venne di concorso esterno in associazione mafiosa, condannato in primo grado e poi assolto. Proprio quest'ultima sentenza viene richiamata dai giudici di Crotone per sostenere l'estraneità di Vrenna alle dinamiche criminali. Da parte loro, i magistrati ribadiscono la "pericolosità sociale" del patron della squadra rivelazione: "è un imprenditore disposto a tutto, a commettere falsi e abusi e anche fare affari con persone che sa o intuisce essere losche". 

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