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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Comandante Rosso, resti a bordo c***o!!!

Come una bomba, dopo il disastro allo Speroni di Busto Arsizio arriva l’Istagram delle 18.40 firmato Renzo Rosso. Il patron, in sintesi, proclama: “Mi sono rotto le palle di cacciare soldi e rischiare un infarto. Chiedo scusa ai tifosi, ma forse è arrivato il momento per me di abbandonare questa avventura"

Apriti Cielo. Il web sta ribollendo di post, con i supporters biancorossi scatenati. Dopo il nulla cosmico visto sul campo ultimamente, adesso anche il rischio di abbandono del Titanic, con tanto di orchestrina che suona “Nearer, my God, to thee”. Sarà solo uno sfogo, ad accompagnare la sanguinosa invettiva rivolta ai suoi (“Squadra irresponsabile senza coglioni.”) oppure si tratta di un proposito vero? Qualche tempo fa si era già ipotizzato un Renzo Rosso pronto a mollare. Erano i tempi del dito medio rivolto ai peones della Curva. Poi il Lane ha cominciato a risalire la china e la musica è cambiata. Ma dopo quattro batoste su cinque gare, la marcia funebre torna d’attualità. Vuol davvero andarsene, oppure è solo un modo, l’estremo, per scuotere l’ambiente? Che RR abbia investito i suoi quattrini personali (e quelli del board) è vero. Magari non tanti come vuol far credere, ma si tratta di soldi veri.

Non è un’opinione. Basta considerare che il Lanerossi Vicenza risulta tra le prime società della serie C per valore di ingaggi pagati ai giocatori. Si, proprio quei fenomeni che ultimamente in campo fanno la figura del giulivo pippero. Non so se davvero il Capo stia rischiando di finire in unità coronarica, ma certo non dev’essere rilassante vedere risorse e lavoro buttati alle ortiche. E’ fuor di dubbio, comunque, che una sana autocritica gioverebbe alla causa. Gli errori della proprietà, a mio avviso, stanno quasi tutti nella scelta degli uomini cui è stata affidata la conduzione del transatlantico. Prima licenziando Colella, che non è Mourinho ma resta un bravo allenatore e un galantuomo di razza (primo in classifica nella serie A di Albania). Poi scegliendo di sostituirlo con il Santo di Cassino. Quindi infilando la serie Brocchi, Baldini, Modesto, con la panchina perennemente in ebollizione. Ancora, inventando la diarchia tecnica tra Balzaretti e Vallone. Ed infine facendo fuori Bedin per rinverdire l’era Sagramola.

Troppe variazioni, troppi azzardi per determinare uno stato di tranquillità nella gestione. Tutto qui? No, certo. La questione è molto complessa, influenzata anche da variabili che non si possono controllare a tavolino. Primo tra tutti il fattore C… Insomma, si chiedono tutti stasera: se ne va sul serio oppure, come nella commedia shakesperiana,  è tanto rumor per nulla. Vi dico apertamente che io spero che il Patron resti al suo posto, almeno per un po’. Perché questo campionato è suo modo unico e imponderabile. Ultimamente ne abbiamo viste di tutti i colori. Il Lane ha perso 9 partite dall’inizio della stagione. Solo 7 squadre hanno fatto di peggio. Eppure, incredibilmente, la mediocrità generale ha fatto in modo che la corsa alla Cadetteria non sia compromessa. Cinque punti dalla prima sono recuperabili. Ma con la proprietà che sale sulle scialuppe di salvataggio le probabilità scendono quasi a zero. Ci ripensi Renzo. Magari lo convinca Lei, presidente Stefano. La piazza è infuriata ma non ha mollato nemmeno di un millimetro, come testimoniano i 280 che erano allo Speroni. Volete farla voi la figura di quelli che se la fanno sotto? Che se ne vanno portando via il pallone sotto al braccio. Se si vince, si vince tutti. Se si perde, idem. E chi si astiene dalla lotta…

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