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La porta della storia è sguarnita

Vicenza piange la scomparsa di Ernesto Galli. Il ricordo di Alberto Belloni

Ora è ufficiale: Ernesto Galli se n’è andato. La brutta notizia era circolata già ieri, ma si trattava di un falso allarme.

Se l’è portato via una lunga malattia, aggravatasi negli ultimi giorni, che ci ruba non solo un grande portiere, protagonista di 137 partite in biancorosso, ma soprattutto un personaggio indimenticabile, nativo di Venezia ma che aveva scelto la nostra città come patria di elezione. Fece cose importanti anche in panchina. Come nel 1987/88, quando portò la squadra fino al 4° posto, sfiorando la promozione in B.

Ma certamente il ricordo più vivo in tutti noi è legato al Real Vicenza, con la cui casacca fu protagonista assoluto. Arrivò in biancorosso nel 1975/76 (partita d’esordio Sampdoria-Vicenza 2-1) disputando subito 35 gare e imponendosi sulla concorrenza di Sulfaro e Di Fusco. Tenne la maglia fino al 1980/81 (ultima apparizione ad Avellino il 23 novembre 1980 (risultato finale ancora 2-1). Qui a Vicenza era arrivato dal Cesena, dopo un’importante esperienza al Brescia e si era immediatamente innamorato dell’ambiente, tanto da passarci tutta la vita.

"Uomo di poche parole, ma di grande concretezza e bontà - ricorda il sindaco Francesco Rucco - Innamorato della sua città e del Lanerossi Vicenza di cui è stato un vero protagonista, alla pari dei suoi compagni di squadra. È stato interprete di anni bellissimi per la Vicenza calcistica, anche da allenatore e da vice di Giorgi, Reja e Guidolin. Insomma, una vera bandiera. E come tale sarà giusto ricordarlo e portarlo nel cuore".

Personaggio schivo e di poche (ma pesanti) parole, lo potevi trovare spesso al Bar Stadio, appuntamento per serrate discussioni calcistiche e lunghe partite a carte, magari con qualcuno dei compagni di gloria, Beppe Lelj in particolare. Ora è tornato definitivamente in spogliatoio e mi piace pensare che il Lane, reduce da una bella partita ad Empoli, l’abbia voluto accompagnare in Cielo con del buon calcio, come quello che gli piaceva tanto. Chiudo con un ricordo personale legato ad una partita specifica: parlo di un Perugia-Vicenza del 15 gennaio 1978.  Il Vicenza era secondo in classifica dietro alla Juve ed Ernestone Galli blindò il Pareggio al Curi con una serie di parate da extraterrestre.  

Resterà secondo fino alla fine, il Lane, con 39 punti, 50 gol fatti (miglior attacco del campionato) e 34 subiti. Un po’ troppi, ma se non ci fosse stato lui tra i pali, con quella banda di spensierati e geniali folletti sempre alla ricerca della porta avversaria, quanti sarebbero stati i palloni nel sacco? La Storia si fa anche così, coprendo le spalle a Pablito, a Ciro Cerilli, a Furia Filippi e agli altri. Con modestia, professionalità, talento e attaccamento ai colori. Fumati con calma la tua sigaretta, vecio. Ora non ci sono più medici a farti le pezze…

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