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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Mister Marino, i suoi uomini, i tifosi: "Vicenza, ricominciamo"

Resta da capire come mai alla fine Marino sia tornato sui suoi passi. Certo il fatto che la squadra si sia schierata compatta per la permanenza del tecnico può essere un fattore importante, ma che altre garanzie ha ottenuto dalla società l'allenatore per farsi convinto a rimanere?

Partiamo dall'inizio, o meglio, dalla fine. Poco dopo l'amaro esito della semifinale playoff contro il Pescara, Marino scrive sulla sua pagina facebook un sentito messaggio di addio al Vicenza e ai suoi tifosi. Nel testo del discorso di commiato l'allenatore lasciava trapelare che le motivazioni fossero di tipo tecnico: in buona sostanza non c'erano i presupposti per ripetere una stagione come quella appena conclusa e quindi era preferibile non rovinare quanto di bello e buono lasciato nella memoria dei tifosi biancorossi.

srtiscione marinoPretestuose o no che siano state queste ragioni che all'epoca parevano dettate dal richiamo di società più ricche e ambiziose del Vicenza, Marino alla fine ha scelto (o ha dovuto scegliere) di rimanere a e lo ha fatto esprimendo chiaramente la soddisfazione per una società "cambiata" e con una progettualità che avrebbe permesso a lui di lavorare senza problemi in caso di infortuni e alla gente di vedere un Vicenza in grado di produrre un bel gioco. Il popolo biancorosso su cui ormai, di fronte a dieci anni di gestione sportiva miope, spesso casuale e insufficiente, le parole programma o programmazione non hanno più alcun appeal, non si è lasciato molto convincere e alcuni lo hanno chiaramente fatto intendere esponendo uno striscione all'esterno del Menti.

marino e c-2Marino pero era, ed è, pur sempre il tecnico che è stato capace di far sognare una città e quindi, al di là di tutto, a lui (e solo a lui) ci si affidava per avere garanzie che le cose andassero per il verso giusto. Quello che è successo ieri, invece, oltre ad essere l'ennesimo capitolo grottesco legato a questa società, non ha fatto uscire benissimo neanche l'allenatore. E' chiaro che la prospettiva di dimissioni del mister siciliano è stata innescata da un progetto tecnico che con la cessione di Cocco è venuto a cadere, ma resta da capire come mai alla fine Marino sia tornato sui suoi passi. Certo il fatto che la squadra si sia schierata compatta per la permanenza del tecnico può essere un fattore importante, ma che altre garanzie ha ottenuto dalla società l'allenatore per farsi convinto a rimanere?

Sarebbe interessante che tutto questo venisse alla luce, anche solo per togliere la fastidiosa sensazione che si sia trattato di una mossa per trasmettere il messaggio che nel caso le cose non si mettano per il verso giusto, lui (Marino) aveva messo le mani avanti e fatto intendere di volersene chiamare fuori. A fronte di tutto questo, c'è un campionato alle porte che bussa, con l'esordio a Modena di domenica dietro l'angolo. Cocco alla fine non c'è più e viene da chiedersi i diretti sostituti Pettinari e Pozzi (in stretto ordine alfabetico) che tipo di fiducia potranno sentire riposta in loro, dopo quello che è accaduto. Noi pensiamo comunque che questo Vicenza guidato da questo mister, che continuiamo a ritenere preparato, potrà disputare una stagione magari non da protagonista come lo fu nella scorsa, ma comunque prendendosi delle soddisfazioni. Certo bisognerà capire quanti e quali strasichi potrà lasciare questa ennesima pagina amara. Magari già stasera, nella presentazione della squadra in Piazza dei Signori, ci sarà la cartina tornasole dell'umore dei tifosi, che abbiamo l'impressione, non sarà dei migliori.

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