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Il punto di Alberto Belloni: «Tiè al popolo dei mugugnatori»

La serie C è categoria carognosa, nella quale si rischia di lasciar punti dappertutto e alla fine si resta in alto in virtù di doti che non sono solo tecniche ma soprattutto caratteriali e di gruppo

Con il passo falso di Imola riprende fiato il coro dei lamentosi Basta che il Lane perda una partita ed ecco ringalluzzirsi il piccolo esercito dei mugugnatori. Gente che spesso manco ha visto la partita (e sicuramente non è andata ad aiutare la squadra a Imola) ma possiede tuttavia il dono della sapienza tecnica e della precognizione.

Lasciamoli ai loro deliri, per i quali dopo la sconfitta di ieri il Lane si ritrova squadra modesta, paurosa, mal guidata, ecc. ecc. La serie C è categoria carognosa, nella quale si rischia di lasciar punti dappertutto e alla fine si resta in alto in virtù di doti che non sono solo tecniche ma soprattutto caratteriali e di gruppo.

Io in Romagna c’ero.

Ho respirato il clima della gara e ho osservato con attenzione i 96’ in campo. Durante i quali i biancorossi hanno anche sbagliato, soprattutto nel primo tempo, allorché hanno lasciato troppo l’iniziativa ai padroni di casa. I due gol, peraltro, sono frutto di errori individuali piuttosto macroscopici: nel primo caso non ha funzionato la diagonale di Stevanin sulla sinistra e Lanini è potuto arrivare comodo comodo col piattone ad appoggiare in rete, nel secondo, il passaggio laterale di Mantovani è da suicidio rituale e spalanca a De Marchi un micidiale corridoio per castigare facilmente il portiere berico.

Succede.

Ma due topiche del genere nella stessa gara, mettono la giornata su una china dalla quale è poi difficile risalire. Il Vicenza ci ha messo del suo, dunque, ma certo non è stato nemmeno fortunato. Dopo che Grandi si era superato parando il rigore di Lanini, i rossoblù sono praticamente spariti dal campo, cercando di portare a casa il risultato con i mezzucci che avevamo già visto bene in quel di Fermo: perdite di tempo, raccattapalle desaparecidi, uomini morti in campo che poi resuscitavano come Lazzaro, cambi effettuati con lentezza esasperante senza che l’arbitro facesse nulla, falli tattici, insomma tutto il repertorio tipico del calcio disonorevole. Con il contorno di un pubblico molto esiguo eppure impegnato sin dal primo minuto a reclamare istericamente cartellini rossi e calci di rigore.

Chi non ha visto l’incontro non si faccia trarre in inganno dai post dei mugugnatori di casa nostra.

Non è stato affatto un monologo dell’Imolese, la quale ha giocato meglio nella prima frazione di gioco ma poi si è trasformata nel fantasma del Commendator di molieriana memoria. Nella ripresa, infatti, a parte il gol del 2-0 propiziato dal karakiri del Lane, i romagnoli non sono esistiti e Grandi ha fatto da spettatore non pagante. Fosse finita 0-0 nessuno avrebbe avuto da recriminare. Non vuol essere una giustificazione alla sconfitta, che è figlia di episodi evitabili. Ma leggere che l’Imolese avrebbe strameritato i tre punti mi fa pensare che chi lo sostiene abbia visto un’altra partita rispetto a quella giocata al Galli. Il portiere biancorosso, gol a parte, non ha fatto altre parate degne del taccuino del cronista. Le occasioni del Vicenza sono state invece diverse: un salvataggio miracoloso di Rossi su zuccata a colpo sicuro di Bizzotto, un palo pieno di Laurenti e altre iniziative pericolose, soprattutto nel secondo tempo. Bravi loro e mettere dentro i due palloni, meno bravi noi a non concretizzare le opportunità.

Ma da questo a dire che l’Imolese meritava il bottino pieno, ne passa, eccome…

Se poi ci si diverte a sproloquiare che Colella è un cretino, che il gruppo squadra non vale nulla, che Renzo Rosso è micragnoso e amenità varie, lasciamo che i soloni si divertano a sparare a zero. Ricordando sommessamente che ieri non c’era Arma. Dettaglio mica tanto insignificante, per una squadra che attende gennaio per avere un ricambio adeguato al bomber.

Al di là del risultato negativo, la trasferta in riva al Santerno qualcosa di rilevante l’ha detto. In particolare ha sancito la bocciatura di Maistrello come vice Rachid. Non è giusto trasformare Tommy nel capro espiatorio, perché la partita mica l’ha persa lui da solo. Ma certo l’opportunità di disputare la gara dal primo minuto costituiva una specie di ultimo esame per l’attaccante di Correggio. Un esame obiettivamente andato male. E che adesso rilancia le quotazioni di Razzitti, annunciato come in pieno recupero e probabilmente pronto per entrare in campo tra un paio di settimane.

Preoccupa piuttosto la situazione in difesa, dove il mister ha attualmente 4 terzini su 5 alle prese con problemi fisici. In settimana la mission impossible sarà cercare di qualcuno. Perché la Samb bussa già alla porta. ma questa è un’altra storia…

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