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Giovedì, 18 Aprile 2024
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LR Vicenza-Rimini, mister Colella: "Gli errori servano per diventare grandi in fretta"

Il pre partita del tecnico dopo le due prestazioni in bianco e nero contro Giana Erminio e Renate

Difesa e attacco sotto osservazione. Col Rimini previsti molti avvicendamenti nei vari reparti.

Dopo aver rivisto il filmato della gara contro il Renate, mister Colella s’è ancora più arrabbiato con i suoi per gli errori attraverso cui è maturato il pareggio. Ad essere stata sotto esame, naturalmente è stata in particolare la sequenza del gol di Guglielmetti:

“Non è l’aver preso gol che mi fa incazzare. Altri ne prenderemo, con il tipo di gioco che abbiamo scelto. Mi irrita invece la dinamica dell’azione che ci è costata il gol. Non è possibile farci infilare in contropiede dopo 30 secondi dal nostro vantaggio. Ci sono stati alcuni movimenti sbagliati che hanno lasciato scoperta l’area, dove gli avversari si sono trovati addirittura in superiorità numerica. Bizzotto era uscito troppo e poi non è rientrato a tempo. Questo non deve succedere, è colpa nostra…”

Per la verità è piuttosto strano che in una partita dominata per lunghi tratti dai biancorossi, si sia passati in vantaggio solo su rigore e poi ci siano stati addirittura due pali per i nerazzurri…

“Noi ci siamo presentati tante volte in area, molto più di loro, ma non siamo stati capaci di essere concreti. Un mio vecchio allenatore diceva che se metti tre palloni nel sacco è difficile poi perdere la partita. E questo è un punto. Circa i legni colpiti, ci sono state altre leggerezze. Sul primo il nostro difensore (Pasini n.d.r.) si è fatto sovrastare dall’attaccante. Il secondo è stato ancora più grave, in quanto è nato da una rimessa laterale sulla quale Zonta ha perso la marcatura e Bianchi non era posizionato bene. Sono sbavature che dobbiamo vedere e rivedere in modo da metterci rimedio al più presto.”

Il Vicenza, in fondo, al “Città di Meda” non ha giocato male…

“Ed è questo che fa più arrabbiare. In un quadro di superiorità tattica bisogna saper concretizzare. La prestazione c’è stata, ma la qualità dei nostri giocatori deve garantire anche quel giusto cinismo senza il quale non si porta a casa il risultato.”

Visti gli impegni a ripetizione, domani col Rimini c’è da aspettarsi un certo turn over?

“Assolutamente si. In retroguardia ci sarà il rientro di Mantovani, che ho tenuto in panchina proprio per non sovraccaricarlo. Farei riposare anche Stevanin, ma mi toccherà chiedergli di stringere i denti, visto che Solerio non è ancora a posto. Qualcosa potrebbe cambiare anche in mezzo al campo, mentre è certo che farò rifiatare Arma, dando spazio a Maistrello.”

Il Rimini, come tante altre squadre, verrà al Menti col pugnale tra i denti per affrontare un incontro che per loro è una specie di finale di Champions…

“E’ un copione che vedremo spesso. Squadre chiuse dietro, gran densità a centrocampo e ripartenza improvvise. I romagnoli sono anche una formazione molto fisica, rognosa. Mi aspetto battaglia e avversari tignosi.”

Comincia ad esserci ansia di vittoria tra i tifosi…

“Lo so, la sentiamo anche noi. Ma io non la chiamo ansia di vittoria ma voglia di bottino pieno. Deve essere uno sprone, non un freno. Quest’anno non ci hanno chiesto di vincere subito il campionato, sia chiaro. L’obiettivo dichiarato è di finire in alto. Ho sempre detto che credo di avere a disposizione una squadra di valore e sono convinto che a fine corsa saremo tra i primi. Non ci fasciamo dunque la testa alle prime difficoltà e proseguiamo secondo il piano di lavoro. Il calcio è strano: domenica abbiamo fatto tante azioni e segnato solo dagli undici metri. Capiterà che si faccia di meno e magari in porta di palloni ne mettiamo tre. Quel che conta è giungere in fretta ad un equilibrio, nonostante l’obiettiva difficoltà di questo inizio di campionato…

A cosa si riferisce?

“Ma vi sembra normale che si debba giocare ogni tre giorni e che ci siano squadre che non hanno nemmeno iniziato? Quanto reggeranno i giocatori a ritmi così serrati? Io ho fatto l’esperienza, nella mia carriera, di tornei in cui si sono dovute disputare troppe partite ravvicinate e ricordo bene le conseguenze in termini di infortuni, squalifiche ecc. A volte mi capitava di fare allenamento con sei giocatori, perché tutti gli altri o lavoravano a parte oppure erano out. Il calcio deve cambiare registro perché queste sono situazioni paradossali.”

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