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Venerdì, 19 Aprile 2024
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LR Vicenza, il punto di Alberto Belloni: pregi, difetti e... l'Arma in più

Pensare che ogni problema tecnico e tattico del Vicenza sia ormai risolto, costituirebbe un autogol di quelli da cineteca. Il Vicenza non era la squadra debole e mal costruita descritta per un po’ dal manipolo dei contestatori. E non è oggi una corazzata ammazzacampionato

Le risultanze che invece possiamo dare per certe (ammesso che la parola certezza trovi ospitalità nel mondo del pallone) riguardano intanto i portieri (la papera di Grandi su Lazzari va considerata un infortunio da mettere in conto nel corso di 42 partite).

Anche a centrocampo l’assortimento di elementi si sta rivelando valido. Personalmente avrei preferito una mezzala con caratteristiche nette da regista, tuttavia De Falco e Nicolò Bianchi assicurano un buon tasso di classe, Zonta e Salvi sono efficaci interditori e dietro a loro scalpitano giovani di valore.

Soddisfacente anche il rendimento degli esterni, con Solerio che si sta dimostrando meritevole di categoria superiore, più Andreoni e Davide Bianchi in gran forma. Ricca anche la dotazione sulla trequarti nella quale, dietro a Giacomelli e Curcio anche Laurenti, Tronco e Gashi fanno valere le loro candidature, senza dimenticare il giovane Rover, che sta ancora pagando il salto dalla Primavera dell’Inter al calcio vero, ma che potrebbe rivelarsi la sorpresa più bella del campionato.

Per finire, l’allenatore

Che non solo è bravo, ma è persino capace di accorgersi dei propri errori e di correggerli in corsa. Cosa che non sempre accade, fidatevi. La sua scelta di rendere la squadra più compatta con l’aggiunta di un centrocampista si è rivelata utile. Ma non credo di sbagliare dicendo che il 4/2/3/1 non è accantonato del tutto e che forse potremmo anche vedere, di qui a maggio, la proposta anche di un 4-3-3 modello Empoli targato Tavano, Di Natale, Maccarone. Staremo a vedere…

L’importante è renderci conto, con molta umiltà, che la strada è ancora lunga e ripida e che c’è la concreta posibilità di incappare in qualche passo falso e qualche delusione. Ma la struttura di squadra c’è, fidiamoci del nostro mister. Pregi e difetti pure. Tuttavia, se l’unità di intenti resterà forte, nessun obiettivo è precluso.

Anche perché il Lane ha sempre qualcosa in più degli altri contendenti. Me l’ha confermato Colucci anche ieri, a microfoni spenti: “Io in carriera ho giocato davanti anche a 50.000 persone, ma questi ragazzi no. Molti di loro sono abituati a spalti di qualche centinaio di spettatori. Venire a Vicenza è gratificante, ma non è certo facile…

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