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Diaw, Diaw e inizia la mission impossible: le pagelle

Il Lane batte al Menti l’Alessandria e, seppur con fatica, porta a casa un risultato che grida a tutta la serie B: NON SIAMO MORTI! I migliori in campo sono Bikel, Zonta e soprattutto Diaw, autore di una doppietta

LE PAGELLINE

GRANDI 5,5:

salva il risultato al 9’ con una parata alla grande su Lunetta. Quando Parodi alla fine del primo tempo mette in mezzo lo spiovente, il nostro portiere sembra imbullonato sulla linea di porta. Il pareggio non è solo colpa sua, ma le sue responsabilità sono evidenti. In dialetto si dice “un alto e un basso fa un gualivo” ma la sua idiosincrasia ad uscire è evidente.

CRECCO 5/6:

dopo un primo tempo opaco ciabatta in curva un tiro al 48’. Ci riprova al 61’ ma niente di fatto. Mette in mezzo un assist pulito al 79’ che consente al Lane di riportarsi in avanti. Sbaglia parecchio ma corre abbastanza da non incappare in una bocciatura pesante.

PASINI 6,5:

Chiarello fa l’1-1 arrivando da dietro, ma lui è tra quelli che non saltano di testa. Per il resto, anche quando sono in 11, i grigi trovano poca trippa per gatti in area biancorossa. E va bene così…

DE MAIO 6:

parte bene, con una buona chiusura al 10’ e poi un assist al 16’. Al 32’ colpo di testa alto. Concorre alla dormita sull’1-1. Nel complesso però la sua prova è lontana da quella sciagurata di Lecce e questo fa ben sperare per Frosinone.

CAPPELLETTI 6:

un’ora diligente, senza sbavature ma anche senza acuti. Poi si fa male a un ginocchio e deve purtroppo dare forfait. Per quanto?

BRUSCAGIN 6:

al 71 conclusione inguardabile dalla distanza. Per lui mezz’ora nella quale non brilla per iniziativa né per lucidità. Fa il compitino per casa senza errori e questo in fondo contribuisce ad evitare la solita frittata cui ci siamo abituati.

ZONTA 7:

per lui la migliore partita della stagione. L’allenatore lo chiama ad un lavoro che non sarebbe proprio il suo, ma, si sa, parliamo della mezzala che più assomiglia ad un mediano. Fa interdizione, porta legna, prova anche ad imbastire la manovra e alla fine si è guadagnato ampiamente la pagnotta. Avanti così.

(PROIA) n.g.:

uno spezzoncino dal quale è impossibile ricavare un giudizio. La sua presenza, tuttavia, potrebbe voler dire che la società non intende svenderlo. Chi lo vuole, si adatti ad allargare i cordoni della borsa, altrimenti il giovanotto resterà in biancorosso.

BIKEL 7:

al 37’ si immola in un fallo tattico che gli costa il giallo. Si perde Chiarello nell’azione decisiva ma non sembra il suo errore quello determinante. La sua presenza davanti alla difesa ha assicurato al Vicenza un filtro che è mancato nel recente passato. E’ presto per dire che ha messo a posto la mediana ma la sua prestazione odierna è sugli scudi.

(CAVION) 6,5:

non azzardo giudizi definitivi dopo soli 30 minuti di gioco, ma l’impressione è che sia arrivato un fior di giocatore. Calma, lucidità, senso della posizione e carisma. Proprio quest’ultima dote potrebbe conferire alla squadra la tranquillità che sin qui è mancata.

DIAW 8:

Meggio lo imbecca per l’1-0 e lui fa bene il suo mestiere di bomber. Nella ripresa va in cielo di testa e confeziona una specie di parabola a palombella che toglie le ragnatele dal sette e regala al Menti la vittoria tanto attesa. Ma il suo voto non è frutto solo della doppietta, ma dell’intera prestazione.

DA CRUZ 6:

nella prima parte di gara è piuttosto attivo, mettendo in mezzo una serie di palloni. Al 20’ impegna il portiere piemontese. A 5 minuti dalla fine ha ancora la gamba per privare il tiro. L’impressione è che possa dare ancora di più. Tatticamente può essere una mina vagante per gli avversari ma per il momento brilla a corrente alternata.

DALMONTE 5:

purtroppo è la nota meno lieta della giornata. Rientra ad un lungo stop e dimostra di non aver ancora recuperato piena efficienza, Si dà da fare ma non infila mai una giocata davvero determinante. La buona notizia è che ora c’è anche lui…

(GIACOMELLI) n.g.:

un buon cross al 72’. Poco altro, se non la spinta di un giocatore che può fare il leader nella gestione degli ultimi 20 minuti di gioco. Quelli più pericolosi, di solito.

MEGGIORINI 5/6:

al 26’ metà del gol del vantaggio è frutto della sua giocata. Basta così, in una giornata in cui ha combattuto come un ragazzino ma con l’esperienza di un veterano. E’ mancata la sua presenza nel tabellino delle occasioni. Sarà per la prossima.

(BOLI) n.g.:

pochi minuti, giusto per dare una mano a portare a casa un risultato fondamentale.

Mister BROCCHI 6+:

partiamo dal bicchiere mezzo vuoto. Con un tempo a disposizione in 11 contro 10 ci si poteva aspettare un più efficiente controllo della gara e una maggiore presenza nel tabellino delle occasioni. Il suo Vicenza non disputa un gran partita. Generosa si, efficace no. Il bicchiere mezzo pieno sono i tre punti, stavolta non guastati da errori individuali nella ripresa, e qualche bella novità nella zona nevralgica del campo, dove il mister ha azzeccato le sue mosse. Non si è fatto nulla, solo il minimo sindacale (lo dice la classifica) ma si archivia un risultato che consente ai biancorossi di continuare a sperare. Perdere o pareggiare avrebbe significato il de profundis. Invece i giocatori e i tifosi ricevono una spinta formidabile in termini psicologici. La salita è appena cominciata, ma siamo ancora in gioco.

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