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Giovedì, 25 Aprile 2024
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In coda venenum

Le pagelle di Alberto Belloni

Fatale ad un Lane schierato in formazione risparmio la trasferta allo Stadio del Mare. Il Lecce domina la gara e il Vicenza (che tira in porta solo in occasione del gol del Meggio in zona Cesarini) non prova nemmeno a mettere in difficoltà una squadra giallorossa ora meritatamente prima in classifica. Difesa da incubo. Filtro a centrocampo inesistente. Attacco flop.

GRANDI 5: incolpevole sul primo gol del Lecce. Sul secondo gol resta con i piedi imbullonati alla linea di porta. E’ il suo peggior difetto e anche stavolta paghiamo regolarmente dazio. Buon intervento su Lucioni al 72’.

BRUSCAGIN 5: passa attraverso la partita senza infamia né lode. Ma se Lecce maramaldeggia in avanti nessuno può chiamarsi fuori. La difesa del Lane è mal assortita, non promette niente di buono sulla carta. E sul campo è anche peggio…

BROSCO 4: il tacco di Coda è un pezzo da antologia ma la difesa berica si apre davanti a Strafezza come la più classica scatola di sardine. Un caso? No, Perché solo 2 minuti dopo i centrali  del Lane sbavano ancora su Listkowki e consentono l’assist per Coda, rimasto solo davanti alla porta. L’erroraccio è da matita blu. M il bomber si rifarà presto. Di Brosco il fallo evitabile che origina il raddoppio.

DE MAIO 4: assiste passivo assieme al compagno di reparto alle folate dei padroni di casa. Becca due gol, rischia il terzo e poi, al 58 e al 67’ lascia andare al tiro Bjorkengren, che per fortuna non centra il bersaglio. Considerando che il suo arrivo avrebbe dovuto sistemare la retroguardia del Lane, c’è da piangere…

CRECCO 5,5 anche per lui una partita anonima ma senza evidenti errori. I salentini dominano le fasce (e non solo quelle) e i biancorossi faticano a contenerli, senza riuscire ad imbastire uno straccio di reazione.

ZONTA 5: è una mezzala e non un mediano e si vede benissimo. Lui ci mette quel che ha, cioè corsa e disciplina, ma la trequarti campo davanti a randi è feudo incontrastato degli uomini di Baroni. E’ lì che il Vicenza balla la taranta pugliese.

(BIKEL n.g. un quarto d’ora che non basta a capire di pesce si tratta. Dovrebbe essere un mediano vero, ma occorrerà attendere la prossima gara per valutarlo.

RANOCCHIA 4,5: attorno alla mezzora le (poche) cose buone della sua partita. Così arretrato pare un pesce fuor d’acqua, non riesce a dettare i tempi né a fare interdizione. Così si innervosisce, si fa ammonire e dovrà saltare la prossima delicatissima partita. Per lui una bocciatura senza scusanti.

DI PARDO 5: il tecnico lo piazzaalto, dandogli il doppio compito di aiutare in mezzo e ripartire verso la porta avversaria. Il primo compito gli riesce a tratti. Il secondo mai. Così la sua presenza risulta piuttosto impalpabile.

(BOLI) n.g.: quando entra in campo la squadra ha ben poco da dire. E da dare. Lui non cambia la musica e a conti fatti si vede solo quando tenta di partecipare alla zuffa finale. Giudizio rimandato ad un diverso contesto.

DIAW 4,5: presenza assolutamente impalpabile e dialogo tra sordi col compagno di reparto. Purtroppo continua il periodo nerissimo di quello che avrebbe dovuto essere il cannoniere della squadra.

(MEGGIORINI) 6: praticamente non tocca palla ma all’88’, quando Da Cruz lo pesca solo in area, l’istinto del bomber non lo tradisce. Finisce con le lagrime agli occhi dopo le offese (così pare almeno) di Majer a sua madre morta. Brutta pagina di calcio in una brutta giornata priva di spettacolo.

GIACOMELLI 5: non calcia male la punizione al 32’ ma la sfera gli va alta sul “sette”. Per il resto poco di buono, per il capitano. Il Lane si vede poco in avanti e quando lo fa gli mancano le giocate di Jack, uno dei pochi (se non l’unico) che può vincere l’uno contro uno. Bocciato.

(DA CRUZ) 5/6: suo l’assist perfetto per il 2-1 a partita praticamente chiusa. Poteva essere inserito prima? Probabilmente si, ma l’allenatore ha preferito pensare all’Alessandria tenendolo ai box fino al 57’. Avrà fatto bene? In attesa dei grigi la partita dice no. Il suo ingresso ma messo un pizzico di pepe nella sbobba insipida.

MANCINI 4: in occasione del 2-0 è lui a contrastare Coda in area biancorossa. Domanda: cosa ci fa lì?  In ogni caso la sua presenza è goffa: liscia il traversone, poi manca il rinvio e infine cade a terra. Il bomber giallorosso ringrazia il collega. Un’altra occasione persa per il giovanissimo talento. Consideriamolo il prezzo da pagare per la sua maturazione. Ma al momento non ci siamo proprio…

(PROIA) n.g.: entra e nessuno se ne accorge. Non che potesse raddrizzarla lui da solo, la partita. Ma almeno provarci…

Mister BROCCHI 4: stavolta la scommessa persa è tutta sua. I suoi giocano una pessima gara ma è l’impostazione iniziale che non convince. Insiste nella mediana a due (utilizzando due mezze ali), mette Brosco per risparmiare Pasini, alza Di Pardo all’ala e lascia in panca Meggiorini per puntare sul baby Mancini. Si capisce a cosa punta, ma non gli riesce nemmeno una delle mosse. Il suo Vicenza, così sgangherato, ha perso prima ancora di scendere in campo. Sono i salentini a dirigere il gioco e i suoi fanno al massimo da sparring partner. La sconfitta con la prima della classe poteva starci benissimo, specie visto il big match alle porte. E’ il modo in cui il Vicenza consegna la gara ai padroni di casa che lascia l’amaro in bocca. E che riempie di nubi nere il cielo dell’allenatore.

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