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Lane, il colpo della strega

Vicenza-Benevento: 2:3. Le pagelle di Alberto Belloni

I biancorossi, già con l’attacco spuntato per le assenze, perdono per infortunio anche Diaw e vanno sotto di due gol. Poi nel finale una grande reazione di orgoglio porta la squadra al pareggio. Ma nel finale (a tempo abbondantemente scaduto) l’ennesima incertezza difensiva scippa il Vicenza di un punto più che legittimo. Bene Ranocchia, Dalmonte e Giacomelli. Tutti promossi sul piano del mordente. Sul piano tecnico, in ombra (al solito) la difesa e qualche elemento a centrocampo, come Pontisso e Proia. Semaforo verde per mister Brocchi che ha cercato, con lodevoli risultati, di rifare in corsa il look dei suoi.

GRANDI 6: al 15’ si oppone ad Acampora. Niente da fare sull’eurogol di Insigne che si infila sul “sette”. Spiazzato sul penalty dello 0-2. In leggero ritado sul terzo centro, ma la frittata non l’ha fatta lui… Alcune buone parate.

BRUSCAGIN 6: colpo di testa al 42’ con traiettoria alta. Un bel cross  al 54’. Il meno peggio di una difesa che globalmente continua a non convincere

(ALESSIO) n.g.: il sedicenne entra e cerca di dare una mano ai compagni andando su ogni pallone. Buona fortuna, ragazzo.

BROSCO 4,5: errore pacchiano al 56’: cerca di coprire la palla sulla linea di fondo, arriva Lapadula che gliela uccella e il centrale berico non trova di meglio che agganciare il piede dell’attaccante. Rigore indiscutibile. Anche per lui come il compagno di reparto: dov’erano i centrali mentre il difensore delle streghe andava all’assalto disperato? Film già visto…

PADELLA 5+: Un’incertezza già nel primo tempo. Al momento della punizione fatale Barba salta più in alto di tutta la difesa berica. Un errore collettivo che condanna il Lane ben al di là dei propri demeriti.

CALDERONI 5/6: una partita priva di errori difensivi. Certo, il suo contributo in fase di spinta risulta quasi nullo, ma il giocatore sta migliorando. Accontentiamo di questo…

(CRECCO) 7: sull’assist perfetto di Jack si fa trovare al posto giusto nel momento giusto e dimezza lo svantaggio. Un buon contributo alla ricerca del pareggio, che dovrebbe dargli morale, nonostante la sconfitta.

PONTISSO 5: lento, confuso, povero di idee. La sua corsa è fine a se stessa, generosa ma inconcludente. Quando esce nessuno se ne accorge.

(RIGONI) n.g.: pochi minuti. Giusti per farsi ammonire e per fare un fallo ai limiti dell’area che risulterà fatale. Di buono c’è solo che torna in campo dopo un’assenza prolungata.

RANOCCHIA 6+: quasi tutti i palloni giocati dal Vicenza sono indirizzati verso di lui, fidando nei piedi buoni dell’ex juventino. Non fa mirabilie, ma è coraggioso e quando si apre un’opportunità in area non teme di buttarsi nella mischia. Meriterebbe un palcoscenico capace di esaltare meglio le sue doti.

ZONTA 5/6: al 20’ ha una limpida occasione ma a tu per tu col portiere conclude centralmente. Una prova abbastanza opaca, la sua.

(DI PARDO) n.g.: entra e non aggiunge niente ad un Lane che sta lottando con le unghie e coi denti per raggiungere il pareggio. Eppure i mezzi li ha…

PROIA 5,5: altra sostanziale delusione. Gioca dove lo mettono, cioè dove non è abituato. Però un giocatore che si è mangiato metà del budget del marcato biancorosso, dovrebbe trovare il modo di fare la differenza anche in ruoli che gli sono meno consoni. Invece l’ex granata è come una bomba con la miccia perennemente bagnata.

DALMONTE 7: ci prova già al 7’ ma senza esito. In zona Cesarini riesce a smarcarsi sull’angolo dell’area e castiga Paleari con un’astuta zuccata che non lascia scampo. Buona partita la sua, che conferma un ritorno verso la forma migliore.

DIAW 6+: cerca la conclusione al 13’ ma la sfera va alta. Ci riprova al 22’ ma mette sopra il montante. Poi al 32’ si stira il muscolo della coscia ed esce. Peccato perché stava reggendo da solo la prima linea della Nobile.

(GIACOMELLI) 7: un buon traversone basso al 62’ e poi una serpentina vincente con botta sicura che viene fortuitamente deviata da un difensore. Al 77’ pennella un cross al bacio per la deviazione vincente di Crecco. E’ ancora suo lo spiovente lungo pennellato sulla zucca di Dalmonte. Anche stavolta spacca la gara.

Mister BROCCHI 7: già deve inventarsi una formazione in piena emergenza. Poi perde quasi subito l’unico attaccante vero e si ritrova sotto di due lunghezze. Qualsiasi altro allenatore avrebbe alzato bandiera bianca. Lui invece cerca di inventare un nuovo assetto, facendo uscire prima Zonta, poi Calderoni e Bruscagin. La squadra risponde e raddrizza la gara. Al minuto 94,30 perde la partita ed è una delusione sanguinosa anche per la modalità del terzo gol beneventano. Non sono abituato a lamentarmi dell’arbitro. Credo che chi mi legge non ricordi miei pianti per le giacchette nere (gialle). Ma con il signor Valeri di Roma siamo in pieno errore tecnico. Il direttore di gara assegna 3 minuti di recupero per quanto avvenuto nei tempi ordinari. Possono poi essere conteggiati altri 60’ per i cambi di Calò e di Serio nell’over time. Magari altri 30’ per il cartellino giallo a Rigoni. Ma al 94’ la partita era proprio finita e non c’erano giustificazioni per lasciar giocare oltre. Il calcio d’angolo da cui sortisce la punizione fatale non andava quindi battuto. Almeno questa è la mia modestissima opinione. Fermo restando l’errore di chi doveva saltare sul difensore campano, ovviamente. Il regolamento è regolamento e l’interpretazione dell’arbitro mi è sembrata davvero inspiegabile. In ogni caso, un applauso alla panchina. Il Lane esce senza punti e la sua situazione si fa quasi disperata, tuttavia il mister dimostra il suo valore. E giustifica pienamente il siluramento di Di Carlo.

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