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Lane, due timballi alla ciociaria

Anche la trasferta di Frosinone resta sullo stomaco al Vicenza, che incappa nella 17° sconfitta di questa stagione. I biancorossi reggono solo il primo tempo, al termine del quale subiscono l’1-0. Poi, ad inizio ripresa, un’autorete da “Mai dire gol” fissa il doppio svantaggio e la gara si chiude lì, con i locali che si permettono anche di sbagliare un rigore e di cogliere un palo

LE PAGELLE

CONTINI 6: buona la sua parata su Ciano al 7’. Al 20’ para ancora su Zerbin. Miracolo al 43’ sul missile di Ciano diretto al “sette”. Dopo un primo tempo sugli scudi, arriva al 44’ la solita cappella del portiere, che stavolta non si chiama Grandi. Cross dalle linee esterne che arriva in area, lui abbozza un’uscita e quando arriva la girata si fa uccellare a mezza strada: non tutta colpa sua, ma un signor concorso di colpa. Non soddisfatto, sulla via degli spogliatoi si prende il giallo protestando per un’irregolarità che nessuno ha visto. Nonostante la cappella è uno dei più positivi e fa ben sperare…

CRECCO 5: non è certo tutta colpa sua. Lui è un esterno alto e nemmeno di grande livello. Se poi lo fai giocare basso tradisce tutti i suoi limiti, di copertura e di spinta. Dalla sua parte di gialloblu maramaldeggiano, senza trovare valida opposizione. Ci mette gana, ma non basta ad evitare la figuraccia…

(SANDON) n.g.: praticamente non pervenuto, se non per un tentativo di tiro a tempo quasi scaduto, con palla sbilenca e quasi ridicola. Dicono di lui che sia una vera promessa. Buttato così nella mischia rischia solo di immalinconirsi…

PASINI 5,5: chiude bene sulla rovesciata di Nokakovic al 32’. Dopo una prima frazione di gioco non male, guasta tutto con un autogol degno del miglior Comunardo Nicolai: per anticipare Ciano svirgola la sfera, mandandola ad insaccarsi a fil di palo. Al 59’ anticipa Garritano che sta per battere a rete. Nel secondo tempo in proiezione offensiva cerca un tacco che non gli riesce. Al netto del suicidio, in difesa è uno dei meno peggio.

DE MAIO 5-: sul vantaggio del Frosinone c’è tanto del suo. Prima cerca di trattenere Gatti per la maglia e non riuscendoci perde il duello fisico e consente all’ex juventino il rasoterra letale. Sembra in leggerissima ripresa rispetto alle prime due uscite, ma alla retroguardia del Vicenza servirebbe ben altro. Quanto meno una vera torre che domina le traiettorie aeree.

BRUSCAGIN 4,5: nel secondo tempo confeziona un cross che non impensierisce Ravaglia. Liscio da paura al Cicerelli, che si impadronisce della palla e punta la porta: per rimediare il difensore non trova di meglio che abbattere l’avversario. Sarebbe il rigore del 3-0, ma per fortuna Garritano lo spara sulla traversa. Prestazione quasi da incubo. Ma la società dice di essere tranquilla…

BIKEL 6: al 5’ il neo che macchia la sua prestazione: perde un brutto pallone sulla trequarti e per fermare Garritano si fa ammonire. E c’è tutta la partita ancora da giocare… Per prudenza l’allenatore lo fa uscire al 37’. E’ un peccato perché fin che resta in campo è lui, quasi da solo, a garantire interdizione, chiusure e fisicità nell’uno contro uno. Difatti, quando esce, il Lane non migliora affatto. Anzi…

(ZONTA) 5,5: avrebbe sul piede una buona palla al 61’ ma non è abbastanza lesto per approfittarne. Imbeccato da Da Cruz all’85’ lascia partire un rasoterra che non impensierisce troppo il portiere di casa. Come al solito fa il suo con diligenza. Ma mezzala è e mezzala resta e nel ruolo di Lodetti, Oriali o Furino ci sta come i cavoli a merenda.

CAVION 5: partita opaca. Si dà da fare ma ad un giocatore della sua statura si chiede una gestione del gioco che a Frosinone non si è vista. Ha corso, ha lottato, ma con poco raziocinio ed infatti non è quasi mai entrato nelle trame più interessanti del Vicenza, tanto che Brocchi non gli fa fare il secondo tempo. Questione di tenuta atletica, probabilmente.

RANOCCHIA 4,5: Al 20’ avrebbe forse la più ghiotta occasione per i biancorossi ma litiga col pallone, perdendo la chance. Conclusione da dimenticare al 72’. Per uno che sembrava conteso in queste settimane da mezza Italia è davvero pochino. Ora serve dimenticare le sirene del mercato e cominciare sul serio a fare la differenza in una situazione così critica. Perché il calcio è classe. Ma non solo…

(BOLI) n.g.: un impatto interessante con la gara. Non perde palloni, non sbaglia passaggi e trova subito la zona d’azione. Da rivedere.

DALMONTE 4: ne ha passate un po’ di tutti i colori quindi è logico che paghi dazio in attesa della forma migliore. Per intanto, però, gioca una partita davvero impalpabile, senza riuscire a contribuire minimamente alle ripartenze della squadra. E gli spazio ci sarebbero. Da ritrovare in fretta…

(GIACOMELLI) 5: una punizione al 78’ ma con traiettoria ampiamente sopra al montante. Ci riprova all’82’ ma anche in questo caso con esito imbarazzante. Anche il suo ingresso non aggiunge niente alla partita.

DA CRUZ 6: Al 41’ punta la porta ma all’ultimo è egoista e non serve il meglio piazzato Diaw. Occasione d’oro. Serve al compagno un ottimo suggerimento in zona gol ma i suoi non ne approfittano. Al 69’ prova un rasoterra che viene neutralizzato dal portiere. Grande suggerimento per Ranocchia al 20’. Tra lo poche note liete del pomeriggio.

DIAW 5+: ci prova al 13’ ma la sua conclusione è deviata. Al 22’ prova il tiro ma il suo bolide passa davanti alla porta. Cerca la conclusione al 71’ deviata in corner. Un buon assist per Zonta a fine partita. Alti e bassi, più i secondi. Non ripete certo la bella esibizione di domenica scorsa. Ma è l’unico là davanti che può salvare il Lane da un destino quasi ineluttabile.

Mister BROCCHI 4/5: certo non era facile portar via punti dal Benito Stirpe, ma il discreto primo tempo del Vicenza meritava di sfruttare l’occasione, che invece la squadra non ha colto. L’allenatore paga l’assenza di terzini degni di questo nome e una squadra che non riesce a chiudere una gara senza infiorarla di errori individuali. Per me sbagliato il cambio Bikel/Zonta a pochi minuti dall’intervallo. Avrei atteso la pausa. Colpevole (anche per il mister) è l’atteggiamento remissivo del secondo tempo: dopo il gol il Lane non ha mai dato l’impressione di poter pareggiare. E qui non è solo questione tecnica o di condizione, ma di cattiveria agonistica. C’è chi ce l’ha e chi non ce l’ha. E il mister non può chiamarsi fuori…

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