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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Lr Vicenza: I muri non servono a nessuno

Note a margine dell’incontro con la dirigenza di fine campionato

Una conferenza stampa, quella di ieri pomeriggio, che è stata un po’ la summa dell’intera stagione del Lanerossi Vicenza per bocca dei principali protagonisti, il presidente Stefano Rosso, l’allenatore Mimmo Di Carlo, il DG Paolo Bedin e il DS Giuseppe Magalini. Sfrondata dagli aspetti più ovvi e scontati, che cosa ci ha detto questo primo incontro ufficiale dopo l’emergenza Covid?  Il giovane presidente ha sottolineato il trend in ascesa della società e la crescita del board, con nuovi soci arrivati nonostante la grave contingenza. Il passo saliente del suo intervento è stata la dichiarazione che l’obiettivo per la prossima stagione è quello almeno di migliorare quanto fatto quest’anno.

Atteggiamento prudente che mi par positivo dopo che nel recente passato si era fatto qualche volo pindarico di troppo. Si tratta di un obiettivo minimalistico, tuttavia, perché il Lane, arrivato 12° quest’anno, se la caverebbe dunque raggiungendo un 10/11° posto che non credo sia davvero nelle ambizioni di RR. Meglio, molto meglio, comunque, partire in sordina e cullare nel cuore le ambizioni di fare ben di più del traguardo dichiarato. La proprietà cercherà di fare la sua parte, anche se Rosso ha ricordato che saranno molti i club costretti ad annaspare dopo un’annata finanziariamente pessima. Gli ha fatto eco il Direttore Generale, il quale è entrato più nello specifico della gestione, snocciolando alcuni dati interessanti. La pandemia è costata al club di via Schio più di 300.000 euro (4.000 tamponi, 450 test rapidi, oltre 1.000 sierologici).

L’emergenza sanitaria ha avuto un impatto devastante sul fronte finanziario (azzeramento del botteghino, flessione nelle sponsorizzazioni, calo del mercandising ecc.) ma si sono resi egualmente necessari interventi sostanziosi sul fronte delle infrastrutture, cui si è fatto fronte anche con l’aiuto importante del Comune (seggiolini, terreno di gioco e avvio della riprogettazione dell’Area Nord, Curva e Laterali) per un investimento di oltre 800.000 euro. Il Vicenza ha inoltre lavorato molto sul fronte digitale, con l’apertura di un ulteriore social forum, sui rapporti con la Lega e su progetti speciali di carattere sportivo. Infine, ha concluso Bedin, un ringraziamento ai soci biancorossi, con i quali ci si è continuamente confrontati in modo costruttivo (6 Consigli di Amministrazione e 3 Assemblee Generali). Ha preso poi la parola Giuseppe Magalini, che ha tracciato un bilancio tecnico per la parte di sua competenza. Personalmente devo dire di aver gradito il suo intervento.

Più volte il DS ha ripetuto di aver fatto alcuni errori, senza entrare nello specifico ma è stato chiaro a tutti che si riferiva soprattutto alla scelta estiva di ingaggiare il Trio Meravigliao (Gori, Longo e Yallow) e di qualche altro elemento risultato poi non in perfette condizioni fisiche. Non gli si poteva chiedere, ovviamente, un autodafè più incisivo ma come approccio alla nuova avventura direi che è migliorativo rispetto a certi interventi trionfalistici del passato. Toccherà a lui rimettere mano al mercato, anche se chiaramente non ha voluto dire nulla sulle mosse future. L’unica notizia vera l’ha data relativamente ai giovani talenti: Mancini resterà al Lane anche per l’anno prossimo, Pizzignacco tornerà tra i pali dopo la bella avventura alla corte di Colella e anche Zarpellon (autore di un buon girone di andata a Verona) rienrterà nei ranghi.

Ultimo contributo, quello di mister Di Carlo, che ha insistito in modo quasi ridondante sulle qualità morali dei suoi giocatori, sull’unità del gruppo e sulle forti motivazioni come collante. Ha ammesso che quella appena trascorsa è stata forse la stagione più tribolata della carriera ma che è stata un’esperienza che l’ha fatto crescere dal punto di vista personale e professionale. Il risultato finale, ha aggiunto, è quello che lui si sarebbe aspettato alla vigilia, cioè 48/50 punti, l’assicella che va alzata nella nuova avventura, partendo dal saldo gol fatti e gol subiti sul quale bisogna lavorare per una crescita vincente. Si è dichiarato infine entusiasta e caricato a pallettoni, pronto per ricominciare il suo lavoro. E questo ha messo fine a tutte le ipotesi (che io stesso avevo adombrato) di una riconferma in biancorossa ancora in dubbio per qualche sirena che cantava da mari lontani. Ultima annotazione. Tra i relatori si è sentita più volte usare la parola comprensione. Un rimprovero, neanche tanto velato, alla stampa (anzi a una parte della stampa) che nei momenti più bui (di gioco e di risultati) avrebbe ecceduto, a detta di via Schio, nelle critiche. Ora anche qui bisogna capirsi, e il momento di stacco è propizio per le riflessioni.

La comprensione non è un elemento fondante nella costruzione dell’informazione. La correttezza, l’educazione, la completezza si. La comprensione no. La comprensione è un “di più” che nelle varie attività umane si crea attraverso il rapporto diretto, interpersonale, attraverso la trasparenza e la disponibilità alla comunicazione anche informale. Spero proprio che alcune incomprensioni che hanno caratterizzato questo 2020/2021 vengano cancellate nella nuova strategia a venire. I tifosi (e anche noi giornalisti) hanno bisogno di sapere, di conoscere, di essere coinvolti in un contesto che è anche (e forse soprattutto) di fiducia reciproca. I muri non servono a nessuno. La mia lunga esperienza con tecnici e dirigenti mi dice che molto spesso un buon caffè bevuto in compagnia risolve assai di più di tanti sofismi strategici. Siamo pronti a cambiare registro, per il bene della squadra? 

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