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Il punto di Alberto Belloni: i dubbi di mercato e le speranze nuove

Il calciomercato invernale e le scelte di modulo di Mimmo Di Carlo dopo il capolavoro tattico del Rigamonti. Dal primo punto di vista qualche “rumor” ha già iniziato a circolare, ma prima ancora di sparare nomi occorrerebbe chiedersi che cosa specificatamente sta inseguendo Magallini e quanti posti dovranno essere resi disponibili in organico

Fermo il campionato per una decina di giorni, l’attenzione dei tifosi biancorossi è ora centrata su due argomenti: il calciomercato invernale e le scelte di modulo di Mimmo Di Carlo dopo il capolavoro tattico del Rigamonti. Dal primo punto di vista qualche “rumor” ha già iniziato a circolare, ma prima ancora di sparare nomi occorrerebbe chiedersi che cosa specificatamente sta inseguendo Magallini e quanti posti dovranno essere resi disponibili in organico.

Quest’ultimo aspetto è forse il più difficile da affrontare, perché il Lane non ha da offrire giocatori particolarmente appetiti. Tolto Guerra (che gli estimatori ce li ha) e lo stesso Marotta (ma la sorte dell’Artigliere non è ancora decisa) il Vicenza sta cercando di piazzare Longo. E già qui il discorso si fa complicato, perché l’ex Venezia non ha certo consolidato la sua (ahimè scarsa) quotazione in questo inizio di stagione. I potenziali acquirenti hanno sicuramente chiara la situazione della quasi ventinovenne punta (rimasta molto ai margini e, quando utilizzata, al centro di feroci critiche) e pertanto difficilmente saranno disposti a fare follìe per portarsela a casa. Come dire che, nella migliore delle ipotesi, bisognerà praticamente regalarlo. Dal punto di vista strategico sarebbe una vera Waterloo gestionale, considerando quanta enfasi era stata messa su questo acquisto in estate. L’attaccante di scuola Inter è arrivato alla corte di Renzo Rosso attraverso un’operazione i cui contorni non sono mai stati chiari, anche se le notizie da noi raccolte a Milano si parla di un costo attorno ai 400.000 euro.

Mica poco se considerate che un top player come Biasci è appena approdato a Perugia per 500.000. Anche a centrocampo bisognerà di certo sfoltire. Il candidato primo a fare le valige è Scoppa, mai del tutto entrato nei meccanismi del mister. Non mi sembra fantasiosa la notizia, trapelata in queste ultime ore, della possibilità di trovare un accordo con lui per liberarsi reciprocamente dal vincolo. Qualche mese fa tutto sarebbe stato più difficile, con Scoppa praticamente esiliato in tribuna. L’infortunio di Pontisso, paradossalmente, gli ha invece portato beneficio e ora il giocatore potrebbe trovare una squadra avvalendosi di qualche presenza in campo, come elemento ancora attivo e non come ex al tramonto. Ma nella zona nevralgica del terreno di gioco la questione è in realtà un’altra. Che tipo di elemento stiamo cercando? Un regista? Un metodista da piazzare davanti alla difesa? Un’altra mezzala, dalle caratteristiche adatte al 4/3/1/2? E quanti rinforzi nel settore? Uno o due?

Se prima non si sciolgono questi interrogativi è inutile star tanto dietro ai nomi. Personalmente il candidato più convincente di cui ho sentito parlare è senz’altro Davide Agazzi, in fuga dal Livorno: un regista che predica calcio stando preferibilmente nel vertice basso, in grado quindi di fare due ruoli, il protettore della retroguardia e l’ispiratore della manovra.  Il perfetto vice Rigoni, insomma. Il problema in questo caso è duplice: costa parecchio (forse troppo per il taccuino di RR) ed è inseguito da diversi club: Palermo, Padova, Venezia e Alessandria in primis. Passiamo alla difesa. Anche qui almeno un innesto sarebbe d’uopo ma liberandosi di chi?

Qualcuno ha parlato di Bizzotto ma non ci sono conferme. Ma che puntello sarebbe necessario, in questa zona di campo? A mio avviso, visti i tanti gol subiti su palle da fermo, l’uomo adatto sarebbe un difensore arcigno, potente, in grado di aggiungere centimetri ad un pacchetto che non pullula di giganti. Sto parlando di un vero signore dell’area sulle palle aeree, di almeno 190 centimetri di altezza, in grado di competere con le varie torri a disposizione dei nostri avversari. Restano infine da spendere due parole sul portiere. Mi dicono che Perina non abbia troppo gradito il ritorno in auge di Grandi. Non perché tra i due vi sia cattivo sangue, ma perché l’ex Cosenza morde il freno a stare in panchina dopo due campionati da sempre presente a Cosenza. Confido che alla fine la società saprà convincerlo a restare, giocandosi le sue chances in biancorosso, perché averli entrambi sarebbe davvero un valore aggiunto.

Ultima annotazione. L’errore più grosso che si potrebbe fare adesso sarebbe pensare che la giornata gloriosa di Brescia possa aver magicamente cancellato le magagne precedenti. Lo staff di via Schio dovrà elaborare (probabilmente l’ha già fatto anche senza bisogno del mio consiglio) una valutazione ponderata e complessiva sul futuro del team di qui a maggio. Una valutazione che parta dall’infermeria. Quanto tempo servirà per avere al 100% tre giocatori fondamentali che sin qui sono stati poco disponibili? Quali sono le reali condizioni di Vandeputte con la sua pubalgia? Com’è messo Nalini, co, suo guaio muscolare che l’ha tenuto così a lungo ai margini? Come va l’ernia discale di Ierardi e che notizie ci sono sul recupero?

Si tratta di tre pedine che, una volta riarruolate, possono far fare un deciso salto di qualità, ammesso ovviamente che tornino ai livelli che conosciamo. E che dire di Jallow, l’uomo mercato di quest’estate? Da Salerno ci avevano avvertito che non era al meglio e infatti sin qui non è riuscito ad essere decisivo. Il suo rientro in piena forma darebbe all’attacco berico un’arma molto potente, specie nelle ripartenze. Ci si può contare? Per concludere il Lane ha dalla sua anche una specie di V2 calcistica legata ai giovani. Il talentuoso Da Riva tornerà alla Dea (se non ce lo soffia prima il Sassuolo) ma dietro a lui si affacciano i golden boy di casa nostra, da Mancini a Tronchin (senza dimenticare che a Verona sta facendo bene anche Zarpellon). Ma questo è il futuro. Il presente va dedicato a chiudere questa difficile stagione senza soffrire troppo, salvaguardando la categoria in attesa del balzo promesso. I lettori più attenti ricorderanno che mi sono fatto scappare una previsione: Lanerossi Vicenza da 8°/10° posto. Sapeste quanto spero di essermi sbagliato al ribasso…

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