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La dura vita del golden boy

Aggiungiamo al lungo elenco di giocatori che potrebbero piacere al nuovo Vicenza anche il nome di Simone Palombi. Il punto sul calciomercato del Lane

Da casa Lazio si conferma un contatto per il 24enne attaccante di Tivoli. Nato calcisticamente nella società di Lotito, si caratterizza per la sua polivalenza tattica. Può infatti coprire tutti i ruoli della linea avanzata: prima o seconda punta, ma anche ala destra o sinistra. Ha una discreta confidenza con il gol (7 in 28 partite nel 2016/17 alla Ternana, 1 in 12 partite alla Salernitana l’anno dopo, 8 in 29 con la casacca del Lecce nella stagione della Promozione e infine 5 in 25 gara nell’ultima stagione a Cremona) nonchè un’ottima conoscenza della Cadetteria. Per lui anche una comparsata in A con la maglia della Lazio.

La sua caratteristica più saliente è quella di essere un rapinatore d’area, sempre pronto a cogliere le occasioni che gli si presentano, anche quando deve partire da dietro. Inoltre è dotato anche di un buon colpo di testa. Al di là del maggiore o minore interesse al giocatore da parte di Magalini, la voce di mercato ci segnala una cosa importante. Il Lane sembra non aver chiuso con Meggiorini e Guerra la questione dell’affiancamento a Matotta. Evidentemente Di Carlo conosce bene la difficoltà della categoria e l’importanza di tenere sempre rifornito il tabellino marcatori. Di qui l’occhio attento sui vari Biasci, Paloschi e Raspadori e pure l’attenzione che sembrerebbe circondare questo giovane attccante biancazzurro.

Altra segnalazione di Radio Scarpa (la quale riprende una notizia già apparsa nei giorni scorsi) è che il Lane monitorerebbe l’interditore trentenne ex Padova di nazionalità brasiliana Ronaldo Pompeu Da Silva. Le caratteristiche del giocatore sudamericano sono indicative per interpretare l’occhio di riguardo segnalato in casa berica.

Dopo le giovanili col Mantova è stato in passato a Grosseto, Catanzaro, Empoli, Pro Vercelli, Salerno e Novara. Il centrocampista predilige il ruolo di mediano basso (ed è quindi un ottimo candidato per fare da vice Rigoni). Ha esordito in B con la maglia dei virgiliani, guadagnandosi un rigore, guarda caso, per il gol della vittoria degli uomini di casa proprio contro il Vicenza il 7 marzo 2010.

Viste i molti interventi dei nostri lettori sulla questione Zarpellon, torniamo in chiusura sull’argomento. La maggioranza dei pareri vorrebbe che al ragazzo fosse ceduto in prestito ad una buona società, anche di serie inferiore, in modo da facilitare la sua definitiva maturazione come calciatore. La parte restante lo preferirebbe confermato in rosa, pur col rischio di trovare poco spazio in B. Un primo commento è presto detto. Quant’è difficile, in generale, la vita del golden boy, quando un giocatore di talento sta in equilibrio tra bella promessa del settore giovanile e profilo ancora in formazione per una carriera importante.

È già successo spesso, anche qui a Vicenza. Ricordo tutte le discussioni su Giovanni Sbrissa e tanti altri prima di lui). Perché, anche se sei bravo, non sempre puoi diventare campione. Devi chiamarti Gianni Rivera o Roby Baggio. Secondo me, le qualità per emergere il 21enne da Bassano, le ha tutte. Ma si porta dietro anche un bel po’ di equivoci. Prima di tutto, l’età. In un calcio italiano nel quale, tra serie A e B, c’è un piccolo esercito di 18enni e 19enni che fanno già i titolari nelle loro squadre, avere 21 anni non ti assegna un bonus giovinezza. Magari a 16 o 17 sì, ma non oltre. Altra questione è la maturazione fisica.

Il ragazzo non è un colosso ed è facile agli infortuni. Si è fatto molto negli ultimi anni per strutturarlo in modo più affidabile ma il lavoro non è ancora finito. Terzo punto, il ruolo. Sia Giovanni Colella che Mimmo Di Carlo ci hanno lavorato su, col risultato tuttavia che non è ancora chiaro in quale posizione del campo il ragazzo possa affermarsi sulla concorrenza. Ha fatto la mezzala (preferibilmente a destra ma anche a sinistra), il trequartista, persino la mezza punta (sfruttando velocità e tiro, due doti che non gli mancano) ma questa versatilità gli ha giovato poco, facendolo sembrare spesso un pesce fuor d’acqua.

Restare a Vicenza a fare l’eterna promessa non gli gioverebbe affatto, anche perché negli schemi del mister farebbe fatica a trovare spazio. Questo, in sintesi, anche il mio parere. Zarpellon ha estro, talento e intelligenza tattica per poter primeggiare, ma ha bisogno di giocare con continuità per dimostrare (prima di tutto a sè stesso) di poter essere protagonista e leader per un intero campionato. Non credo di sbagliare se immagino che anche la società sia su questa linea. Crede nel giocatore e ne manterrà la proprietà, vedendo di valorizzarlo tra i ranghi di un club di C con le dovute ambizioni.

Per il resto, la palla passa adesso all’interessato. La vita del golden boy è dura, soprattutto perché, come i surgelati al supermercato, ha una chiara data di scadenza. Il 2020/2021 sarà dunque un anno decisivo, Leonardo. Metticela tutta. Vicenza crede in te…

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