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Mercato Lane: un bel tacer non fu mai scritto

Il Supermarket ha finalmente abbassato le saracinesche sull’interminabile calciomercato ed è ora di tirare le somme

Il Supermarket ha finalmente abbassato le saracinesche sull’interminabile calciomercato ed è ora di tirare le somme. Con che sentenza, in casa Vicenza? Spesso i fatti non sono definiti in modo univoco, ma dipendono dalla percezione che se ne trae. Un po’ come la storiella del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. Anche nel caso della campagna trasferimenti biancorossa, molto dipende dal punto di vista dell’osservatore. Proviamo allora ad immaginare l’ideale confronto di idee tra due tifosi, un cane sciolto votato alla critica pessimistica e l’altro, aziendalista, che si sente invece portato all’ottimismo senza se e senza ma. La prima questione potrebbe riguardare l’attacco del Lane, da molti indicato come il reparto che maggiormente necessitava di integrazione.

IL VICENZA ESCE DALLO SHERATON DI MILANO CON UN PRIMA LINEA CONSONA ALLA SERIE B?

Il pessimista dice di no. Visto che nessuno degli avanti superstiti dall’anno passato (Marotta e Guerra) risulta aver fatto sfracelli in Terza Serie, sembrava opportuno nella nuova categoria implementare in organico uno o due veri bomber, gente da gol in doppia cifra. Dopo l’arrivo di Meggiorini e Jallow (entrambi elementi da serie superiore ma entrambi alle prese con qualche problemino) ci si aspettava il botto del top player. Abbiamo invece assistito all’incapacità di accaparrarsi i pezzi migliori (leggi Menez, Coda, Forte, Galabinov, Trotta ecc.) e sul filo di lana in conclusione è arrivato un giocatore, come Samuele Longo, per il quale è il tabellino a parlare: a parte due stagioni feconde nella Seconda Serie spagnola tre o quattro anni fa, per il resto un peregrinare tra 11 squadre con 124 partite giocate e solo 8 centri all’attivo. Difficile immaginare che possa essere lui a ribaltare la “stitichezza” della prima linea berica.

L’ottimista pronuncia invece un netto si. La prospettiva realizzativa del Lane va valutata in senso generale. Sottolineando per esempio come sia lecito attendersi un buon contributo dagli esterni, che il Lane ha in quantità (Giacomelli, Vandeputte, Nalini e Dalmonte). Inoltre il resto delle bocche da fuoco è composto da giocatori la cui carriera parla da sola. Meggio sarà un po’ imballato ma sembra avviato alla ripresa, Jallow ha solo bisogno di tempo per tornare ai suoi livelli dopo l’intervento al ginocchio, Guerra è stato sin qui il capocannoniere e il baby Gori, pur ancora acerbo, ha fatto intravvedere nel prologo di stagione ottime prospettive come fromboliere. C’è solo bisogno di aspettarli… Quanto all’ex interista appena ingaggiato, non ha fatto male nella stagione appena terminata a Venezia, con 17 presenze e 4 centri. Per lui questa di Vicenza è l’occasione della vita, che non può perdere. Inoltre ha esperienze in serie superiori (anche in serie A con i nerazzurri) e internazionali (Rayo Vallecano, Tenerife, Depo La Coruna, Huesca e Girona). Si renderà certo utile alla causa del Vicenza.

La seconda questione riguarda le fonti di gioco della formazione di Di Carlo, con particolare riferimento ad un elemento di classe. Magari senza chiamarlo regista, per non far venire l’itterizia a Mimmo.

IL CENTROCAMPO BIANCOROSSO E’ ORA COMPLETO DOPO L’ARRIVO DEL GIOVANE DA RIVA?

IL pessimista sentenzia no. Il Lane ha ottimi elementi, tra mezzeali e laterali (Rigoni, Cinelli, Pontisso, Scoppa, Zonta) mentre non ha in rosa alcun giocatore che possa aggiungere nuovo fosforo e velocità alla manovra. Il problema principale di questa squadra è l’eccessivo tempo che ci mette la sfera a passare dalla difesa al fronte d’attacco nella fase di ripartenza. Nessuno dei centrocampisti ha il DNA del suggeritore geniale, quello che vede i varchi prima ancora che si producano e i movimenti delle punte prima ancora che si concretizzino. Profilo difficile da scovare nel calcio italiano, perché chi ce l’ha se lo tiene. Parliamo tuttavia di un elemento in grado di far fare un salto di qualità decisivo. Jacopo da Riva è un giovane talento dalle grandi possibilità ma non è un costruttore di gioco quanto un geometrico centromediano metodista. Inoltre è arrivato in prestito secco. Come dire che la sua valorizzazione andrà a totale vantaggio della Dea.

L’ottimista proclama si. Il Lane si è portato a casa una grande promessa. Ha solo 20 anni, un fisico da paura (quasi 190 cm.) e un piede educato, adatto a dare ordine ed efficacia all’intero reparto. Si tratta di un elemento duttile che può giocare davanti alla difesa, come vice Rigoni, oppure in caso di necessità studiare da interno o da trequartista. Viene da una cantera di prestigio, come quella bergamasca, tricolore con la Primavera, ha vestito la maglia della Nazionale Giovanile ed ha già esordito in serie A con l’Atalanta. E Gasperini non è uno che ti dà la maglia da titolare a cuor leggero. Un’operazione importante ed è sperabile che a fine anno si possa parlare di conferma. I nerazzurri hanno una tale disponibilità di talenti che non è detto chiudano la porta ad una prosecuzione del rapporto.

CHE GIUDIZIO COMPLESSIVO DARE SULLA CAMPAGNA ACQUISTI/VENDITE DEI BIANCOROSSI?

Conclude il pessimista: si poteva fare di più. Il Vicenza è una della società cadette che si è mossa in modo più sparagnino. Più o meno un milione di euro di investimenti (tra Jallow, Longo e Ierardi), visto che tutti gli altri sono arrivati come svincolati o con la formula del prestito. Manca all’appello un difensore in più, che sarebbe servito parecchio e che non è stato ingaggiato, visto che l’oggetto del desiderio Troest alla fine non si è concretizzato. Inoltre la campagna di rafforzamento poggia su troppe scommesse, sia sui veterani che devono dimostrare di essere all’altezza della categoria, sia sui giovani in cerca di consacrazione. E le scommesse, per loro natura, sono sempre rischiose.

Assolutamente sì, per l’ottimista. Non dimentichiamo l’arrivo di un portiere affidabile. La difesa è ben rodata. Le fasce laterali sono tra le più forti del lotto. Il centrocampo è un buon mix di esperienza e entusiasmo e l’attacco conta su ben 6 opzioni. Inoltre, particolare di non secondaria importanza, il Lane gode di uno spogliatoio affiatato, nel quale anche i nuovi troveranno facilmente collocazione. Contro Venezia e Pordenone la squadra ha dimostrato di poter ben figurare ed eventuali piccoli ritocchi potranno essere fatti a gennaio.

IN SINTESI, UN VICENZA CHE SARA’ COMPRIMARIO O OUTSIDER DI CATEGORIA?

Il vostro opinionista (che non può permettersi preconcetti, né positivi, né negativi) si sbilancia in una valutazione: questa squadra, così com’è, potrebbe valere il nono o decimo posto in graduatoria. Più in alto se certe scommesse (soprattutto Meggiorini Rigoni e Jallow) saranno vinte. Più in basso se venissero a mancare le prestazioni dei giocatori chiave. Non resta che attendere la prova del campo, lasciando a Di Carlo la tranquillità di lavorare, almeno fino a Natale, senza troppe pressioni. Quel che nel frattempo può fare il pubblico è incoraggiare la squadra, dandole fiducia e sostegno. L’entusiasmo è un ingrediente che non costa “schei”, una sorta di posta fuori bilancio che non teme distanziamenti sociali e contingentamenti dei biglietti.  I tifosi biancorossi l’hanno sempre profuso a piene mani. Loro sì, senza risparmio…

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