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Giovedì, 25 Aprile 2024
Calcio

Nuovo mister, Baldini no: resta il totoallenatore

Sono ore di spasmodica attesa queste, mentre si sta consumando l’epilogo dell’avventura di Ciccio Modesto sulla panchina del Lane

Inutile rincorrere il toto allenatore che si è scatenato già da ieri, dopo il 2-0 subito al Menti dai biancorossi. Per il momento l’unica notizia certa è che non vedremo il gran ritorno di Francesco Baldini a Vicenza. Per il resto, solita ridda di nomi (Zenga, Maran, Iachini, Gattuso e chi più ne ha più ne metta). Verosimilmente i Rosso stanno contattando i candidati per prendere una decisione senza perdere ulteriore tempo. Il nuovo tecnico, oltre che prendersi una bella gatta da pelare, guidando una squadra che non ha costruito e che non conosce, è atteso da alcuni appuntamenti delicatissimi.

Gestire le ultime gare di campionato, senza scivolare troppo all’indietro in classifica. Vincere la gara di ritorno di Coppa Italia contro la Juve NG. Prepararsi adeguatamente ai play off, guarendo i mali oscuri del grande infermo, il Lane. La decisione societaria è delicata. Perché oltre alla contingenza occorre guardare avanti verso il futuro. La nuova guida tecnica sarà anche quella cui verrà affidata la prossima stagione oppure si preferirà una soluzione a breve termine, giusto per giocarsi le ultime carte del 2022/2023, rimandando la strategia definitiva a dopo giugno? C’è dunque un lavoro delicato da affrontare dal punto di vista sportivo ma forse ce n’è un altro ancora più impegnativo dal punto di vista psicologico. Su due fronti. Il primo che tocca la proprietà, che a più riprese in questi ultimi tempi si è lasciata andare a segni di scoramento e stanchezza per i risultati modesti che arrivano a fronte degli sforzi (non solo finanziari) messi in campo da RR e soci. Il secondo che invece attiene all’ambiente biancorosso.

La frustrazione che attanaglia i tifosi è evidentissima, oltre che ampiamente giustificata. E il rischio del disamore collettivo di un amante tradito (il pubblico del Menti) si fa sempre più forte. Eppure il requisito fondamentale per salvare la barca che affonda dovrebbe essere la compattezza di tutte le componenti della famiglia biancorossa. Ma è difficile compattarsi attorno ad anni di delusioni cocenti. Un concetto che è ben riassunto dal lamento accorato che ricorre nelle voci dei supporters berici: mai una gioia. Noi vecchi lanemaniaci abbiamo almeno la soddisfazione di aver vissuto, in passato, grandi epopee di calcio, di serie A, di illustri campioni, di partite epiche.

Ma i ragazzi? Quelli che hanno meno di trentanni… Come si può pensare che resistano nella loro fede biancorossa dopo tante delusioni, tante promesse non mantenute, tante fanfaronate? E’ questo che dispiace, persino più dell’ennesima occasione che potrebbe sfumare quest’anno. Questo si sarebbe un guaio difficilmente sanabile. Aspettiamo allora di sapere a chi sarà affidato il timone della barca in questo momento procelloso. Poche ore e il mistero sarà svelato e la curiosità soddisfatta. Resta il quesito di fondo. Quale maledizione pesa sul Lane per spiegare la notte fonda che è calata sulla Nobile Provinciale?

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