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Calcio

Punto dopo punto, verso la C?

Terzo passetto consecutivo per un Lane che avrebbe invece bisogno di un balzo che non arriva. Le pagelle di Alberto Belloni

Partita poco più che volonterosa, nella quale è la Spal ad andare più vicina alla vittoria. In casa biancorossa, poche idee e pure confuse. Si salva un ottimo Cavion, si conferma Contini tra i pali, buono (finchè non si rompe di nuovo) Lukaku e sempre in crescita Davide Diaw. Per il resto la solita difesa da “Mai Dire Gol”, centrocampo alternante e un Cruz che appare già sulla spiaggia di Capo Verde a cospargersi i piedini di Crema Nivea. Incredibile poi l’involuzione di un giocatore come Dalmonte, fino a non molto tempo fa pedina decisiva.

LE PAGELLE

CONTINI 7:

al 37’ si oppone a Da Riva. Risponde presente ogni volta che la difesa lo lascia con le braghe calate. All’83’ lo salva solo il palo su tiro di Melchiorri. Si conferma un valore aggiunto arrivato quasi per caso, dopo l’infortunio al secondo portiere titolare

BRUSCAGIN 5/6:

un traversone in apertura di gioco. La sua partita è quassi tutta qui. Stavolta però non la costella di errori evidenti e di fatto risulta il meno peggio della triade di copertura. Meglio che niente, di questi tempi.

DE MAIO 5:

brutta palla persa al 22’ ma Colombo non ne approfitta. Coimputato nel far grande la giocata dell’ex Villareal. Bravo l’attaccante ma imbarazzante la retroguardia di Brocchi. Al 63’ altro black out là dietro che lascia via libera al gol di Colombo. Annullato per questione di millimetri. Arrivato per sigillare una difesa che faceva acqua, sin qui delude eccome.

BROSCO 4/5:

al 26’ Rossi salta come birilli quattro difensori berici. Non è l’unico responsabile ma ci mette anche il suo. All’88’ devia con l’avambraccio un cross in area di Mancosu. Il signor Aureliano indica il dischetto ma poi il VAR segnala il tentativo del difensore di evitare il contatto con la palla. Nel primo tempo è un orrore. Un po’ meglio nella ripresa. Ma se non è zuppa, è pan bagnato…

LUKAKU 6,5:

alza bandiera bianca al 42’ per il solito fastidio al muscolo della coscia. Ed è davvero un peccato, perché magari non difende benissimo, ma quando ha spinto la Spal ha visto sempre i sorci verdi. Chissà cosa farebbe di più con 4 o 5 chili di meno. Rischiamo di non saperlo mai, vista la sua facilità agli infortuni.

(CRECCO) 5:

resta in memoria solo un suo traversone da sinistra verso destra che finisce lontanissimo dall’area. Una comparsata che è però un passo indietro rispetto alla prova incoraggiante della scorsa partita.

ZONTA 4/5:

è lui a perdere il pallone sulla trequarti che origina lo show di Pepito. Innocuo rasoterra all’84’. Inguardabile il suo tentativo finale di inquadrare la porta. Aveva fatto benino col Pisa, stavolta invece è evanescente, spesso fuori posizione e mai ficcante, facendo mostra di essere una mezzala e non un mediano.

CAVION 7,5:

al 44’ prova a replicare il gol col Pisa ma incocca la schiena di un avversario. Al 47’ aggiusta la mira e confeziona un siluro che si insacca a fil di palo. Dopo tante controfigure, questo appare un giocatore vero. Dal punto di vista tecnico ma anche morale. Averlo avuto prima… Vero, Mago?

RANOCCHIA 5:

al 49’ ha una buona chance ma calcia alto. Comincia benino ma poi progressivamente si spegne diventando spesso impreciso anche nel suo pezzo forte. Il tocco di palla. L’impressione è che avrebbe bisogno di rifiatare un po’, ma come si fa in certe condizioni?

(GIACOMELLI) 6:

in zona Cesarini cerca il tiro a giro della vittoria: è sfortunato perché l’anca di un difensore devia quel tanto che consente il miracolo al portiere. Il suo ingresso non è decisivo, ma aggiunge un po’ di pepe.

DA CRUZ 4:

interessante traversone al 13’. E qui si conclude il suo passaggio attraverso una partita così importante. Al 15’, infatti, dopo una veloce incursione, si presenta a tu per tu davanti ad Alfonso ma si fa ipnotizzare: resterà la più limpida occasione per i biancorossi. Buttata alle ortiche. Un giocatore su cui Brocchi&Balzaretti riponevano tante aspettative ma che sin qui è stato spettatore non pagante.

(MEGGIORINI) 5/6:

al 68’ ha un’occasione ghiotta ma non la sfrutta. Un colpo di testa sciagurato a tempo scaduto. Da lui, entrato fresco, ci si poteva aspettare la giocata vincente. Rimandata alla prossima volta.

DIAW 6,5:

al 58’ tenta un colpo di testa, parato. Ottimo assist per Meggio al 68’. Va in gol al 74’ ma parte da oltre la linea dei difensori. Corre tantissimo ed è l’unico a cercare di imprimere un po’ di velocità alla manovra biancorossa. Recupera anche qualche pallone prezioso. L’ex Monza sta ritrovando se stesso. Peccato che (forse) par il Lane sia troppo tardi.

TEODORCZYK 4,5:

non sfrutta una buona opportunità sul cross da destra. Per il resto traccheggia, cincischia, fa a sportellate ma non trova mai un guizzo degno di questo nome. L’impegno non gli manca, ma i risultati sono sconfortanti.

(DALMONTE) 4:

un ectoplasma. Tanto importante è stato l’anno scorso, tanto inguardabile è adesso. Il suo ingresso in campo è stato come la famosa temperatura dell’aeroporto di Catania Fontanarossa nei meteo degli anni ’60: non pervenuto. Anche in ottica futura è un valore che va salvaguardato con forza. Ma desso è un signor nessuno.

Mister BROCCHI 5:

sia lo schieramento che la scelta dei singoli sono coerenti. Fa eccezione l’insistenza su Brosco (visto che Pasini veniva dato per recuperato e Padella era disponibile). Per il resto, terzini non ne ha ed è costretto (forse) a rischiare anzitempo Lukaku. E mediani nemmeno (visto che la vicenda Taugourdeau acquista sempre più i contorni di un mistero buffo). In avanti ha un Meggiorini a mezzo servizio, un baby bomber ancora acerbo, un gigante polacco del tutto indefinibile e un Da Cruz che ci sta facendo vedere come mai coi suoi talenti calcistici sia ancora qui a sbattersi in Cadetteria. Tutto ciò per non dare tutte le colpe al mister. Detto questo, anche il Cristian (come il Santo di Cassino) non riesce a dare alla squadra un canovaccio di gioco degno di questo nome. Troppa improvvisazione, troppe modifiche, troppe pause. E assenza colpevole di quel carattere assassino che dovrebbe essere tipico delle provinciali che vogliono salvarsi. Consiglio un corso full immersion con docenti i professori Bardin, Zoppelletto, De Petri e Campana. Gente che in campo mordeva caviglie dal primo all’ultimo minuto e la classifica la risaliva, eccome!

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