Il calcio vero è qui a Vicenza
Le parole dell'allenatore del LR Vicenza Francesco Modesto alla vigilia della sfida con il Trento
Modesto va verso Trento con la consapevolezza delle grandi aspettative che pesano sul Lane. Ogni partita una battaglia per continuare la scalata alla vetta.
Mister, preoccupato per gli impegni così ravvicinati?
“Tocca a tutti, anche se in effetti noi questa settimana avremo un giorno in meno di preparazione alla partita. Dopo l’impegno con l’Arzignano ho visto segni di stanchezza in qualcuno ma è del tutto normale, anche perché parliamo di un confronto che i nostri avversari hanno messo subito sul piano dell’intensità e della corsa. Ho detto che siamo stati bravi proprio per questo, riuscendo a contrastarli anche sul loro terreno. La dice lunga il fatto che non hanno mai tirato in porta, mentre noi, gol a parte, nel secondo tempo abbiamo prodotto anche qualche buona giocata offensiva.”
Ci saranno dei cambiamenti, proprio in conseguenza dell’affaticamento?
“Voglio parlare con ciascuno dei ragazzi, per verificarne le condizioni. Qualcuno non ci sarà certamente, come Valietti, per il quale domani ci saranno gli accertamenti clinici. Dalmonte, che ha avuto i crampi, è uno che secondo lo staff medico recupera in fretta. Qualche dubbio per Ronaldo, che ha accusato lunedì una contrattura di primo grado e il solito Cappelletti che resta attenzionato. Per fortuna torna disposizione Cavion.”
Una curiosità proprio sulla formazione con l’Arzignano: il sostituto naturale di un play come Ronaldo poteva essere Jimenez. Come mai la scelta di Zonta?
“Una questione di equilibri. Avevo bisogno di proteggere la nostra metacampo e Jimenez mi sembrava troppo votato alla manovra offensiva. Specie dopo che sono stato costretto a rinunciare a Valietti per inserire un elemento con caratteristiche più d’attacco come Osvizach. D’altro canto Zonta non è un ripiego ma un elemento di valore che ha fatto la serie B.”
Cosa si aspetta per la partita col Trento?
“In questo momento in serie C ci sono squadre che sono penalizzate dalla classifica ma non sono così deboli come i numeri potrebbero far pensare. Loro hanno buoni giocatori ed una guida tecnica capace. Ma noi abbiamo un solo obiettivo: mettere sul tappeto continuità e coraggio, perché solo a parità su questo fronte potremo far valere le differenze tecniche. I valori contano, ma solo se riesci a farli ricadere sulla partita in campo.”
C’è il pericolo di subire gli effetti della pressione psicologica, ora che abbiamo avviato la risalita?
“Io sono convinto che le pressioni siano sentite molto di più da chi sta in testa rispetto a chi sta recuperando. E poi c’è una questione di ambiente. E’ chiaro che le aspettative che gravano su piazze come Renate, Novara o Pro Patria, con tutto rispetto, sono meno condizionanti di quelle che deve affrontare il Pordenone o il Padova.”
Ma a Lei non fanno paura…
“Meglio sempre avere grandi responsabilità per grandi obiettivi. Magari mi tolgono il sonno la notte, ma mi aiutano a concentrarmi sempre sull’obiettivo finale. Questa è l’essenza del calcio che conta. E il calcio vero è qui a Vicenza, lo so benissimo.”