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Calcio

Il Lane annega con la dama del lago: le pagelle del "baffo"

Discorso chiuso per la promozione diretta. Feralpi adesso avanti di 7+1 punti). L’attenzione si sposta sulle ultime 7 di campionato e sui play off. Con molte preoccupazioni in più per la brutta figura rimediata dagli uomini di Modesto di fronte a quelli di Stefano Vecchi, vincitore del confronto tecnico su tutta la linea. Due gol nella ripresa e biancorossi a casa con le pive nel sacco

Addio serie B senza play off

Se il campionato fosse un flipper, stasera sarebbe uscita la famosa scritta “game over”. E non perché il Vicenza non abbia più nessuna possibilità di salire sul treno che porta in Cadetteria. Ha ancora dalla sua i play off, raggiunti attraverso la Coppa Italia o attraverso la classifica finale di girone. Ma la sconfitta di oggi è comunque il più mesto “de profundis” per la strada maestra della promozione: arrivare in vetta prima degli altri nella regular season. Scusatemi dunque se le votazioni odierne avranno dei contorni diversi rispetto al solito. Partiamo egualmente dall’elenco dei giudizi sintetici sui singoli, ma poi mi sembra meglio spendere lo spazio concessomi per una serie di approfondimenti dopo la stonatura rimediata nel pomeriggio in riva al Garda.

Partiamo dunque dalle PAGELLE DEL “BAFFO”

IACOBUCCI: 6 - NDIAYE: 4 - PASINI: 5 - BELLICH: 5,5 - DALMONTE: 5/6 - RONALDO: 5 - (CAVION): 5,5 - JIMENEZ: 5,5 - DELLA MORTE: 4 - (ROLFINI): n.g. - GRECO: 5+ - (BEGIC): 4,5 - STOPPA: 5 - (VALIETTI): n.g. - FERRARI: 4 - All. MODESTO: 4,5 .

Ma passiamo ora alle considerazioni più generali.

Campagne acquista

Sotto accusa non solo quella invernale, con la scelta di prendere un trequartista (seppur bravo) sacrificando l’ingaggio di un altro esterno basso ma soprattutto con la rinuncia ad un centrale di esperienza e qualità. Si è puntato su Ndiaye, che però ha 21 anni appena compiuti e praticamente nessuna esperienza ad un certo livello. Tuttavia il discorso parte da lontano, dalle scelte di mercato di questa estate. Pasini, Cappelletti, Bellich, Carraro davano davvero sufficienti garanzie per una retroguardia vincente? Il duo Vallone/Balzaretti risponderebbe di si. Per il momento più di qualche dubbio rimane, a pesare come un macigno. Ma, come dice il buon Manzoni: ai posteri l’ardua sentenza.

L’allenatore

Fermo restando che la valutazione definitiva si potrà avere solo a bocce ferme (sempre che i Rosso non calino prima la mannaia) è un dato di fatto che le ultime scelte del Lane in fatto di tecnici siano state quanto meno risparmiose. Colella, Di Carlo, Brocchi, Baldini e Modesto sono tutte brave persone e onesti lavoratori. Nulla da eccepire sulla loro onestà e preparazione. Ma non sono certo principi della panchina (tra tutti il migliore, a mio avviso, resta l’attuale tecnico della capolista nel torneo albanese). Forse perché le teste coronate nel calcio costano un sacco di “bessi”… Sarebbe cambiata la musica con i vari Gregucci, Marano e Iachini? Non posso affermarlo con certezza. Ma certo un investimento in quel senso avrebbe sgomberato il campo dalle chiacchiere di società sparagnina.

La partita di Salò

Copione, ahinoi, già andato in scena più volte. Il Lane in riva al Lago non ha mai dato l’impressione di poter fare la partita. Anzi, ditemi chi tra di voi, cari lettori, non ha fatto nel primo tempo il pensiero: “Giocando così, prima o poi ci fanno gol!”. Profezia così facile che non è stata nemmeno quotata dai bookmakers. Dispiace soprattutto per gli oltre 600 che non hanno fatto mancare nemmeno stavolta l’apporto di tifo ai loro portacolori. L’amara considerazione è che, giocando in questo modo, diventa difficile pensare di fare molta strada negli spareggi. Ammesso che ci si arrivi. Perché non è scritto in nessun testo sacro che i nostri debbano fare nelle prossime 7 gare i punti che servono per tenere a debita distanza le altre pretendenti ad un posto per la bagarre finale (Renate, Novara, Padova e Pro Patria). E non è nemmeno detto che il ritorno di Coppa al Romeo Menti debba risultare una trascurabile formalità.

Il clima

Come forse saprete ho avuto uno scambio di idee nella conferenza stampa di sabato con Francesco Modesto sulla mia definizione di “ultima spiaggia” riguardo alla gara del Turina. Il mister mi ha guardato storto, asserendo che non si sarebbe trattato comunque di un incontro chiave. Secondo me, sbagliando. Non sono un allenatore professionista, non ho frequentato Coverciano e la mia carriera di calciatore si è fermata (giustamente) alla Terza Categoria. Però rimango della convinzione che la squadra avrebbe dovuto essere caricata con la potente molla proprio dell’ultima spiaggia. Facendo sentire ai giocatori che ci si attendeva da loro non tanto una vittoria sicura (quella purtroppo non si può ordinare su Amazon) quanto piuttosto una battaglia col coltello tra i denti, con la schiuma alla bocca e con la consapevolezza che si trattava di un treno che non passa due volte. Ora ditemi: chi ha visto a Salò un Lane del genere?

E adesso?

Il popolo chiede la testa del timoniere. Lo capisco benissimo, visto che non nasco giornalista ma ragazzo di curva. A questo punto, peraltro, non credo che il taglio della testa di Modesto sia la soluzione alle grandi magagne nella testa del Lane. Magari andava fatto prima ma a questo punto mi pare l’ennesima soluzione raffazzonata. Ma con che spirito si concluderà la stagione e soprattutto con che fiducia nei propri mezzi ci si calerà nella lotteria dei play off? A voi questa sembra una formazione attrezzata per giocarsela con Pordenone o Lecco oppure affrontare i campi roventi del Centro Sud, a Chiavari o Cesena oppure Crotone, Pescara e Foggia? Lì se non hai gli zebedei colmi di testosterone ti si mangiano vivo. Vedete palle d’acciaio nel Vicenza attuale?

Storia chiusa. Quindi?

No. Perché vanno rispettati la bandiera e l’orgoglio di una società che ha appena compiuto 121 anni. Va onorato l’amore di un pubblico che non ha eguali, ad un certo livello. Va rispettata, se non la ragione, almeno la matematica. Perché, finchè i numeri non dicono stop, come il Big Ben di Tortoriana memoria, nessuno ha il diritto di tirare i remi in barca. E allora avanti tutta, anche se la barca fa acqua e il mare delle probabilità è tempestoso. Avanti con la Virtus Verona. E avanti con la Triestina (dove troveremo anche i butei a dar man forte ai rossoalabardati). Quattro giorni di fuoco (da mercoledì 15 a domenica 19) per dimostrare che ci meritiamo quanto meno la speranza. Sono due partite importantissime in vista dei play off. Non vuol chiamarle decisive, mister? Faccia pure. L’importante è che le vinca…

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