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Solita musica in casa Lane: è un De Profundis?

I biancorossi si fanno apprezzare per buona parte della gara ma è il Como ad andare in vantaggio e poi non c’è più lucidità né fortuna per cogliere un (inutile) pari

Le pagelle di Alberto Belloni

GRANDI 6: giusto un paio di interventi, ma gli ospiti tirano verso la sua porta al massimo 2 o 3 volte. Niente da fare sul gol dei lariani. Stavolta non deve rendere conto di niente.

BRUSCAGIN 6: una partita tranquilla, nella quale non commette errori di rilievo ma nemmeno balza agli onori della cronaca per prodezze personali. Sufficiente, ma al Vicenza serviva un qualcosa in più…

(MEGGIORINI) 5: al 69’ colpo di testa inoffensivo. Al 50’ ha sui piedi un’opportunità che l’anno scorso non avrebbe sbagliati: invece calcia alto e grazia il Como. E’ ingeneroso dirlo, dopo che è stato il bomber principe del fu Vicenza, ma quest’anno sembra un pensionato da cantieri edili. Torna al top, bomber!

BROSCO 5,5: nel gol decisivo fa un movimento che non convince. All’82’ cerca gloria di testa in avanscoperta ma non impensierisce Facchin. Come al solito è il pacchetto centrale che traballa troppo, quantunque gli uomini di Gattuso non facciano quasi niente per far male al Lane.

PADELLA 5,5: un po’ meglio del compagno di reparto, ma anche lui gioca da tempo col freno a mano tirato e ogni volta che gli avversari mettono il naso oltre la metacampo i tifosi del Lane soffrono le pene dell’inferno

CRECCO 6,5: al 10 l’azione dello 0-1 si snoda dalla sua parte. Pur senza fare cose straordinarie disputa un’altra buona gara, evidenziando un trend di crescita che meriterebbe una squadra più in salute. Ma la salute non c’è…

(CALDERONI) non pervenuto: entra ed esce dal campo senza lasciare traccia. Non toccava forse a lui raddrizzare la partita ma è comunque vuoto pneumatico

PONTISSO 6: prova la ribattuta su un tiro di Ranocchia ma nulla di fatto. Recupera un pericoloso pallone al 45’. Qualche timido segnale di miglioramento dopo tante prestazioni inguardabili.

(ZONTA) 5: il suo ingresso in campo non porta ai biancorossi alcun vantaggio tangibile

RANOCCHIA 5/6: quando il Como va in vantaggio c’è anche lui nel fazzoletto di campo fatale. Al 12’ si fa luce al limite ma la sua botta scheggia solo il montante. Ci riprova al 25’ ma la mira è sbagliata. Per u  tempo, nonostante qualche passaggio sbagliato, mette del pepe nella manovra berica. Torna in campo svuotato e non stupisce l’avvicendamento.

(PROIA) n.g.: completamente vuoto il taccuino degli appunti. Sempre più fitto il mistero di Belfagor.

DI PARDO 6,5: forse il migliore dei suoi. Spinge moltissimo sulla fascia di destra, mettendo spesso in difficoltà Vignali & soci. Mostra gamba, velocità e una certa disciplina tattica. Non basta, ma va elogiato.

DALMONTE 5/6: va alla conclusione al 27’ ma non inquadra la porta. Al 48’ ha una buona chance ma il suo tiro è deviato dal portiere. Corre tanto e si impegna lodevolmente, ma è distante anni luce dal giocatore decisivo che abbiamo conosciuto. E che castigava senza pietà gli avversari.

GIACOMELLI 5/6: anche per lui una promozione per il contributo dinamico alla manovra, ma sono venute a mancare le sue conclusioni e il guizzo letale che altre volte ha pagato. Non gli si può chiedere sempre che la ciambella riesca col buco.

MANCINI 6: al 13’ trova la coordinazione giusta ma il suo tiro si stampa sul legno. In diverse altre occasioni si fa luce nella mischia e verso la fine è solo il polpaccio di un avversario a negargli il gol. Stavolta non fa da comparsa e si merita un’altra chance da titolare.

Mister BROCCHI 6: se la squadra continua a perdere l’allenatore non può sperare di stare fuori dalla polemica. I suoi giocano bene per quasi un’ora, ma questa valutazione è ininfluente se il pallone non passa mai la linea. Rispetto a Di Carlo è decisamente un Vicenza più gradevole, ma invertendo l’ordine dei fattori il prodotto non cambia: ultimi della classifica in solitaria. La squadra non l’ha fatto lui e sta provando a raddrizzare i guai del Santo di Cassino. Senza riuscirci purtroppo. Almeno a giudicare dai risultati… Ora servirebbe il miracolone di Fatima. Ma si può cavar sangue dalle rape, amici miei?

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