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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Calcio

Lane sull'orlo di una crisi di nervi: le pagelle

Per l’ennesima volta il risultato negativo non è una condanna a morte solo grazie ai non risultati degli altri: Crotone e Cosenza perdono le loro gare e l’agonia può continuare

Nonostante un discreto primo tempo e un gol annullato per millimetrico fuorigioco, il Vicenza subisce un palo e poi l’espulsione sconsiderata di Meggiorini. Nella ripresa, va sotto di un gol e in inferiorità numerica, i biancorossi non riescono a risalire la china e beccando così il 22° KO della stagione. 

Le pagelle

GRANDI 6:

alla mezzora lo salva il palo sulla botta di Acampora. Al 62’ in un’azione confusa in area Viviani trova il corridoio giusto per insaccare. Poteva fare qualcosa il portiere? A mio avviso no perché la palla gli sbuca da sotto il piede di un difensore. Al 95’ si supera su Acampora deviando la sfera in corner. Per lui ancora una gara priva di errori e con qualche uscita efficace.

BRUSCAGIN 5/6:

una prestazione senza alti né bassi. Contribuisce al buon filtro che la squadra fa fino al gol subito, ma poi di dimostra inefficace nei tentativi di ripartenza, nonostante un Benevento che non disputa certo la sua miglior partita della stagione.

(GIACOMELLI) 5/6:

al 91’ avrebbe una palla da fermo molto interessante ma non la sfrutta in modo adeguato. Il suo ingresso vivacizza la manovra del Lane, dando anche spessore alle trame a centrocampo. Manca però il suo guizzo proverbiale e butta via in malomodo qualche corner e palla da fermo.

PADELLA 6,5:

le Streghe non stanno là in alto per caso. Sono una formazione ben strutturata e con un trio d’attacco che sulla carta fa paura. La difesa biancorossa però fa il suo e alla resa dei conti (palo e gol a parte) il taccuino resta quasi vuoto di occasioni per i giallorossi. Merito della saracinesca là dietro.

DE MAIO 6,5:

il temuto Forte è una bruttissima gatta da pelare. I centrali biancorossi lo stoppano quasi sempre e anche di testa (suo pezzo forte) non gli lasciano troppe occasioni. Misurando la gara col bilancino il Lane non meriterebbe di uscire sconfitto dal Vigorito, ma chi è causa del suo mal pianga se stesso…

MAGGIO 6:

partita un po’ in ombra, ma ha senz’altro il merito di saturare la sua fascia di competenza, dove i padroni di casa non combinano granchè di rilevante. Potrebbe spingere di più, ma restati in 10 deve anche badare a non aprire corridoi agli avversari. Diciamo che se la cava senza eccellere.

ZONTA 5,5:

partita anonima. Per correre, corre, ma non incide mai se non con un inserimento nel primo tempo sul quale non trova il tempo giusto. Lascia il posto ad un compagno, ma la mossa dell’allenatore non sortisce effetti positivi. Anzi, la squadra piace meno.

(DALMONTE) 4:

ennesima puntata di questo mistero della fede. Un giocatore l’anno scorso spesso decisivo con la sua verve e le sue invenzioni, quest’anno è un autentico peso morto. Nel mio taccuino non resta una sola riga su di lui, segno che ha attraversato l’incontro come una meteora sperduta nel nulla. Un bel problema.

BIKEL 5/6:

ammonito quasi subito per contenere Delizia con una spallata. Forse troppo severa la decisione. Sul gol dei padroni di casa c’è una sua evidente incertezza: dopo aver recuperato una gran palla cerca di superare l’avversario ma perde il contrasto. Per il resto gioca 95’ grintosi e giudiziosi, imponendosi come il migliore del centrocampo degli ospiti. Avrebbe meritato voto migliore, ma l’erroraccio fatale pesa troppo.

CAVION 5:

nervosissimo è uno di quelli che sente di più l’impegno e questo ne condiziona il rendimento. Si vede che ha tanta voglia di fare ma forma fisica e confusione mentale trasformano in questo momento un top player (per la categoria) in un giocatore qualunque. E al Vicenza servirebbe il miglior Cavion!

(TEODORCYZK): n.g.

troppo poco tempo per il Polaccone.

RANOCCHIA 6-:

al 36’ scalcia da terra un avversario e si becca il giallo. Inizia la partita alla grande, con alcune iniziative interessanti. Poi pian piano gli si accende la luce della batteria e sparisce dalla scena. D’altra parte non si può pretendere che le partite le vinca questo ragazzino da solo.

(LUKAKU) 6:

un discreto rientro che fa sperare in qualcosa di buono per i prossimo impegni. Certo che alivello estetico appare decisamente “inquartato”. Diciamo 10 chili oltre soglia?

DIAW 5:

ci prova al 16’ ma la conclusione è fiacca. Al 5’ scatta bene sull’assist vincente, peccato che sia in leggerissimo offside (roba di centimetri) e il VAR decreta l’annullamento dello 0-1. Al 78’ ci prova ancora ma non impensierisce Paleari. Come impegno niente da dire. Ma è sempre per terra, sempre falloso, sempre protestante. A che pro?

MEGGIORINI 3:

al termine della prima frazione di gioco subisce (forse) un fallo su una ripartenza e protesta platealmente rimediando l’ammonizione. Il gioco prosegue ma le sue ire non si placano, tanto che a tempo scaduto la testa dell’ex Chievo sbrocca completamente nonostante i dirigenti berici invano cerchino di trattenerlo. Forse sono le escandescenze, forse qualche parola di troppo, fatto sta che il signor Maggioni estrare di tasca il secondo giallo e contestualmente il rosso. Follia imperdonabile per un giocatore della sua esperienza. Il Lane così torna in campo in 10 uomini. Un comportamento da fucilazione alla schiena che sancisce una rottura coi tifosi difficile da sanare…

Mister BROCCHI 6:

stavolta mette in campo una formazione che ha un capo e una coda. L’unico appunto è che gli uomini appaiono subito esageratamente nervosi. E non tocca al timoniere intervenire in questi casi? Il suo Vicenza, visto in quel di Benevento, non è affatto male. Anzi ridimensiona per molti versi una delle corazzate del campionato. E adesso, sarà per la prossima, mister? Oppure decisiva sarà solo l’ultima con l’Alessandria?

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