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Vicenza nella black list, troppe polveri sottili per troppi giorni

L'Istituto nazionale di statistica ha diffuso i dati sulla qualità dell'ambiente urbano. Riguardo alla qualità dell'aria si è considerato per quanto tempo una città supera i limiti di immissione di particolato

Esiste un limite massimo di particelle inquinanti che una città non deve superare per oltre 35 giorni. E Vicenza ha sforato.  
Quel limite, previsto dalla Legge italiana in attuazione di una direttiva europea sulla qualità dell’aria ambiente, è di 50 microgrammi/m3  per un tipo di inquinante - il PM10 - ; e di 27,1 microgrammi/mper un altro tipo di polvere sottile, il PM2,5 . La città veneta ha superato il primo valore per 114 giorni. A dirlo è l’Istat che ha presentato il report con Dati ambientali nelle città,  qualità dell’ ambiente urbano.

La definizione di inquinante fa riferimento a qualsiasi sostanza immessa direttamente o indirettamente dall’uomo nell’aria che può avere effetti dannosi sulla salute umana o sull’ambiente nel suo complesso. In particolare il nuovo questionario d’indagine statistica sull’inquinamento atmosferico ha rilevato l’informazione relativa ai particolati PM10 e PM2,5  - meglio conosciute come polveri sottili -  presenti nell’atmosfera in forma di particelle microscopiche, il cui diametro è, appunto, rispettivamente uguale o inferiore a 10 e 2,5 micrometri (μm). 

Ma come è calcolata la valutazione della qualità dell’aria?  Tramite apposite  centraline fisse  (coordinate e gestite da un unico centro operativo in base a criteri omogenei) in cui sono installati strumenti automatici di analisi, ognuno dei quali consente di  misurare la concentrazione di uno specifico inquinante.  Trecentoquarantadue sono le centraline installate sul territorio nazionale, di cui 126 di tipo fondo, vale a dire localizzate lontano dalle fonti dirette di inquinamento.

In 52 comuni capoluogo su 116 in cui il PM10 è stato monitorato nel 2012, si è registrato un superamento per più di 35 giorni durante l’anno del valore limite fissato per la protezione della salute umana. Appena un po’ meno rispetto al 2011, quando i comuni oltre soglia erano 59.  È il Centro dello Stivale a far sembrare il quadro complessivamente meno negativo: sono infatti solo 9 i comuni che hanno oltrepassato il limite di Legge (ed erano 12 nel 2011). E anche il Mezzogiorno d’Italia, di solito non proprio virtuosissimo, conferma la tendenza al miglioramento.

Il report dà una sbirciatina anche alle politiche di moderazione della circolazione. Infatti, in base alla normativa vigente, oltre il 35esimo giorno di superamento dei limiti le amministrazioni sono tenute a prendere misure sia per ridurre la concentrazione degli inquinanti nell’aria e sia per prevenire le emissioni di materiale particolato, ad esempio,  limitando la circolazione stradale dei veicoli più inquinanti.

In effetti, i conti tornano abbastanza se si considera che sulla base di un altro rapporto – questa volta della società between -  che misura il livello di “smrtness” dei capoluoghi italiani, Vicenza si colloca bene per  smart mobility, smart education, smart governement, efficienza energetica e risorse naturali, mentre il comune deve fare decisamente meglio per quel che riguarda la mobilità alternativa, vale a dire: auto elettriche, car sharing e car pooling, e piste ciclabili: tutte quelle misure, insomma, che aiutano a ridurre le emissioni di sostanze inquinanti nell’aria.

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