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"Attività a norma, fateci riapire ai primi di maggio": l'appello delle estetiste

Parte da Arzignano la lettera che un gruppo di artigiane di tutta Italia ha voluto indirizzare a Perlita Vallasciani, alla presidente di Cna

Siamo un gruppo di estetiste artigiane di tutta Italia ci siamo riunite con il cuore in mano, su un gruppo whatsapp e con la presente Le chiediamo aiuto poiché ci sentiamo sole e abbandonate.

Dal 12 marzo stiamo vivendo un incubo economico oltre alla preoccupazione per la pandemia in corso. Facciamo appello alla sua sensibilità, alla sua posizione, ma soprattutto al buon senso che la contraddistingue. Non serve che le spieghiamo come si svolge la nostra professione e quanto siano economicamente fragili le nostre attività. Non stiamo ricevendo aiuti se non promesse e promesse e promesse, ma purtroppo al supermercato, in farmacia e l’Enel non si possono pagare con promesse.

Lei ben sa che la nostra attività non può essere paragonata ad un ristorante o ad un parrucchiere: noi riceviamo una cliente alla volta e su appuntamento da sempre, la facciamo accomodare in una cabina dove la trattiamo personalmente senza nessun’altra persona, abbiamo da sempre obbligo di autoclave, guanti e mascherina.

Da noi tutto viene da sempre sterilizzato e non c’è alcun tipo di assembramento di persone, cosa che purtroppo esiste nelle categorie sopracitate a cui ci hanno paragonate per l’apertura. Lo riteniamo un insulto alla ns professione poiché l’estetista ha come obbligo morale e professionale l’igiene e il rispetto delle norme di sicurezza a tutela propria e del cliente. Noi non abbiamo grosse scappatoie, dobbiamo tornare al lavoro i primi di maggio se vogliamo farci sopravvivere.

Le ricordo inoltre che molte “estetiste improvvisate senza qualifiche e requisiti soggettivi e oggettivi” stanno lavorando in nero a casa propria o a domicilio del cliente: ci sono servizi, tipo la pedicure, di cui la cliente non fa a meno poiché il più delle volte è strettamente necessaria non per estetica, ma bensì per la salute e il benessere! Se andrà avanti così, come categoria non moriremo solo per la chiusura forzata e la fame dei debiti che accumuleremo, ma anche perché le clienti si ricorderanno di chi le ha fatte a domicilio pagando metà quando la loro estetista di fiducia era chiusa.

Purtroppo solo chi lavora ed è imprenditore può capire il valore del prezzo che paga il ns servizio e il sacrificio che facciamo nel star chiuse; purtroppo le altre non lo capiranno e le nostre piccole aziende artigiane spariranno. Per finire aggiungo che alcuni servizi, come solarium e pedicure, rispettano una distanza di sicurezza e per gli altri siamo tutelate e tuteliamo le clienti indossando mascherine e guanti, areando i locali come la nostra normativa prevede e sterilizzando in autoclave tutti gli strumenti usati.

Facciamo appello a Lei, in quanto possa spiegare il fatto a chi di dovere (Pres. Conte, ai governatori delle regioni) che le nostre attività sono a tutela delle norme igieniche e che meritiamo di aprire i primi di maggio e non per ultime. La ringraziamo per la Sua cortese attenzione e attendiamo fiduciose un Suo riscontro in Merito, in quanto crediamo sia la persona giusta che possa far valere i nostri diritti e che possa rappresentare al meglio la nostra categoria.

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