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È nata la prima "ciclabile del saluto" d'Italia

A Montelgaldella inaugurato domenica il percorso ciclo-pedonale di 6km tra Vicenza e Padova, che unirà il Nord Europa al mare, dove tra cultura, arte e storia si spiega il valore del "saluto" e "salutarsi" CON FOTO

Una ciclabile per tornare a salutarsi. Quasi una “terapia” o meglio, uno strumento sociale per recuperando le radici di quel gesto di civiltà rappresentato dal saluto, che rischia di scomparire dalla nostra quotidianità. Per questo s’intitola “Ciclabile del Saluto”, la prima in Italia, quella inaugurata domenica 19 maggi a Montegaldella, sotto una pioggia scrosciante.

Sette chilometri da Ghizzole (Vi) a Cervarese S.Croce (Pd) che fanno da ponte tra due province: vicentina e padovana, tassello “green” del turismo sostenibile che intercetta i cicloturisti che scendono dalla Germania, per giungere al mare Adriatico, attraverso le piste ciclabili che li portano dal Brennero a Verona, Vicenza, passando poi per Montegaldella  già “Paese del Saluto” dal 2003, fino a Padova per finire a Venezia. Non poteva che essere questo “passante della lentezza e sport” a rispolverare le vere origini venete del “ciao” e del salutarsi.

«Un luogo di transito –commenta Gregolin, giornalista e artista vicentino ideatore della ciclabile-, trasformato in mezzo d’informazione, cultura e sensibilizzazione, dove persone a piedi o in bicicletta sono stimolati a salutarsi spontaneamente. Cosa che invece avviene sempre meno nei nostri paesi e città!».

Non bastava il primo monumento al “Ciao” che Montegaldella ha voluto, caso unico al mondo, dopo essere diventato ufficialmente nel 2003 Paese del Saluto, con tanto di riconoscimento del Senato della Repubblica. Da ieri al saluto è dedicato il percorso arginale, dove venti totem raccontano a ciclisti, villeggianti o camminatori, le curiosità legate al saluto e suoi significati. Il progetto finanziato dalla Provincia di Vicenza e Comune di Montegaldella, rispolvera le curiosità e simboli incarnati nel comune gesto di mano o parola di saluto. Dal “Ciao” motorizzato della Piaggio, a quello trasformato in mascotte per i Mondiali di Calcio del ‘90. Nel “Carlino”, antica moneta medievale, si trovava stampigliato il “saluto d’oro”. Per non parlare poi dei tanti saluti religiosi e gesti di mano da ricondursi all’antica cavalleria, come i versi poetici o canori legati al “Ciao”. A questo punta la “Ciclabile del Saluto”: «Ad essere strumento di educazione», scolpito direttamente sulla pietra nelle due sculture trasformate in “Porta del Saluto”».

 Un accesso virtuale al paese, rappresentato da colonne in pietra recuperate, utilizzate un secolo fa come pilastri nel locale cimitero, oggi scolpite a bassorilievo dall’artista-scalpellino vicentino Fabio Orso, sul tema del salutarsi. «La neonata ciclabile del Saluto è un valore aggiunto alle bellezze del nostro Comune –ha commentato il primo cittadino, Paolo Dainese durante la cerimonia ufficiale alla presenza di 16 sindaci locali-, diventando così un originale biglietto da visita per quanti passeranno per il nostro territorio». Per l’assessore alla viabilità della Provincia di Vicenza, Renzo Marangon: «Questo è il primo esempio di un nuovo sistema di pensare alle ciclabili presenti e future». «Mi chiedono spesso se nel Paese del Saluto la gente si saluti più che altrove?».«Proprio perché siamo una piccola realtà di 1700 abitanti, è più facile vedere quanto ilsaluto stia scomparendo non solo dalle città, come pure dalle piccoli paesi, ritenuti come gli ultimi baluardi di umanità e socialità» conclude Gregolin.

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