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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Come fare la 'Barca di San Pietro', un'antica tradizione veneta

La notte del 28 giugno si ripete questo rito da secoli, storia e leggenda, come farla

E' una tradizione popolare veneta che consiste nel porre, nella notte fra il 28 e il 29 giugno (festività dei santi Pietro e Paolo), un contenitore di vetro riempito d'acqua su una finestra, e nel fargli colare dentro un albume d'uovo.
Il contenitore deve essere lasciato per tutta la notte all'aria aperta, per assorbire la rugiada. Il mattino seguente l'albume avrà preso la forma della barca di San Pietro.
A seconda della forma che prende il veliero, si preannuncia buono o cattivo tempo e di conseguenza, buono o cattivo raccolto. Se la barca ha le vele aperte, allora si prevedono giornate di sole, se sono chiuse e strette indica pioggia in arrivo. In generale, un bel veliero con molte vele aperte promette un’ottima annata.

Come farla

Una tradizione plurisecolare, religiosa e non solo che si rinnova ogni anno in occasione della festività dei santi Pietro e Paolo, quindi nella notte tra il 28 e il 29 giugno.

Il contenitore pieno d'acqua (e con l'albume) può essere una caraffa o un vaso, l'importante è che sia trasparente: deve rimanere all'aperto tutta la notte, a prendere aria e soprattutto a prendere la rugiada. Con il passare delle ore l'albume d'uovo si “cristallizza”, si adatta ai movimenti delle molecole dell'acqua a contatto con l'esterno, e piano piano si “trasforma” in una figura che tradizione vuole sia una barca, o appunto un veliero.

La credenza vuole che l'apostolo San Pietro (che era un pescatore) vada a soffiare all'interno dei contenitori facendo apparire una barca. La “struttura” che si forma non solo sarebbe una dedica del santo ai fedeli, ma anche un interessante indicatore dal punto di vista meteorologico.

Certo le tradizioni cambiano, da zona a zona: ma più o meno sono tutti concordi nel riferire che se le “vele” della barca si aprono, allora sono in arrivo belle giornate di sole, se invece si chiudono sarebbe sintomo di pioggia e maltempo. Nella tradizione contadina, le vele aperte indicherebbero anche un'ottima annata dal punto di vista del lavoro nei campi. E non dimenticate il vecchio detto: “Se piove a San Pietro, piove per un anno intero”.

La leggenda

Le nostre nonne, quando in questo periodo di inizio estate si verificavano eventi atmosferici forti, dicevano che era colpa “dea mare de san Piero”, “la madre di san Pietro”.
La tradizione popolare racconta che la madre di San Pietro non fosse affatto buona  nemmeno con i familiari, che maltrattava spesso. Quando morì, venne spedita velocemente all’Inferno,  San Pietro - custode delle chiavi del Paradiso - chiese di poterla vedere ma gli venne concesso di poterlo fare solo una volta all’anno nei giorni della sua festa, il 29 di giugno.
Gli angeli costruirono una scala di corda e la calarono fino a farla giungere vicino alla porta degli inferi, ma i dannati vi si attaccarono scatenando un grandissimo caos perché tutti volevano uscire.  La scala, dal peso, si ruppe, togliendole definitivamente ogni possibilità per poter accedere al Paradiso. 
San Pietro dal Paradiso non smise mai di intercedere per poter rivedere la mamma e ma ogni volta che si aprivano le porte dell’Inferno si scatenava il finimondo perché tutti sospettavano che la donna volesse scappare. 
Proprio a questi episodi si riferiscono certi fenomeni atmosferici fatti di lampi e tuoni e grande fragore che capitano proprio nel periodo che comprende la festa dei santi Pietro e Paolo.

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