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Le vere origini della Festa del papà, i desideri dei bambini

E' buono come una pizza dicono di lui

Il 19 marzo è la festa del papà. In questo giorno speciale, il legame tra padre e figlio viene celebrato e onorato attraverso gesti semplici ma ricchi di significato, come la letterina nascosta sotto il piatto che il papà scopre durante la cena. Questo momento di sorpresa e condivisione rappresenta un ponte tra generazioni, un rito che sottolinea l'importanza di esprimere gratitudine e amore.

Un sondaggio svela che quasi il 70% dei papà vicentini gradirebbe ricevere dai propri figli una giornata da passare insieme.  Ai bambini è stato chiesto: ma se tuo padre fosse un cibo, cosa sarebbe? Per 1 veneto su 2 sarebbe una bella pizza, per la sua capacità di salvare sempre ogni situazione, seguita dal 21% che lo vede come un piatto raffinato perché sa uscire con eleganza anche dai contesti peggiori. Terza piazza, con l’8% dei voti, hamburger e patatine perché abbonda sempre in simpatia. Infine, un 5% di veneti vede il proprio papà come sushi all you can eat perché starebbe con lui ore ed ore senza stancarsi mai.

Come i bimbi vedono i loro padri

Ogni bambino ha sempre fantasticato sul lavoro del proprio papà. Il 39% dei bimbi veneti avrebbe voluto che il proprio papà fosse un super eroe, che con i suoi super poteri è in grado di salvare il mondo. Medaglia d’argento per un altro grande classico: il pompiere (20%), perché salire su quel camion è il sogno di ogni bimbo. Terzo gradino del podio per i più ironici: l’8% vorrebbe che il proprio padre fosse un mago per far sparire e riapparire la mamma quando la situazione si mette male.

Le frasi del papà Per quasi il 41% dei rispondenti al sondaggio, la frase che si sono sentiti dire più spesso dal proprio papà è stata “Io alla tua età...”. Al secondo posto, “Ti voglio bene” (15%). Chiude il podio “Se torni tardi, ti lascio fuori” (14%).

La letterina sotto il piatto

Da bambini, nella tradizione vicentina era in uso fare una letterina da mettere sotto il piatto e che il papà scopriva durante la cena, è una bella usanza da non perdere a cui potete accompagnare un regalo, anche piccolo

Origini storiche della festa

Nel calendario della Chiesa il 19 marzo si festeggia san Giuseppe, padre putativo di Gesù e simbolo della figura paterna. Il culto di san Giuseppe arriva dall’Oriente, anche se i primi a diffonderlo furono alcuni monaci benedettini dopo l’anno Mille, seguiti poi dall’ordine dei Servi di Maria nel XIV secolo e dai francescani nel Quattrocento. Fu Papa Sisto IV a iscrivere la festa nel calendario romano. Nel 1871 la Chiesa cattolica proclama San Giuseppe protettore dei padri di famiglia e patrono della Chiesa. Fino al 1976, in Italia il 19 marzo era ritenuto festivo anche agli effetti civili. Dagli Stati Uniti al Regno Unito, dalla Cina al Giappone si festeggiano i padri la terza domenica di giugno. La festa del papà come la conosciamo nasce nei primi decenni del 20° secolo, complementare alla festa della mamma per festeggiare i padri. La festa è celebrata in varie date in tutto il mondo, spesso è accompagnata dalla consegna di un regalo.

'Papà' o 'Babbo'?

Se ci si domanda quale delle due terminologie si è diffusa prima in Italia, la risposta si potrà trovare nella Divina Commedia. La parola 'babbo' è già presente nel 33° Canto dell'Inferno di Dante.. La presenza del termine nella Divina Commedia ampia la diffusione nell'Italiano volgare almeno dal 1300, mentre per trovare testimonianza scritta della parola 'papà' bisogna aspettare il 1500.

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