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Martedì, 16 Aprile 2024
Salute

Metà delle persone controllate ha 4 sostanze Pfas nel sangue

Diramato il sesto bollettino sui controlli eseguiti su oltre 17mila abitanti. L'assessore Coletto: "Lavoro immenso e costoso, mi auguro che prevalga il "Chi rompe paga""

“Come si evince dalla massa di dati raccolti ed elaborati nel bollettino e dal numero di persone già coinvolte dalle verifiche sanitarie – dice l’Assessore alla Sanità Luca Coletto – la Regione, i suoi tecnici, i suoi sanitari, stanno portando avanti un progetto straordinario doveroso per la salute della gente, immenso per la salute pubblica, che costa fatica e denaro. Anche la magistratura sta facendo un duro e complesso lavoro, al termine del quale mi auguro si potrà individuare le responsabilità e applicare il sacrosanto principio del chi rompe paga, perché sarebbe iniquo che i costi per riparare i danni dovessero ricadere sulla collettività”.

IL BOLLETTINO COMPLETO

I tecnici regionali stanno monitorando le concentrazioni sieriche di 12 sostanze PFAS. Sinora si è notato che sono 4 i composti rinvenuti in più del 50% della popolazione monitorata: si tratta di PFOA, PFOS, PFHxS e PFNA. Ciò che peraltro risalta è una netta crescita lineare delle concentrazioni del siero con il passare del tempo trascorso nell’area identificata.

I residenti nell’Area Rossa A presentano concentrazioni sieriche di PFOA, PFOS e PFHxS più elevate dei residenti nell’Area Rossa B. Più in dettaglio, le concentrazioni mediane di PFOA e PFHxS nell’Area Rossa A (54,3 ng/ml e 4,5 ng/ml rispettivamente) risultano quasi doppie rispetto a quelle dell’Area Rossa B (35,3 ng/ml e 2,8 ng/ml rispettivamente. Più contenuta la differenza per quanto riguarda il PFOS (4,3 ng/ml nell’Area A e 3,3 ng/ml nella B).

Le femmine presentano concentrazioni sieriche inferiori rispetto ai maschi.

I dati, inoltre, confermano i criteri di classificazione delle Aree Rosse A e B, con valori maggiori nell’Area A per chi consumava ortaggi irrigati con acqua di pozzo rispetto all’Area B dove l’inquinamento aveva coinvolto la sola rete acquedottistica (messa in sicurezza con i filtri). Tali analisi sono in fase di approfondimento. Per quanto riguarda gli esami bioumorali, si evidenzia che il colesterolo risulta essere il parametro con più valori “fuori norma” e tale percentuale aumenta all’aumentare dell’età.

La convocazione per i controlli della popolazione target è iniziata a dicembre 2016 e procede secondo un ordine di età anagrafica crescente. Da quest’anno vengono chiamate anche 2 o 3 coorti all’anno per i soggetti nati dopo il 2003. Il protocollo di sorveglianza include: un’intervista per individuare abitudini di vita non salutari e fornire informazioni e consigli su come proteggere la propria salute; la misurazione della pressione; esami del sangue e delle urine per valutare lo stato di salute di fegato, reni e tiroide, e l’eventuale presenza di alterazioni del metabolismo dei grassi e degli zuccheri; il dosaggio di 12 sostanze PFAS nel siero; l’invio agli ambulatori di secondo livello per la presa in carico dei soggetti con valori alterati e PFAS nel sangue.

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