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Miteni: "Il GenX non è una sostanza pericolosa, accuse infondate"

Pubblichiamo la richiesta di rettifica da parte della Miteni S.p.a. all'articolo pubblicato il 18 luglio

Nell’articolo “Pfas, il superdossier regionale in procura”  il giornalista Marco Milioni pone al centro una presunta irregolarità da parte di Miteni e degli enti basata su affermazioni per le quali non ha evidentemente svolto alcuna verifica sulla loro fondatezza, dando così informazioni sbagliate e lesive.


Nello specifico egli riporta le dichiarazioni secondo cui Miteni avrebbe omesso di comunicare agli enti nel documento RIR 2016 la lavorazione della molecola GenX. Ha dato spazio senza alcuna verifica di fondatezza alla grave accusa di chi sostiene che l'omissione sia stato un modo per nascondere la produzione da parte dell’azienda e una carenza di controllo da parte di Arpav. Milioni aveva il dovere di verificare presso una qualsiasi delle fonti i fatti, e cioè che il GenX non è una sostanza considerata pericolosa, non è soggetta al RIR previsto dalla normativa Seveso e pertanto non deve essere inserita nel documento.

Quanto da lui riportato è lesivo e infondato. Inoltre, Miteni non ha svolto alcuna lavorazione di GenX nel 2016 cosa che si evince dalla relazione annuale prevista dall’autorizzazione integrata ambientale.
Va inoltre chiarito che il Lussemburgo, definito da Milioni come Paese “accusato da anni di essere un paradiso fiscale”, non è nemmeno più un paese in black list e la frase è evidentemente costruita per dare un'idea di oscuri interessi dietro alla proprietà di Miteni che è assolutamente trasparente e documentata a tutte le commissioni e enti quando lo hanno chiesto.

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