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Epilessia, nel Vicentino più di 7mila casi: «La Cannabis come rimedio»

Un farmaco a base di derivati della cannabis come terapia, già in uso sperimentale e che dovrebbe essere immesso sul mercato entro fine anno, e cani in grado di riconoscere l’arrivo imminente di una crisi e di avvertire così il padrone e quanti gli stanno attorno. Sono solo due tra i numerosi sviluppi del convegno internazionale in programma venerdì 8 e sabato 9 febbraio all’Orto Botanico di Padova

Un farmaco a base di derivati della cannabis come terapia, già in uso sperimentale e che dovrebbe essere immesso sul mercato entro fine anno, e cani in grado di riconoscere l’arrivo imminente di una crisi e di avvertire così il padrone e quanti gli stanno attorno. Sono solo due tra i numerosi sviluppi del convegno internazionale «Update in epilettologia» in programma venerdì 8 e sabato 9 febbraio all’Orto Botanico di Padova.

Torna così l’appuntamento che ormai tradizionalmente vede la città del Santo al centro dell’attenzione scientifica internazionale. Due giorni per un duplice obiettivo: sensibilizzare e informare sul tema di una malattia ancora al centro di pregiudizi. L’epilessia rimane un argomento ancora troppo spesso tabù, nonostante sia la patologia neurologica più diffusa in Italia: colpisce mezzo milione di persone, con 30mila nuovi casi l’anno. In Veneto l’epilessia colpisce 40mila persone,  7.040 delle quali nel Vicentino. 

«Continuiamo con costanza la nostra battaglia contro pregiudizi e discriminazioni che l’epilessia ancora porta con sé – ricorda il professor Oriano Mecarelli, presidente Lega Italiana contro l’Epilessia (LICE) – Il farmaco, introdotto per ora in Italia solo per uso compassionevole, al momento utilizzabile per due tipi specifici di epilessia: le sindromi di Dravet e Lennox Gastaut. È ancora presto per avere una casistica precisa sull’efficacia, ma si tratta di un’altra leva a disposizione per abbattere la percentuale di farmaco-resistenza, che colpisce un malato di epilessia su tre».

«Ancor oggi in caso di attacco epilettico si tende a chiamare l’ambulanza, quando in realtà 4 crisi su 5 si risolvono da sole  – ricorda il presidente di AICE Veneto Stefano Bellon – durante il convegno ci sarà anche un approfondimento sull’utilizzo di alcune tipologie di cani, in grado di accompagnare la persona che soffre di epilessia captando l’arrivo di un attacco, avvertendo quindi il padrone che – ad esempio – può mettersi seduto o steso evitando di cadere o, nel caso abbia qualcuno attorno, chiedere un aiuto».

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