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Bressan, proposta di riorganizzazione sistema sociosanitario

Il capogruppo del Pdl di Schio: "Il sindaco usa solo logiche campanilistiche"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di VicenzaToday

Sinceramente ci aspettavamo di più – così Alberto Bressan capogruppo del PDL a Schio commenta l’accordo raggiunto per la riorganizzazione del sistema socio-sanitario dell’alto vicentino. Innanzitutto non abbiamo compreso l’atteggiamento del Sindaco Luigi Dalla Via che, pur essendoci reso disponibili da tempo come consiglieri comunali del PDL per dare il nostro contributo su questi temi e questa vertenza, ha preferito arrivare all’accordo finale non informandoci minimamente sulla discussione in atto né tantomeno confrontandosi con il Consiglio comunale e i rappresentati dei cittadini che siedono a Palazzo Garbin.

Ora “a bocce ferme” a noi pare – continua il consigliere scledense del PDL - che la discussione e l’accordo finale rifletta quella logica del “bilancino” fedele a una “spartizione politica” che ha premiato nello stesso identico modo Schio e Thiene, piuttosto che a un ragionamento più “allargato” e “di visione” che mettesse al centro i cittadini secondo criteri di razionalità ed efficienza dei servizi sanitari da dislocare nel territorio. È indubbio, e su questo penso che l’ULSS oggettivamente non abbia potuto svolgere del tutto il proprio ruolo e far passare logiche meno “ristrette”, che ci sia stato uno strascico di quell’irrazionale campanilismo – spiega Alberto Bressan - che sul tema del sanità e dell’ospedale ha “avvelenato i pozzi” di una discussione che avrebbe meritato un orizzonte mentale più ampio e una attenzione alle esigenze di un territorio che non può ridursi alla contrapposizione fra Schio e Thiene. È altresì evidente, ma saremmo lieti di essere smentiti da Dalla Via, che il numero e la dislocazione dei servizi sanitari – chiarisce il consigliere comunale pidiellino - destinati al De Lellis di Schio non pare siano il risultato di una riflessione che, più che dalla “ossessione” di non avere nulla di più e nulla di meno di Thiene, abbia tenuto veramente conto dei bisogni di una popolazione scledense che sta invecchiando e che necessità di risposte  sanitarie “su misura”, “vicine” e “flessibili.

E questo lo verificheremo nei fatti pronti a riconoscere se avevamo torto. Ma la partita riteniamo non sia chiusa. E siamo sicuri che ora, partendo da questo accordo, ci sia la possibilità di confrontarsi con l’ULSS ragionando a 360°, non ponendo veti o pretese, ma guardando a soluzioni future che tendano a fare sistema e mettere in rete tutti i comuni dell’ULSS. Non esistono figli e figliastri, cittadini di serie A e di serie B: da questo si dovrà ripartire convinti – conclude Alberto Bressan - che l’accordo raggiunto in questi giorni andrà migliorato, ma convinti che è da questo testo e da quanto di positivo contiene che si dovrà ripartire. Schio, 21 ottobre 2011

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